Rukawa vs. Kuja

Come mai in quel giorno Kuja si trovava lungo una spiaggia? Non ricordava di esser tipo adatto a quei luoghi, né tantomeno gli piacevano. Forse si era messo a camminare tanto per passare il tempo e non si era accorto di dove fosse finito, perché se così fosse stato sicuramente sarebbe tornato indietro all'istante: aveva smesso di frequentare spiaggie, e se vi si recava era solo per lavoro. Troppa gente, troppi ricordi...No, meglio andarsene da quella spiaggia

Ma se ne sarebbe anche andato se non fosse stato fermato poco prima di tornarsene allo Spider Café: si, probabilmente la strada da fare sarebbe stata estremamente lunga, chissà quanto aveva camminato in fondo, ma non era stanco, e la strada l'avrebbe fatta con le stesse energie impiegate per arrivare fin lì. Magari poi, un sonnellino ci sarebbe stato anche bene: tanto non avrebbe avuto niente da fare, ed allora perché non passare il tempo dormendosela o su un'amaca o su di un comodo letto

Ma no, questo non sarebbe accaduto, perlomeno non oggi: venne avvicinato da un uomo che classificò subito come un marine, e non poteva essere altrimenti. Glielo aveva anche confermato dicendo di essere un sergente. Però sembrava anche alquanto inesperto, perché voleva catturarlo: no, questo non era possibile, ma non per il fatto che lo avrebbe battuto, ma per il fatto che Kuja era un membro della Baroque, ed i membri di quella ciurma non possono esser catturati dalla marina.

Se lo ritrovò accanto, evidentemente era troppo concentrato con i suoi pensieri per accorgersi che era, in qualche modo, seguito

Dunque vorresti catturarmi e riscuotere la mia taglia?

Gli disse semplicemente: non essendo possibile, Kuja gli passò accanto, iniziando a camminare verso lo Spider, ormai riusciva benissimo a ritrovare quel posto, in un modo o nell'altro. Mentre camminava aggiunse

Questo è impossibile: i membri della flotta di uno Shichibukai non possono esser arrestati, questo lo sapevi vero...

Si fermò ad una decina di metri, voltando lo sguardo all'indietro e verso sinistra per veder meglio il suo interlocutore

...Sergente?

Il tono? Chiaramente irrisorio

A sentire le parole di Kuja, il Sergente si bloccò, come se fosse stato bruscamente svegliato da un bel sogno: beh, forse sotto sotto era così, dato che era arrivato lì con l'intenzione di catturare il pirata e consegnarlo nelle mani della marina. Forse ci rimase anche male, questo non lo sapeva ancora, ma le parole che rivolse poco dopo al pirata lo alterarono un poco: cagasotto? Lui? Lui che non ha esitato ad attaccare Mr.0 pur sapendo che non aveva possibilità? No, non lo poteva accettare

Portò mano alla spada, e non appena la impugnò si sentì trasalire: non una sensazione spiacevole, quello no, piuttosto una magnifica e calda sensazione di rabbia, odio e follia. Quello che succedeva ogni volta che, del resto, impugnava la sua Masamune. La sguainò tendendola verso destra, allungando e tendendo al massimo anche il suo braccio, poi vide che il marine era partito in corsa come un matto. Forse un grosso errore: avvicinarsi ad uno spadaccino è qualcosa che non va mai fatto, soprattutto quando è armato...E pericoloso

L'orgoglio di un uomo può portare a fare molte cose avventate: questa che questo marine ha fatto è una di quelle

Non se lo fece ripetere due volte: con aria tremendamente seria doveva rispondere all'affronto subito, e lo fece sollevando la spada fino al massimo punto possibile. Iniziò a farla volteggiare sempre più velocemente, in modo che alla fin fine costituisse una difesa pressocché completa. Il volteggiare in ogni direzione aveva portato alla generazione di una ventina di fendenti d'aria: questi si propagavano in ogni direzione, e come tale anche verso il marine.

Con questo non solo Kuja si difendeva dall'assalto, il primo assalto nemico, ma gli consentiva anche di attaccare. Erano pur sempre fendenti d'aria, quelli, no?

Bene, la difesa era riuscita ed in più Kuja era riuscito a ferire al corpo il suo avversario, il quale aveva subito i fendenti d'aria venendo tagliato in diverse parti del corpo. Adesso il marine era stato sbalzato a qualche metri di distanza, e Kuja lo guardava: no, non stava sorridendo proprio come il suo avversario stava facendo, anzi lo stava guardando quasi con...si, odio. Lo stesso odio che provava ogni volta che si trovava di fronte ad un marine

Non me ne faccio nulla dei tuoi complimenti...

Poi il marine caricò un pugno, menandolo in avanti. Non aveva capito bene a cosa servisse se non poco dopo, quando avvertì che l'aria si stava piano piano spostando. Un colpo a distanza come quelli che usava lui. L'onda d'urto si stava lentamente ingrandendo, e Kuja cercò di scansarla con uno spostamento di lato, ma non ce la fece, perlomeno non del tutto. Il pugno d'aria colpì il fianco sinistro del pirata, che rotolò per qualche metro indietro e di lato. La botta c'era stata, ma bene o male poteva resistere. Non c'erano problemi, per niente: sapeva sopportare il dolore.

Si rialzò, facendo appello alle sue energie. Con il fianco lievemente dolorante, il pirata si sciolse un pò poi partì in corsa verso il nemico. Stava usando la sua volontà, tramite la quale riuscì a generare quattro immagini illusorie di sé stesso. Sia lui che i quattro falsi correvano incessantemente a zig zag, confondendosi fra di loro cercando di far perdere la concezione del reale al suo nemico. Arrivati nei pressi dell'avversario, questi cinque iniziarono a girare intorno al marine a tutta la velocità disponibile. Solo dopo due giri e un quarto l'attacco sarebbe partito. Tutti e cinque i Kuja conversero verso il centro, menando un affondo a testa verso il nemico. Ma solo uno era quello vero, e propriamente quello vero era quello che attaccava al fianco sinistro, cercando di infilare la spada nel fianco, ad altezza del polmone

Non sapeva come, ma il marine era riuscito in qualche modo a prevederlo ed a evitare l'attacco con uno stranissimo balletto. Kuja andò a vuoto, ed a seguito dello slancio se n'era rifinito un paio di metri più avanti. Inutile dire che la cosa gli diede un fastidio enorme, e non appena si voltò verso il marine per vedere cosa faceva, ecco che la sua volontà entrava in gioco. La forza del suo animo sprigionò una lieve energia che gli consentì di usare come una sorta di "preveggenza". Il movimento del suo avversario risultò rallentato, ed allora fu in grado di neutralizzare l'attacco

Evitò il calcio piegandosi all'indietro ed abbassandosi, quasi facendo un ponte non chiuso dalle braccia, e per questo si ritrovò completamente a terra. Al momento Cester sarebbe dovuto esser nello slancio del colpo andato a vuoto, ed allora ecco che la sua volontà si stava di nuovo manifestando. Un bagliore nero alquanto inquietante gli avvolse il corpo, e si rialzò in più fretta possibile, in modo da avere nell'obbiettivo il marine, il segno del suo disprezzo. Il bagliore nero confluì in un attimo nella lama, e poco dopo essa venne mossa in abito di mezzaluna orizzontale. Partì una potente onda d'urto nerastra che si dirigeva, a gran velocità, verso il marine.

L'obbiettivo? Colpirlo, ovvio...

Anche in questo caso, ahilui, l'attacco non era andato per niente a segno. In qualche modo, ovvero lanciandosi verso destra, era riuscito a far si che il fendente di Kuja lo colpisse solo di struscio al fianco sinistro, lacerandogli la maglia e facendogli una belle ferita al fianco sinistro. Certo, non letale come avrebbe voluto, ma sempre di dimensioni alquanto rilevanti. Un altro colpo andato parzialmente a segno: stava iniziando a dargli fastidio, la cosa

Dopo un paio di parole forse provocatorie, Rukawa gli si avvicinò in corsa sorprendendo il pirata dai capelli argentei, che non si aspettava questa reazione. In qualche modo venne preso per il collo con la mano destra, per caricare un potente pugno di sinistro. Con un riflesso incondozionato, con la parte non tagliente della lama disegnò una specie di mezzaluna, facendo sì da togliere la mano destra dal collo del pirata che, cercando di evitare il pugno, si scansò verso la sua sinistra, però non poté evitarlo, ed il colpo lo prese quasi in pieno

Venne allontanato di qualche metro, ed anche se non era stato preso in pieno aveva sentito un pò di dolore. Riuscì a rimanere in piedi piantando la lama a terra e facendo anche un solco abbastanza lungo e profondo, e solo quando si riprese del tutto dal colpo subito poté rilassarsi. La cosa successiva che fece fu riporre la lama sulla sua schiena, ed avrebbe potuto anche suscitare stupore nel suo avversario, che poi venne guardato

Non ci fu nessuna parola, niente di niente. Semplicemente così, si voltò, incamminandosi verso lo Spider Café: ormai sapeva a memoria dov'era. Una decisione alquanto inspiegabile, e solo dopo essersi incamminato disse qualcosa ad alta voce

Prima o poi chiuderemo il conto