[Eliminatorie] Saifer vs Halambard

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    Spadaccino sconosciuto

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    2° Scontro delle Eliminatorie
    Saifer contro Halambard

    Regole:
    in caso di sconfitta totale, cioè HP = 0, non si andrà in prigione;
    gli avanzamenti di taglia saranno come da regolamento;
    per i marines la sconfitta di un pirata equivale alla sua cattura;
    tra un combattimento e l'altro non ci sarà bisogno della cura in ambulatorio;
    il tempo di risposta dopo ogni post è di tre giorni, passato tale termine la vittoria verrà assegnata a tavolino;
    il massimo di errori sul regolamento è due, al terzo errore si verrà eliminati dal torneo;

    Luogo:
    Isola di Drum, altopiano della montagna più alta, difronte al castello del re. I combattenti si troveranno qui all'alba, il cielo è nuvoloso e già nevica, un forte vento gelido soffia da ovest

     
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  2. Halambard
     
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    *Halambard respirò a pieni polmoni, l’aria gelida gli entrò in bocca fino a far rabbrividire tutto il corpo. Gli piaceva terribilmente quella sensazione, era come svegliarsi da un lungo torpore e sentirsi nuovamente vivi. Chissà perché il Fato aveva deciso che la sua prima gara del torneo si sarebbe svolta proprio su quell’isola. Già, l’isola di Drum… Quanti ricordi si affollavano nella mente del giovane Marine. Lì aveva passato i suoi giorni migliori. Lì aveva vissuto la sua gioventù, in quell’esilio forzato per allenarsi e raggiungere i suoi sogni. Ma ritornarci per uno scontro era una sensazione indescrivibile. Era come se tutto quello per cui avesse lottato e creduto, almeno in parte, si fosse realizzato. I ricordi si affollavano, si confondevano e si amalgamavano dolcemente tra le curve della memoria.
    Mentre si incamminava per raggiungere il luogo dello scontro scorse la prima corteccia d’albero segnata dai suoi profondi artigli: era a casa! Piccole nuvolette di vapore si dissolvevano nel nulla, mentre a passo sostenuto stava per salire su uno dei classici monti a forma di tamburo, sul quale si trovava il castello. Non era ancora l’alba, ma già l’esperienza gli suggeriva che quella sarebbe stata una giornata freddissima. Per prima cosa il sole, unica fonte di calore per l’isola, era oscurato da grosse nuvole grigie, che difficilmente si sarebbero potute dissolvere nel giro di un giorno. Inoltre, come se non bastasse il già pungente freddo dell’isola, un forte vento soffiava da Ovest, sferzando la vallata con un sibilo sinistro. Halambard stesso, pur essendo abituato a quel clima, avrebbe provato freddo in quella giornata…

    Era il Torneo dei Debuttanti, un torneo destinato ai giovani, agli inesperti, ai nuovi volti. Difficilmente avreste trovato dentro quei nomi, un viso conosciuto, un pirata con una grossa taglia, o un Marine di alto grado. In fondo quelli che partecipavano a quel torneo erano per il mondo circostante dei Nessuno.
    Si, in realtà quello era un torneo di Nessuno, di gente che non aveva ancora fatto nulla di speciale, che non si era ancora distinta tra l’umanità. Ma Halambard sapeva bene che prima di essere Qualcuno nella vita, era necessario essere un Nessuno, prima di essere i Migliori, bisognava gustare il boccone amaro di essere i Peggiori e prima di essere Grandi si doveva con umiltà ammettere la propria Piccolezza. Halambard lo sapeva bene, e solo per questo ne era contento. In fondo chi avrebbe potuto dire che tra quei 14 partecipanti al torneo, non si nascondesse un nuovo Gold Roger, o un futuro Ammiraglio, o ancora, un prestigioso cacciatore di taglie. Dopo quel torneo, sia che vincesse o perdesse, ogni persona che si era iscritta sarebbe stata artefice del suo futuro. Avrebbe potuto plasmare a suo piacere il suo destino, indipendentemente dal risultato di quegli scontri, ed in fondo, solo per il fatto di aver seguito i propri sogni, ognuno di loro era già in parte vincitore...

    Halambard immerso in questi pensieri non si accorse nemmeno di essere ormai quasi arrivato a destinazione. Ma prima di arrivare ad incontrare il suo avversario si fermò un momento. Guardò giù dal monte, verso la sua vallata… Poi abbassò lo sguardo, specchiandosi in una piccola pozza ghiacciata.
    Contemplò il suo volto… piccoli cristalli di ghiaccio si erano formati sulle sue basette, mentre le guance ed il naso avevano assunto un colore rosso vivo, a causa del freddo. I fiocchi di neve si erano posati dolcemente sul suo capo, facendo luccicare i suoi capelli. Ma soprattutto Halambard guardò i suoi occhi. Stette ad osservare i suoi piccoli e scavati occhi nel riflesso della pozza, e cercò di leggervi dentro…
    Una determinazione incredibile sprigionavano quegli occhi azzurro cielo ed una sete di vittoria indescrivibile. Non vi era odio, non vi era rabbia, era solo un Torneo e quindi non si avevano nemici, ma solo semplici avversari. Guardò dentro se stesso prima di vedere il suo avversario, per un semplice quanto importante motivo. Spesso si è portati a credere che siano le difficoltà che incontriamo nel cammino a determinare il nostro successo o insuccesso. Spesso si ritiene che è colpa di agenti esterni se realizziamo i nostri più sopiti desideri e più bramati sogni. Siamo concentrati così tanto sul fuori, sull’esterno che non ci rendiamo conto che in realtà i più grandi ostacoli alla nostra riuscita sono in noi. Non comprendiamo che basterebbe credere, che basterebbe porre fede in ciò che facciamo per raggiungere grandi obiettivi. Siamo atterriti da chi abbiamo dinanzi, mentre dovremmo essere spaventati solo ed unicamente dal nostro Io più profondo. Halambard lo aveva capito, per questo non era spaventato dal suo avversario, quanto più da se stesso. Temeva che quello per cui aveva combattuto gli svanisse tra le mani, proprio come quella neve che aveva intorno, sotto il calore del sole…

    Saifer era un ottimo avversario. Sicuramente un combattente blasonato e un nome che per il futuro avrebbe riservato sorprese. Ma questo non doveva preoccupare Halambard… Molti si erano affannati prima dell’incontro a comprare pozioni, a cercare di aggiungere armi, tecniche e quant’altro, ma erano realmente queste cose quelle che servivano per vincere?
    Halambard aveva il cuore, credeva ciecamente in ciò che faceva, e spesso questa cosa è più affilata di una Katana, è più miracolosa di una pozione, è migliore di tante tecniche. Il cuore era l’arma in più di Halambard e senza quello, nemmeno i suoi artigli sarebbero stati più così taglienti…

    Riprese il cammino ed arrivò al punto dove avrebbe avuto luogo l’incontro. Saifer era già lì ad attenderlo, con il capelli biondi che venivano scombinati dal vento. Halambard si avvicinò. Poi si abbassò, inginocchiandosi a terra. Prese una manciata di neve tra le mani e l’annusò. Poi, si alzò lentamente e con il calore corporeo la sciolse, prima di farla delicatamente volare via, sottoforma di goccioline d’acqua, cullata dal vento. Fu un immagine sublime, che lo riempì di serenità, che gli manifestò la potenza della natura e gli fece comprendere la sua piccolezza. Bisognava essere piccoli per essere grandi… Poi finito il suo rito che aveva un qualcosa di mistico e sacro, incrociò lo sguardo di Saifer. Fece un sorriso, perché più che un avversario gli parve un fratello, mosso dai medesimi obiettivi e dagli stessi sogni.*

    “Possiamo cominciare, quando vuoi…”

    *Disse prima di mettersi in posizione di difesa con il gomito desto a copertura dello stomaco, la gamba sinistra leggermente avanzata, i pugni chiusi atteggiati a guardia alta e mostrando il profilo sinistro a Saifer. Sarebbe stato uno scontro memorabile…*

    CITAZIONE
    HP=150
    MP=200

     
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    SPOILER (click to view)
    narrato
    "pensato"
    parlato



    La data di inizio del torneo dei debbuttanti era all' indomani e Saifer era ancora indaffarato in un casolare vicino al luogo dello scontro a studiare nei più minimi dettagli il suo primo combattimento del torneo, l' avversario prescelto era Halambard un giovane molto promettente della marina il quale anche se giovane aveva riuscosso un grande successo per il suo modo di combattere molto tecnico e definito; ma Saifer aveva tutte le intenzioni di non farsi sfuggire questa grande occasione che rappresentava il torneo perchè gli avrebbe permesso di fare quel passo in più verso il suo sogno,anzi più che sogno ambizione. Per Saifer l'ambizione era tutto un uomo senza di essa non era niente,era come un inutile persona che vaga per la vita senza mai comprenderla veramente e senza mai viverla completamente, per questo l ambizione di Seifer era la più importante ma anche la più difficile da realizzare; lui doveva diventare il MIGLIORE!
    Appena chiuso l ultimo libro Seifer alzò lo sguardo e si mise a guardare l'orologio, l'ora dell'inizio del torneo era prossima,Seifer era pronto la sua Gunblade era pronta per la sfida il solo guardarla dava a Seifer tutto il conforto che cercava e voleva.
    L'ora era giunta,era ora di partire per Saifer ,aveva deciso di uscire in anticipo rispetto l ora d' inizio del combattimento la quale coincideva con il sorgere del sole;prese la sua amata spada la quale era ancora calda a causa del calore prodotto dal camino che c'era nella stanza, il tepore che emanava la spada era una mano santa per Saifer che da lì a poco avrebbe dovuto affrontare i gelidi venti dell' isola Drum.In uno dei tanti libri letti durante quella notte c'era scritto che l'isola di Drum era completamente ricoperta di neve, è caratterizzata da una catena di monti a forma di tamburo e che molti anni fà il re di Drum era un monarca molto buono, ma suo figlio Wapol, che ereditò il trono, si rivelò essere egoista e senza scrupoli, egli infatti, una volta preso il potere, obbligò tutti i dottori dell'isola, eccetto quelli personali, ad abbandonarla, costringendo così la popolazione a supplicarlo per ottenere le cure mediche a loro necessarie; questa informazione non gli era molto utile per lo scontro ma gli dava uno spunto sulla situazione dell'isola e su come comportarsi durente il suo soggiorno là.
    Duranto tutto questo vagare di pensieri e riflessioni Seifer si ritrovo già a meta strada tra il punto dello scontro e il casolare dove aveva passato gli ultimi giorni, il tepore prodotto dalla spada ormai era finito il freddo aveva preso il sopravvento anche su di essa;Seifer aveva freddo un dannato freddo non aveva mai provato questa situazione prima d'ora ma quello non sarebbe stato ne il momento ne il luogo dove Saifer sarebbe venuto a mancare aveva troppo da fare ancora in questo mondo...

    " NON CEDERò,NON CEDERò IO SONO PIù FORTE E POI SONO QUASI ARRIVATO!Certo che mi potevano dare un posto migliore per combattere, mi ricorda il mio primo addestramento ahahahaha contro quello yeti che giornata ahahahaha"

    Saifer rincuorato e ancora più deciso arrivò nel punto di incotro con il suo avversario ma ancora di lui nessuna traccia.
    Si fermò di colpo era come paralizzato in quell altopiano,non sapeva se stava sognando o meno quel paesaggio che in un primo momento non aveva visto,a causa del freddo, gli si presento davanti con quell'ebrezza di quell'ora che passava lassù,si sentiva isolato dal mondo, nella gloria delle altezze, solo queste sensazzioni sarebbero statte sufficienti a giustificare qualunque follia, qualunque prova, qualunque freddo;si sentiva come i paradiso era fantastico.

    " Non sento neanche più il freddo non mi può fermare più nessuno sono il migliore e davanti a questo stupendo posto io vincero!Devo vincere e lo farò."

    Intanto che ammirava questo paesaggio da mozzafiato il suo avversario Halambard si prensento davanti a lui, il suo sguardo era come il suo deciso ad arrivare fino alla fine ma uno dei due anche se meritevoli entrambi sarebbe caduto.
    Halmbard finito il suo rito si rivolse a Seifer:
    CITAZIONE
    Possiamo cominciare, quando vuoi...

    Sentite queste parole Saifer rispose...

    Io sono pronto e mi aspetto molto da te dai il meglio che sai fare.ATTACCAMI ti concedo la prima mossa!
    VIENIMI SOTTO TI ASPETTO!!!


    Detto ciò Saifer tirò fuori la sua fidata Gunblade e si posiziono in posizine di difesa con il gomito destro a copertura dello stomaco, la gamba sinistra leggermente avanzata e la spada impugnata con una sola mano puntata contro il suo avversario!

    CITAZIONE
    HP 150
    MP 200
    Oggetti in possesso:1 pozione MP



    Edited by saifer007 - 27/11/2008, 18:40
     
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  4. Halambard
     
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    "Io sono pronto e mi aspetto molto da te dai il meglio che sai fare.ATTACCAMI ti concedo la prima mossa!
    VIENIMI SOTTO TI ASPETTO!!!"

    *Ad Halambard le parole giunsero confuse e frastornate. Una raffica di vento più forte era soffiata proprio in quel momento, alzando il bavero della maglietta del Marine e giungendo con un sibilo nelle sue orecchie. Saifer era davanti a lui, in tutta la sua imponenza. Il giovane sembrava soffrire terribilmente il freddo. Le sue mani erano quasi congestionate, e le labbra si erano tinte di un viola funereo. Halambard rise. Lui se la passava decisamente meglio, per due motivi. In primo luogo era abituato a quel clima, si era allenato lì per tutta la sua vita, in secondo luogo non era uno spadaccino! Infatti, con il freddo pungente, le prime parti che congelano, e nelle quali si perde la sensibilità sono proprio le appendici del corpo, ovvero dita delle mani, e piedi. Halambard poteva chiudere i pugni e stringere forte le falangi sul palmo della mano, in modo che si scaldassero, mentre Saifer non poteva far nulla di tutto ciò! Bisognava avere grande sensibilità alle mani, per poter effettuare mosse con la spada, per avere una presa ferrea su di essa, e per poter disegnare nell'aria precisi fendenti. Inoltre per la particolare conformazione della spada del pirata, questo era reso ancora più difficile. Infatti l'impugnatura a forma di pistola che sostituiva una più classica elsa, non era per nulla congeniale a quel clima così rigido. Qualora avesse voluto premere il grilletto per affilare la sua spada, avrebbe dovuto esercitare pressione con un dito con poca sensibilità e poco vascolarizzato, a causa del gelo. Era ben noto infatti ai celebri medici dell'isola di Drum, che un poco afflusso di sangue alle mani, dovuto alla vasocostrizione generata dal freddo, comportava perenne senso di gelo alle dita e dolore nel muoverle. Halambard stette a guardare mentre il suo avversario veniva piano piano divorato dal freddo.

    La posizione difensiva che aveva assunto inoltre era decisamente simile a quella in cui si era messo poco prima il Marine. Era un chiaro segno di emulazione, e Halambard sperava che ciò avvenisse. Infatti senza qualche meglio precisato motivo, gran parte dei suoi avversari si erano convinti, che era proprio lui l'uomo da battere, il favorito. Questo aveva generato un inconscio senso di timore anche nel giovane Saifer che, cercando di emulare le pose del suo avversario, era convinto di essere al sicuro da un eventuale attacco. Peccato che il giovane ed inesperto pirata, non poteva di certo sapere che la posizione da assumere quando si combatteva contro un lottatore, era decisamente diversa da quella che si doveva usare contro uno spadaccino. Per questo quella posa era quanto mai inopportuna in un momento del genere e contro un avversario delle peculiarità di Halambard. Infatti, nonostante proteggesse lo stomaco e la parte frontale del corpo, era completamente inefficace per difendere i fianchi che risultavano esposti. Infatti sia il fianco destro che quello sinistro, erano lasciati scoperti, e non avevano la minima protezione derivante dalla normale posizione frontale, garantitagli dalle braccia che rimanevano distese proprio sui fianchi.

    Halambard rise e si voltò... Diede per un secondo le spalle al suo avversario, prima di girarsi nuovamente con uno sguardo che avrebbe fatto gelare il sangue a chiunque. Era lo sguardo della determinazione, di chi non conosceva ostacoli. A muovere i suoi passi sicuri sulla neve, non era l'ambizione, che porta spesso lontano, ma genera superbia e poco rispetto per gli altri; quanto piuttosto i desideri che sono la linfa stessa del nostro vivere. Provate ad immaginare una vita senza desideri. Si vivrebbe unicamente di bisogni, cercheremmo il minimo indispensabile che ci serve per sopravvivere, ma nulla più.... Ed allora in cosa saremmo differenti dalle bestie? In nulla! Ma la grande capacità che possediamo è quella di sognare, di desiderare, di poter andare al di là di ciò che sono i nostri bisogni vitali, per inseguire qualcosa che non ci è apparentemente necessario, ma che col tempo, per la natura stessa del nostro spirito, ci diviene indispensabile. Insomma a muoverci non sono ambizione e bisogni, quanto piuttosto sogni e desideri! Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere. Sognare è necessario, come il respirare.

    Halambard scrutò il cielo. L'alba non era ancora sorta, ma quel giorno sull'isola il sole non avrebbe disteso i suoi pallidi raggi. Una barriera di nuvole rendeva impossibile qualsiasi afflusso di calore. E in una giornata come quella, Halambard sapeva bene che l'unica cosa che occorreva fare, era finire il combattimento il prima possibile. La giornata non sarebbe mutata minimamente. La neve sarebbe anzi continuata a scendere copiosamente, impedendo poi qualsiasi movimento. Inoltre il freddo pungente e il vento sarebbero risultati ancora più brutali e devastanti, visto che i due combattenti, sarebbero stati esposti a lungo a quelle condizioni climatiche così inumane. Il Marine era solito iniziare in maniera lenta, con un attacco per saggiare le caratteristiche del suo avversario. Ma in questo caso il discorso era completamente diverso. Avrebbe attaccato in maniera decisa fin dall'inizio.

    Halambard caricò le gambe e si preparò a correre. Prese la rincorsa e si gettò addosso al nemico con una corsa a zig zag che lo disorientasse. Nessuno avrebbe mai potuto dire dove avrebbe colpito. Per quello che si poteva intuire, uno avrebbe anche potuto dire che avrebbe tentato di aggirare il suo avversario e attaccarlo alle spalle. Si avvicinò, poi sterzò a destra, dove vi era il braccio con la spada distesa. Afferrò il polso di Saifer con la sinistra, e per il fatto che il braccio era già disteso, e brandiva una spada gli fu ancora più facile immobilizzarlo. Del resto, il braccio sinistro di Saifer non poteva in alcun modo colpirlo, visto la distanza, e non poteva nemmeno sferrare calci, visto che era messo di lato e avrebbe potuto solo colpire in avanti o indietro. Dopo che afferrò il polso e che scoprì il fianco destro avversario, prese a colpirlo con violenza con tre pugni con la mano destra, volti a spezzare le costole. Inoltre i lunghi artigli perforavano gli organi interni della gabbia toracica.
    Poi, essendo vicinissimo al pirata, gli fu facile andare dietro alla schiena e avvinghiare le sue gambe a quelle dell'avversario. Prese il collo sotto la stretta morsa del braccio sinistro, che aveva mollato il polso destro di Saifer, e strinse forte. Il fatto di aver lasciato libero il braccio non doveva spaventare in alcun modo. La vasocostrizione causata dal freddo, e la stretta morsa operata con la mano, avrebbero ulteriormente indebolito le dita, intorpidendole ancora di più, e non permettendogli di usare l'arma. Dopo la sua presa con il braccio e le gambe avrebbe inarcato la schiena del malcapitato, creando un ponte rovesciato. In tal modo avrebbe creato una distanza tra lui e il pirata, che non sarebbe stato possibile colmare con nessun attacco. Una volta immobilizzato in quella posizione gli avrebbe perforato la schiena con la mano destra e un movimento semirotario del polso, nella zona surrenale, inibendogli la produzione di adrenalina e causando una grande emorragia. Poi avrebbe mollato la presa, allontanandosi di poco. In fondo il suo avversario sarebbe stato girato di spalle, e non avrebbe potuto attaccare immediatamente, soprattutto non dopo aver ricevuto numerosi pugni e altrettante ferite.*

    Difesa
    CITAZIONE
    Nessuna

    Attacco
    CITAZIONE
    Combo: Internal Enemy 40 + 40 = 80 MP
    La Statua della Libertà 40 MP: Compiendo una corsa a zig-zag, che disorienti il nemico, Halambard si avvicina al suo avversario e all’ultimo sterza su uno dei due fianchi, (solitamente il destro). Una volta arrivato lì, con il braccio sinistro blocca il braccio (solitamente il destro) avversario, distendendo la sua mano, ed alzandola verso l’alto stringendo forte il polso del nemico. In tal modo fa scoprire completamente il fianco che viene colpito con una raffica di 3 pugni effettuati con la mano destra. Questi pugni, oltre che a spezzare le costole avversarie, dal momento che la mano è dotata di artigli, perforano anche gli organi vitali, in particolare i polmoni causando gravi emorragie. Visto la distanza ridotta tra i due è molto difficile sferrare calci..
    Presa dell’Arco 40 MP: Quando i due lottatori sono vicini, Halambard può spostarsi velocemente e andare alle spalle dell’avversario, avvinghiarsi con le gambe alle sue e prendere il collo con la mano sinistra. A quel punto tirando il collo del nemico verso di sé, fa descrivere al busto dell’avversario un arco, in modo tale che le braccia non possano raggiungerlo. Una volta che lo ha bloccato con tale presa, Halambard utilizza gli artigli per perforargli la parte surrenale della schiena facendo un movimento semirotatorio. Infatti è lì che ha sede la produzione di adrenalina che tra le altre cose è responsabile della diminuzione della fatica nelle parti periferiche del corpo, di un aumento del rendimento metabolico e di un incremento delle capacità muscolari. Oltre a questo crea anche una grave emorragia. Poi molla la presa

    CITAZIONE
    HP=150
    MP=200-80=120

     
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    Lo scontro stava per iniziare Saifer lo sentiva nell'aria... lo sentiva nelle vene,quelle stesse vene che fino a pochi minuti fa sembravano gelate; ma il calore provato per l emozione di quel paesaggio e per l imminente scontro lo stavano scaldando quasi magicamente come se fosse proprio quel paesaggio e quelle emozioni a dargli la forza per continuare a sperare per la vittoria finale.
    Il momento era arrivato gli sfidanti erano pronti a dare tutto loro stessi ; il freddo Saifer ormai non lo sentiva più quella sua immaggine di persona infreddolita era ormai una maschera, un tranello che avrebbe portato solamente a pensare che era in difficoltà ma non era cosi; ormai il freddo era sparito il calore lo stava scaldando dall'intero e stringendo la sua amata Gunblade guardava il cielo nuvoloso, ma dopo tutto Saifer era ancora lì in posizione di difesa solamente per aspettare la mossa del suo avversario.

    " Vediamo se la mia posizione di difesa identica alla sua lo incuriosisce...voglio che si avventi contro di me perchè e proprio quando uno attacca che è più indifeso...e alla fine capirà che io ho già calcolato tutto il nostro scontro nella mia mente ed è già finito, il solo mettermi in questa posizione lo dimostra...."

    Non ebbe neanche il tempo di formulare il suo ultimo pensiero che vide il suo avversario dargli le spalle e accennare ad un ghigno, Saifer si accorse di quel ghigno di quel risolino il qualla faccia che in Saifer fecero scattare una rabbia incontrollabbile che gli partiva dal cuore e lo pervadeva in tutto il corpo...

    Non ridere di me perchè anche se ti stimo come combattente non hai nessuna possibilità! Io ti distruggerò e te lo dimostrerò!!! VIENI!!!

    Finto di parlare Halambard si scagliò contro di lui con un movimento a zig-zag che avrebberò ingannato chiunque ma non lui; Seifer era pronto in quella posizione di difesa che Halambard tanto derideva, intanto in men che non si dica Halambard si portò ad un passo dal polso di Saifer quasi ad afferrarlo;ma Saifer era pronto, reattivo e con un balzo all' indietro riuscì a schivare la presa ferrea del suo avversario ma non il braccio destro che era indirizzato al fianco il quale prendendolo in contropiede lo graffio di striscio procurandoglio dei tagli sull'addome...

    Complimeti non mi sarei aspettato un mossa tanto avventata e spietata...ahahahaha! I miei complimeti

    Il freddo ormai non faceva sentire neanche dolore, quindi senza il minimo disturbo Saifer riusci ad allontanarsi da Halambard; ma il suo avversario più che convinto che la chiave della vittoria era nel non far respirare Saifer lo attaccò di nuovo, infatti appena resosi conto del fallimento parziale del suo attacco si riavvento contro Saifer...
    Saifer differentemente da prima era pronto questa volta nulla più lo avrebbe colpito ed era sicuro di questo perchè appena Halambard si riscagliò contro di lui cominciò a far roteare la sua spada più velocemente che poteva creando una sfera di aria e lame che lo avrebbe protetto dall'attacco imminente del suo avversario...
    Le mani e le gambe di Halambard impattarono contro la sfera ma la foga e la resistenza del corpo di quest' ultimo erano tali che ne usci con neanche un graffio. Saifer era salvo la sua difesa aveva retto ma nessuno dei 2 aveva avuto la meglio...
    Saifer dopo essersi parato da quest' ultima combinazione di attacchi era sempre più convinto che alla fine l'avrebbe spuntata...

    " Non mi sarei mai aspettato un attacco del genere dovrei fargli i miei complimeti, ma non è questo il momento e il luogo per i convenevoli...DEVO BATTERLO!"

    Pensato ciò Seifer si allontano di circa 5 metri dal suo nemico e questa volta non volle impostare nessuna difesa quasi a prendersi gioco di lui...una beffa diciamo!Infatti teneva entrambe le braccia abbassate e con la mano che teneva ben salda la spada faceva sfiorare alla Gunblade la soffice neve che i due combattenti avevano sotto i loro piedi.

    Questo è tutto quello che sai fare???Se è solo questo mi deludi mio caro marinaio.ahahahahahahah!

    CITAZIONE
    DIFESA
    Schivata (-20HP)
    Difesa totale alta: (Questa viene usata sia come mossa di attacco che come mossa di difesa)Seifer fa volteggiare la spada vorticosamente per creare così una sfera di aria e di lame che lo circonda e che procura ferite a ciò che tocca(può parare solo mosse di livello alto e inferiore)
    (-40MP)

    ATACCO
    Nessun attacco

    CITAZIONE
    HP 150-20 =130
    MP 200-40 =160

     
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  6. Halambard
     
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    *Halambard non fu particolarmente sorpreso del fatto che il suo attacco non fosse andato a buon fine. Sapeva che il suo giovane avversario non era per niente uno sprovveduto, anzi era un pirata di notevole talento e capacità. D'altronde fu ancora meno sorpreso del fatto che usò, per pararsi dal suo secondo e ravvicinato attacco, la sua celebre mossa della Difesa totale alta, che ormai era immancabile in ogni suo duello.

    Halambard si scostò dal suo avversario lentamente. La neve continuava a scendere ininterrottamente e senza sosta. Era un paesaggio stupendo che donava un serenità incredibile. Il sorriso di Halambard era stato interpretato male dal suo avversario. Non era assolutamente una presa in giro, o un beffarsi di chi aveva dinanzi, era semplicemente quell'indescrivibile senso di ebrezza che era capace di donare un combattimento. Quell'indicibile gioia che ti prende quando devi misurarti con te stesso, con le tue capacità e con i tuoi limiti. Il Marine capì dallo sguardo che schiumava rabbia e dalle parole del pirata che non aveva compreso la realtà di quel sorriso. Ma non gli spiegò nulla... Non era quella la sede per parlare, e i continui strilli in parte lo indispettivano. Lì si doveva combattere! Le continue grida di Saifer sembravano più che altro fatte con un preciso scopo, quello di autoconvincersi ed infondersi coraggio.

    Indubbiamente il pirata era stato abile nell'evitare il suo attacco ravvicinato, e sembrava che avesse assunto quella posizione speculare al Marine, unicamente per farlo cadere in un tranello. Inoltre era riuscito a scaldarsi da solo con una capacità impressionante, proprio quando sembrava più prossimo al congelamento. Halambard non aveva quelle capacità. Il freddo pungente si faceva sentire per lui, e la sensibilità alle mani si era notevolmente ridotta. Per sua fortuna egli non doveva maneggiare nulla. Quindi si limitava a stringere il pugno della mano destra, e a scaldarsi con il guanto la sinistra. Ma il freddo lo pativa ugualmente e la faccia era come divenuta una maschera di ghiaccio. Il solo conforto gli era dato dal suo respiro caldo e umido, che certe volte indirizzava volutamente sulle mani e sulle braccia, ma nulla più. Saifer dal canto suo sembrava invece essere un veggente e aver compreso in anticipo ogni mossa. Sembrava quasi che avesse già vissuto quello scontro e sapesse già come sarebbe andato a finire.

    Una cosa però non gli era chiara. Se la posizione di difesa assunta dal suo avversario era stata fatta apposta per farlo attaccare, e se Saifer riteneva che proprio durante un attacco, uno maggiormente si sarebbe scoperto, non riusciva a comprendere il perché non fosse passato al contrattacco. Forse più semplicemente l'intensità dell'attacco del Marine era stato quanto mai inaspettato e imprevedibile e il pirata non aveva potuto passare replicare.
    Però lo sforzo immane di correre sulla neve, gli era costato caro. Ora Halambard si sentiva spossato, e sapeva bene che non poteva riattaccare con la stessa intensità. Avrebbe dovuto invece fare un attacco di transizione, in modo comunque da risultare pericoloso, ma da non sprecare troppe energie.

    Il suo avversario aveva assunto una posizione stranissima. Aveva le braccia abbassate e con la spada toccava la soffice neve che avevano sotto i piedi. Halambard faticava a capire. Quella era evidentemente una mossa per indispettirlo e prendersi gioco di lui. Il Marine non ci fece minimamente caso; come già detto, sapeva che i più grandi pericoli erano dentro il suo stesso animo, e non al di fuori. E poi se il suo avversario aveva la capacità di intuire ogni attacco, e di scaldare il proprio corpo a suo comando, non vi era alcuna possibilità per lui di batterlo. Ma Halambard non se ne curò e meditò il suo attacco successivo.

    La distanza da Saifer gli era alquanto sfavorevole. Capiva bene che sulla neve, che ormai si alzava sempre di più e che era soffice al punto che ci si sprofondava, non avrebbe potuto tenere grandi velocità. I cinque metri di distanza tra lui e il suo avversario erano quindi abbastanza per poter sventare qualsiasi attacco. Halambard era in netta difficoltà. Non avrebbe mai potuto correre incontro al nemico con abbastanza rapidità e non era nemmeno pensabile fare un salto. Infatti era vero che il vento, che spirava avrebbe potuto in parte sospingerlo, ma i metri di distanza erano notevoli e inoltre Saifer avrebbe potuto brandire la sua lama e colpirlo mentre si trovava in aria. Ci voleva un'idea...

    Poi, come un flash... Sapete quando si cerca disperatamente una soluzione, e poi all'improvviso ci viene un lampo di genio e la troviamo nelle cosa più inaspettate... Guardando per un attimo l'orizzonte, vide uno dei tanti monti a tamburo dell'isola. Gli venne in mente l'immensa fatica che faceva nel salirli, ma... Si ricordò anche della facilità e della bellezza della discesa. Prendeva la corteccia di un grosso albero, ci si sedeva sopra, e ci si dava una forte spinta... Quella bastava per scendere giù a valle, senza il minimo sforzo e con il massimo divertimento. Creava una specie di slittino artigianale e scivolava sulla neve a folle velocità.*

    §Sulla neve non si cammina, si scivola...§

    *Ecco l'idea, ecco la soluzione ai suoi problemi, ecco cosa doveva fare. Prese a correre più che poteva incontro al pirata. Chiunque vedendosi arrivare un uomo a folle velocità addosso, avrebbe o disteso la spada, per farlo infilzare, oppure avrebbe alzato la Gunblade, a difesa dei punti più delicati, ovvero il petto, sede degli organi vitali. La sua velocità di corsa non sarebbe stata entusiasmante, ma quella di scivolata invece si. Infatti si sarebbe lasciato scivolare all'ultimo, cercando di colpire con il piede destro il ginocchio sinistro dell’avversario, e con il piede sinistro, la caviglia destra, con lo scopo di farlo cadere. Il scivolare gli avrebbe conferito maggior velocità. Inoltre la forza dell'impatto e la neve stessa, gli avrebbero permesso di scivolare ben oltre il suo avversario, superandolo nel caso Saifer decidesse di saltare, ed avendo quindi tutto il tempo per ritornare in piedi e difendersi da qualche attacco.

    I piedi si susseguirono in rapidi passettini, e poi con uno splendido slancio, si lasciò cadere sulla fresca neve, iniziando a scivolare. La schiena era come colpita da mille aghi, visto che strisciava sulla gelida terra innevata, ma Halambard non ci badava. Gli sembrava di essere tornato indietro negli anni e di star scivolando giù dai monti, ma questa volta il suo intento non era tornare a valle, ma colpire l'avversario davanti a sé.*

    Difesa
    CITAZIONE
    Nessuna

    Attacco
    CITAZIONE
    Tolmeo(coraggio)10MP: Halambard si lancia contro l’avversario prima di scivolare per terra e colpire col il piede destro il ginocchio sinistro dell’avversario, e con il piede sinistro, la caviglia destra, con lo scopo di farlo cadere.

    CITAZIONE
    HP=150
    MP=120-10=110

     
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    La difesa era riuscita la provocazione un pò meno ma Saifar non si curava di questo anzi era pronto per la prossima mossa...Per lui il campo di gioco era come una scacchiera e ogni attacco e difesa era una mossa che lo avrebbe portato alla vittoria finale; si, dico vittoria finale perchè Saifer non avrebbe mai accettato una sconfitta, lui doveva diventare il migliore.
    Lo scontro produceva quella adrenalina che tanto cerca Saifer;un avversario di quel livello non l' aveva mai incontrato un avversario con una forza e una tattica superiore alla media ma per Saifer era solo un uomo da abbattere.E in questo caso Halambard rappresentava un ostacola da scavalcare e che in cuor suo sperava di superare!
    Saifer era circondato come da un aura mistica che gli concedeva di non provare più quel freddo, come se qualcuno o qualcosa lo stava proteggendo dal quel vento pungente che veniva da Ovest e poi uomo che vuole il frutto gelo - gelo di certo non può essere fermato dal freddo; non lo avrebbe mai permesso.
    E mentre era intento ad aspettare l ennessimo affondo di Halambard si mise a pensare...

    " Il freddo non lo sento non lo devo sentire anzi prima o poi lo dovrò dominare perchè niente e nessuno mi deve mettere in ginocchio neanche madre natura stessa!"

    Nel frattempo la situazione del suo avversario non era delle più rosee, L'attacco eseguito pochi minuti prima si faceva sentire il suo fisico non avrebbe sopportato un altro attacco di quella potenza.Saifer ne era consapevole ma dal canto suo non stava tanto meglio perchè parare e schivare quell'attacco non fù poi tanto facile. Per questo avrebbe potuto avere degli straschichi nel proseguo della sfida, ma non era tipo da arrendersi alle prime difficolta...

    " Sono stato colpito e questa cosa non la posso permettere ancora più grave è riuscito ad impedire che contrattacassi...è un osso duro ma io lo sono ancora di più!"

    Dopo aver vagato fra i suoi pensieri Saifer era intento ad osservare il suo avversario avvolto nei suoi sogni di gloria che da lì a poco li avrebbe distrutti. Halambard all'improvviso ebbe come un visione e si scagliò contro Saifer per l ennesima volta ma questa volta la tattica di Halambard era sbalorditiva perchè vedendo che il terreno diventava sempre più impraticabbile e pesante per un qualunque tentativo di corsa, Halambard decise di compiere un scivolata contro lo stupìto Saifer che non ebbe tempo di trovare una via di fuga...

    Non scapperò questa volta Halambar ti affronterò e ti farò assaggiare la mia lama. Questa è una promessa! Difesa totale media!!!

    Apena finito di parlare Saifer riprese a far roteare la sua spada ricreando la sua famosa difesa ma questa volta sarebbe stata più debole anche perchè nella mente di Saifer ci sarebbe stato anche un contrattacco immeddiato e distrittivo che avrebbe di certo preso alla sprovvista il povero Halambard...
    L'impatto tra le gambe di Halambard e la difesa di Saifer provoco un grande frastuono e una grande quantita di foglie e neve e persino alberi furono spazzati via come se fosse scoppiata un bamba. Halmbard in quell'impatto ebbe la peggio perche fù respinto all'indietro facendo anche dai gran ruzzoloni, ma Saifer aveva deciso che questa volta sarebbe stato lui a non lasciare respirare neanche un secondo il suo avversario ,infatti aveva deciso che non avrebbe perso tempo ad andargli incontro ma lo avrebbe colpito dalla distanza.
    Saifer si mise a rotare per l'ennesima volta la sua Gunblade e attuando questo movimento rotatorio Saifer riuscì a generare una sorta di X fatta di aria tagliente e di uno strano colore azzurro con cui avrebbe provato a colpire il povero Halambard che ancora doveva rialzarsi dopo l impatto precendente.
    Lanciato il suo attacco Saifer si ritrovò un altra volta ad una distana assai considerevole dal suo avversario e cioè di circa 9 metri...

    Vediamo se ti salvi mio caro marinaio ma non te lo auguro perche la mia prossima mossa sarà ben peggiore!!!ahahahahaha

    DIFESA

    CITAZIONE
    Difesa totale media: (Questa viene usata sia come mossa di attacco che come mossa di difesa)Seifer fa volteggiare la spada vorticosamente per creare così una sfera di aria e di lame che lo circonda e che procura ferite a ciò che tocca(può parare solo mosse di livello medio e inferiore)
    (MP -20)

    ATTACCO

    CITAZIONE
    Rotazione a X: tecnica che implica il movimento rotatorio della Gunblade e che genera una sorta di X fatta di aria tagliente di uno strano colore azzurro che in grado di colpire l avversario anche da una distanza di 10 metri.
    (MP -20)

    CITAZIONE
    HP 130
    MP160 -20 -20=120
    OGGETTI:1 pozione MP

     
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  8. Halambard
     
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    *Halambard era stupefatto. Quel pirata non era un uomo comune, ma aveva dei poteri incredibili. Le sue tecniche apparivano spesso ripetitive, ma di grande efficacia. Fu così che non solo riuscì a respingere l'attacco, ma con la sua tecnica difensiva creò alcuni graffi alle gambe di Halambard. La sua scivolata, invece di impattare contro le gambe dell'avversario, avevano finito per infrangersi contro la lama tagliente che Saifer brandiva con estrema abilità. Il pirata, non stette immobile, ma stavolta passò deciso al contrattacco. Nonostante la distanza descrisse una X con la spada sperando che l'aria tagliente andasse ad impattare contro il corpo disteso a terra di Halambard. Questa volta però il pirata aveva fatto la mossa peggiore. Era infatti giusto mantenere la distanza dal pericoloso lottatore che aveva dinanzi, ma per contro non poteva nemmeno lui attaccare. Infatti un attacco di sola aria tagliente era pressoché inutile. In primo luogo perché il forte vento che soffiava da Ovest in parte mitigava la potenza del colpo, in secondo luogo lo stesso vento, lo deviava in modo considerevole. Ad Halambard bastò rotolare semplicemente a terra per schivare quell'attacco, mentre le condizioni climatiche fecero il resto. Il colpo lo prese solamente di striscio, e non parve più forte di una normale raffica di quel vento gelido che spirava in quel momento...

    Halambard si alzò lentamente. Si ripulì dalla neve che gli si era appiccicata alla maglia e cercò di capire il da farsi... Sapeva bene che Saifer aveva solo una cosa in più di lui, ed era la pozione che gli avrebbe fatto recuperare energia, ma anche per quella aveva un preciso piano... L'incontro per ora era in assoluta parità, ed entrambi i lottatori si erano dimostrati di altissimo livello. Era un vero peccato che quei due si fossero scontrati proprio subito alle eliminatorie.

    Halambard vide la neve che si era tinta di piccole macchioline rosse, segno dello scontro tra i due. Il duello se pur leale, era anche reale, ed era impensabile che uno avrebbe annientato l'altro senza pagare un alto prezzo. Ora la distanza tra i due contendenti era elevata. Nove metri erano troppi per qualsiasi azione di corsa. Il suo avversario era forse un ottimo calcolatore, ma decisamente poco spettacolare in combattimento. Un grande stratega, ma nelle sue mosse risultavano più i freddi calcoli matematici, piuttosto che una piccola vena di follia. Sicuramente Saifer sarebbe stato in grado di vincere l'incontro, ma avrebbe anche emozionato? Insomma, le sue tecniche non erano molto spettacolari, ma erano terribilmente efficaci.

    Halambard sapeva cosa fare, si inumidì il dito indice della mano destra con la bocca, stando ben attento a non infilarsi uno dei suoi artigli negli occhi. Il vento era dalla sua... Infatti quelle raffiche soffiavano con una certa regolarità, se si era capaci di osservare bene, ed il movimento degli alberi circostanti erano un segnale inequivocabile di questo fatto. Si diede un potente slancio e spiccò un lungo salto. Sapeva bene che l'attrito causato dall'aria era minore, rispetto a quello della neve fresca... Dopo che raggiunse il punto più alto del suo balzo, prese a ruotare vorticosamente e senza sosta. Le gambe le accovacciò al petto, e le raccolse tenendole a sé con il braccio sinistro. Il braccio destro invece era posizionato a novanta gradi, in modo che da quella posizione di armadillo, sporgessero unicamente i tre affilati artigli. Sfruttando le correnti ascensionali del vento, e muovendo il busto per seguirle, ruotò con una velocità impressionante. Inoltre, nel suo vorticare su se stesso, alzava anche la neve, e i fiocchi che stavano cadendo in quella zona, così da creare una vera e propria minibufera, nella quale era impossibile vedere. I pericolosi fendenti erano incredibilmente vicini al volto del pirata, avrebbe potuto lacerargli il viso da un momento all'altro.*

    Difesa
    CITAZIONE
    Schivata -10 HP più potenza della difesa avversaria, -10 HP

    Attacco
    CITAZIONE
    Tornado devastante 20 MP: Mentre è in volo, Halambard accovaccia le gambe portandole al petto, con il braccio sinistro le stinge forte a sé e descrive un angolo di 90° con il braccio destro. In questa posizione prende a vorticare velocemente. Le continue e veloci rotazioni, gli permettono di sollevare una nuvola di fumo che disorienta l’avversario. Inoltre dal momento che gli artigli sono l’unica cosa che sporge dalla sua posizione accovacciata, ogni volta che rotea su se stesso, potrebbe colpire il nemico con pericolosissimi fendenti a tre lame. Il numero di rotazioni è di 10.

    CITAZIONE
    HP=150-20=130
    MP=110-20=90

     
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    Saifer si avviava così, grazie alla sua seconda mossa, verso la vittoria ; era riuscito a ferire il suo avversario, sia grazie alla sua difesa che attraverso il suo attacco, anche se parzialmente andato a vuoto...
    Questo perchè la X creata da Saifer impattò contro i venti che venivano da Ovest rallentandola di non poco, infatti, con grande prontezza di riflessi, Halambard era riuscito con una mossa così semplice, che rasentava quasi il ridicolo, a schivarlo all'ultimo momento.

    I miei complimeti Halmbard mi sto veramente divertendo!Vorrei che questo incontro durasse per l eternita , ahahahahaha!

    Saifer aveva una distanza di sicurezza dal suo avversario quasi impossibile da percorrere a causa della neve che non accennava a smettere e che ormai aveva ricoperto quasi tutto il paesaggio...Mentre Saifer guardava l'ambiente circostante, che cambiava a causa della neve, Halambard era impegnato a leccarsi le dita...come se volesse capire da che parte tiravano i venti, imitando un navigatore del tempo...
    Sentito da che parte tirava il vento Halambard spicco un salto di qualche metro e sospeso in aria, si accovacciò cominciando a roteare come una trottola, con l'unica differenza di possedere delle lame...Infatti Halambard tirò fuori il braccio destro che era posizionato a novanta gradi, in modo che da quella posizione da trottola sporgessero unicamente i tre affilati artigli;Halambard dopo qualche secondo in aria ricadette precisamente nella direzione dove si trovava Saifer...

    "Ma come fa questo a sapere dove spirano i venti ?? Ma chi è il Dio Eolo???"

    Mentre dava adito a queste sue ipotesi, Saifer si stava preparando a schivare l'attacco del suo avversario ,che anche se potente lasciava molto spazio ad un eventuale schivata. Saifer approfittò delle lacune lasciate dalla tecnica del nemico e in men che non si dica quando Halambard si trovò ad un palmo dalla faccia di Saifer,quest'ultimo ,la schivò cadendo all'indietro toccando con le spalle la soffice neve che circondava i 2 sfidanti...
    La schivata di Saifer sembrava apparentemente efficace e pronta ma in un secondo momento sulla maglietta di Saifer apparvero delle lacerazioni, così si mise a guardare la maglietta e rimase quasi di stucco nel vederla...

    "Come diavolo ha fatto non me ne sono neanche accorto!"

    Assorbito l'iniziale sbigottimento si risistemò ,e in un attimo già stava meditando sulla prossima mossa da eseguire, la quale gli venne quasi matematica.

    Adesso subirai la migliore tecnica che possiedo..NON AVRAI SCAMPO!!!

    Finito di parlare Saifer cominciò a dirigersi verso l'avversario con un passo che assomigliava quasi ad una semplice camminata, e non curante delle difficoltà rappresentate dalla neve che intralciava il suo cammino, arrivò a pochi passi da Halambar,il quale non sospettava minimamente delle sue intenzioni.
    Saifer disse sussurrando...

    Potente tecnica di Saifer

    La tecnica consisteva in un antica mossa di scherma, che si basava sulla velocità, in modo tale che il nemico si sarebbe accorto di essere stato colpito solamente dopo aver compiuto un passo...
    Dopo aver messo in atto il colpo Saifer si distanziò ,per proteggersi, di un paio di metri dal suo avversario.



    NON AVRAI SCAMPO!!!...e rinfoderò la spada...

    DIFESA
    CITAZIONE
    Schivata -10HP

    ATTACCO
    CITAZIONE
    Potente tecnica di Seifer: Antica mossa di scherma, che si basa su una velocità tale che il nemico si accorge di essere stato colpito solo dopo aver camminato per un solo passo.
    (MP -40)

    CITAZIONE
    HP 130-10 =120
    MP 120-40 =80
    Oggetti:1 pozione MP

     
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  10. Halambard
     
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    *Halambard roteò velocemente, ma riuscì solo a sfiorare il suo obiettivo, il quale si era lasciato dolcemente cadere sulla neve per evitare il suo attacco. Quando il Marine finì di roteare, si rimise in piedi aspettando il suo avversario. Questi per tutta risposta si mise a camminare lentamente verso di lui. Ma prima di iniziare a camminare esclamò a gran voce:*

    CITAZIONE
    "Adesso subirai la migliore tecnica che possiedo..NON AVRAI SCAMPO!!!"

    *La camminata sicura ma lenta, non facevano certo presagire ad un attacco. Infatti Halambard si sarebbe aspettato qualsiasi cosa, tranne che un tentativo di colpirlo. Pensava che magari il pirata volesse solo parlargli o chissà che cos'altro. In fondo nessuno si avvicina ad un rivale nel bel mezzo di un combattimento semplicemente camminando. Avrebbe infatti atteso Saifer, senza sospettare minimamente di nulla.
    Il pirata stesso invece, che come già detto aveva l'abitudine di parlare decisamente troppo, gli aveva svelato le sue intenzioni!!
    Infatti con quella frase, aveva lasciato trapelare che il suo non era unicamente un tentativo di avvicinamento, ma un vero e proprio attacco studiato. Furono proprio quelle urla sgraziate a spingere Halambard a non fidarsi di Saifer e a stare all'erta senza abbassare la guardia. Era un po' come coloro che volevano, appostati sulle fronde degli alberi, tendere un agguato a qualcuno e si mettevano ad urlare a squarciagola, facendo così svanire completamente l'effetto sorpresa. Lo stesso era il caso di Saifer che aveva sbandierato pubblicamente un tentativo di attacco. Halambard non sapeva minimamente in cosa consisteva -La migliore tecnica di Saifer-, ma era certo che se lo avesse fatto avvicinare troppo, avrebbe rischiato molto. In fondo è ovvio e naturale che se uno tenta di attaccarti e si avvicina a te, tu perlomeno ti sposti. Questo fu proprio quello che fece il giovane Marine. Attese che il suo avversario fosse abbastanza vicino e si diede una forte spinta con le gambe, in modo da balzare all'indietro e frapporre una certa distanza fra lui e il suo avversario. I calcoli di Halambard però si rivelarono in parte erronei, in quanto era giusto allontanarsi, ma bisognava anche scegliere il momento adatto, e tutto diveniva più difficile contro un avversario che invece di correre camminava. Fu così che dopo che Halambard fece il salto all'indietro per schivare l'attacco e atterrò a terra si accorse di essere stato in parte colpito. Il pirata era stato infatti velocissimo, e Halambard non comprese dove volesse colpire. Forse il pirata stesso non ne aveva alcuna idea... Comunque un taglio superficiale ferì la coscia sinistra, perforando i jeans del marine, ma non andando in profondità. Ora i due contendenti erano a una distanza di circa 5 metri l'uno dall'altro.
    Halambard era stufo di prendere l'iniziativa. Il freddo era divenuto pungente e si faceva fatica a muovere il corpo. Il vento che ormai schiaffeggiava ripetutamente i duellanti, aveva raggrinzito la pelle e arruffato i capelli. Halambard pensò a quanto era bello, dopo un duro allenamento, andarsi a rifugiare nella sua caverna di ghiaccio per riposare e trovare ristoro. Era una sensazione stupenda il potersi riposare dopo un duro sforzo, e tutto, dopo la fatica, acquistava un valore particolare. Come quando si scala un'alta vetta, e poi dalla sommità si gusta il panorama, oppure come quando si partecipa ad un torneo e poi si può guardare gli altri dal gradino più alto del podio. Ma questo per adesso era solo un sogno, era pura utopia. Ci si doveva concentrare sull'incontro e lasciare il resto a dopo. Halamabard guardò il suo avversario e semplicemente decise che avrebbe atteso la sua mossa. Per questa volta non avrebbe attaccato, cosa avrebbe fatto il suo avversario?*

    Difesa
    CITAZIONE
    Schivata -20HP

    Attacco
    CITAZIONE
    Nessuno

    CITAZIONE
    HP=130-20=110
    MP=90

     
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    Saifer dopo aver rinfoderato la sua spada si voltò verso il suo avversario con l'illusione di aver messo a segno il suo colpo, ma non era cosi, Halambard con un non so che di magico era riuscito a schivarlo balzando all'indietro e per giunta senza riportare ferite degne di nota.
    Saifer era ancora sconcertato nel vedere il suo avversario incolume...

    "Ma come ha fatto,il mio colpo è quasi imparabile, qualunque spostamento avvesse fatto sarebbe stato colpito immediatamente dal mio colpo...non ci posso credere ma chi è questo?Allora è vermante un Dio non ci sono altre soluzioni..."

    Saifer era ancora intento a fissare il suo avversario,quando quest'ultimo lo stupì una seconda volta...Halambard aveva deciso di non muovere un dito, era lì immobile...impassibile come una mummia,anche se poi non si discostava più di tanto da essa visto che non pronunciava più una parola dall'inizio dello scontro.Guardando il suo nemico, che non aveva nessuna voglia di attaccare, Saifer non riuscì a trattenere la sua rabbia...

    Non ci credo!Non hai più la forza e il coraggio di attaccarmi? Halambard,mi stai deludendo forse ti ho sopravvalutato; facendo così snobbi il nostro incontro...Io non sto risparmiando neanche un singolo muscolo contro di te, sto dando il meglio!
    Non sei degno di continuare in questo torneo sei solamente un FIFONE!!!


    Finito di inveire contro il suo avversario Saifer, quasi mosso dalla rabbia, sfoderò di nuovo la sua spada e si avventò contro Halambard;la neve al suo passaggio veniva spazzata via,come l'aria viene tagliata da un treno in corsa....

    MI HAI DELUSO...PENSAVO CHE FOSSI MIGLIORE!!!SWORD CRY!!!!

    Saifer scagliandosi contro il suo avversario tentò di colpire 3 punti diversi del suo corpo. Successivamente all'attacco, Saifer si portò al fianco di Halambard e sussurrandogli nell'orecchio disse:

    Il nostro incotro deve essere il MIGLIORE e se fai così non lo rendi tale...

    Finto di parlare Saifer si allontanò dal suo avversario...

    Difesa
    CITAZIONE
    Nessuna

    Attacco
    CITAZIONE
    Sword cry: Seifer muove velocemente la spada per poi muoversi tanto velocemente da non farsi vedere facilmnte dall'avversario,in 3 secondi l'avversario riceve prima un colpo alla schiena poi un altro sotto le braccia (se ha un arma la fa cadere) e poi un colpo allo stomaco (MP -20)

    CITAZIONE
    HP 120
    MP 80-20 =60
    Oggetto =1 pozione MP

     
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  12. Halambard
     
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    *Halambard vide sul volto del suo avversario tutto lo stupore per il fatto che non avesse attaccato. La rabbia del pirata si rifletté in tutto il suo successivo discorso.*

    CITAZIONE
    "Non ci credo!Non hai più la forza e il coraggio di attaccarmi? Halambard,mi stai deludendo forse ti ho sopravvalutato; facendo così snobbi il nostro incontro...Io non sto risparmiando neanche un singolo muscolo contro di te, sto dando il meglio!
    Non sei degno di continuare in questo torneo sei solamente un FIFONE!!!"

    *Il Marine ascoltò con attenzione le parole di Saifer. Il Pirata non aveva fatto altro che provocarlo dall'inizio del duello. Halambard aveva volutamente non attaccato, perché non vi erano le condizioni per farlo. Il lottatore necessitava una distanza ristretta per poter portare i suoi colpi a buon fine, e i continui metri che lo spadaccino frapponeva tra di loro non lo agevolavano certamente. Era contro la sua natura non attaccare. Halambard avrebbe voluto tanto lanciarsi a capofitto contro il suo avversario, come aveva fatto in numerose occasioni, ma per una delle rare volte nella sua vita, la ragione aveva preso il posto del puro istinto. Aveva atteso che il suo avversario si avvicinasse...

    Saifer d'altro canto si risentì per questa cosa, e scatenò la sua ira nel suo successivo attacco. Urlò a gran voce...*

    "MI HAI DELUSO...PENSAVO CHE FOSSI MIGLIORE!!!SWORD CRY!!!!"

    *E nel frattempo spazzava via la neve intorno, con una velocità incredibile. Halambard attese il momento propizio. Aveva notato che il pirata non cercava mai di colpirlo nella parte bassa del corpo e per questo tentò di reagire in quella maniera. Quando vide che il suo avversario stava per menare i poderosi fendenti su di lui. Halambard si abbassò di scattò, andando a conficcare gli artigli nel terreno, ed impattando con le ginocchia sulla neve fresca. Si acquattò sul terreno gelido, sperando che la furia dell'altro duellante si placasse. Doveva solo sperare che il pirata non cercasse di colpirlo in basso... Quando poi vide che i pericolosi fendenti erano finiti, e che Saifer aveva colpito solo l'aria. Si alzò di scattò, ed approfittando dello sbilanciamento del suo avversario, dovuto all'attacco, e del fatto che la spada stava ancora roteando per colpire, si avventò sul petto del pirata, proprio mentre questi cercava di sussurrargli qualcosa all'orecchio.

    I tre artigli vennero conficcati nella carne viva del petto, in modo che non potesse fuggire e poi con il palmo aperto della mano, puntò dritto al cuore dell'avversario, in modo da bloccargli il respiro. L'urto avrebbe sbalzato via Saifer e scaraventatolo a terra. Mentre portava il suo attacco, Halambard gridò:*

    "Non ho mai giudicato il tuo modo di combattere, non l'ho mai fatto, e non lo vorrò mai fare. Ti reputo un avversario degno, e sono convinto che questo scontro sarebbe stato più appropriato nella finale del torneo. Ma il Fato ha riservato altro per noi. Potrò anche perdere, ma mai e poi mai accetterò le continue offese che mi stai portando!!! Sei un avversario, non un nemico, e soprattutto un combattente di grande livello. Mi basterebbe sapere questo per portarti il massimo rispetto e per avere stima nei tuoi confronti!! Se tu non vuoi fare lo stesso sei liberissimo. Ma volevo solo farti sapere che è un vero onore battermi con te e se non sto parlando è perché necessito di ogni mio respiro per poter cercare di batterti!!"

    *Non vi era rimprovero nelle sue parole,solo un profondo rispetto...*

    Difesa
    CITAZIONE
    Scontro titanico 20 MP: Conficcando gli artigli della mano destra nel terreno, riesce a restare in posizione accovacciata, in questa maniera, abbassandosi velocemente riesce ad evitare i colpi dei nemici diretti alla parte superiore del corpo. Ma questa tecnica è utile anche per i colpi diretti alla parte inferiore del corpo che vengono attutiti. Inoltre se qualche attacco è volto a far cadere Halambard o a fargli perdere l'equilibrio, con questa tecnica esso è reso inefficace

    Attacco
    CITAZIONE
    Rabbia ancestrale 20MP: Halambard si getta sull’avversario con entrambe le mani, e mentre con la mano destra infilza lo stomaco del malcapitato, impedendogli di fuggire, con la mano sinistra colpisce a palmo aperto il petto avversario. Si dice che colpi di questo genere possano perfino arrestare il battito cardiaco per qualche secondo.

    CITAZIONE
    HP=110
    MP=90-20-20=50

     
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    Il colpo di Saifer andò a vuoto a causa di una tecnica di difesa eccellente che grazie alla combinazione di forza e tecnica permise ad Halambard di conficcare nel terreno gli artigli e di accovacciarsi aspettando che la furia dei colpi protratti da Saifer finisse...Ma non finì quì,Saifer dopo aver realizzato che i suoi primi due colpi erano andati a vuoto abbassò lo sguardo e vide il suo avversario lì sotto ai suoi piedi accasciato aspettando un suo minimo sbilanciamento...Halambard appena ebbe la possibilità di contrattaccare lo fece e tentò di assestare un pugno con i suoi artigli nel petto di Saifer,ma quest'ultimo grazie alla sua prontezza di riflessi invece di assestare il terzo colpo a vuoto conficcò la spade nel terreno tentando di parare le lame di Halambard, le quali avrebbero superato la lama fermando il pugno che si sarebbe infranto contro la Gunblade.L'impatto tra il pugno di Halambard e la lama di Saifer provocarono un rumore assordante che riecheggiò tra tutte le montagne;le lame perforarono in maniera superficiale il petto di Saifer e l'impatto fece sbalzare i contendenti all'indietro di qualche metro...

    I miei complimenti è così che ti voglio audace e sprezzante del pericolo.Complimenti davvero!Ritiro quello che ho appena detto!Il nostro sarà un incontro che rimarrà nella storia!

    Il discorso di Saifer era andato a segno,era riuscito a risvegliare quell'ardore che ormai non vedeva più in Halambard e le sue parole e azioni lo dimostravano...

    CITAZIONE
    Non ho mai giudicato il tuo modo di combattere, non l'ho mai fatto, e non lo vorrò mai fare. Ti reputo un avversario degno, e sono convinto che questo scontro sarebbe stato più appropriato nella finale del torneo. Ma il Fato ha riservato altro per noi. Potrò anche perdere, ma mai e poi mai accetterò le continue offese che mi stai portando!!! Sei un avversario, non un nemico, e soprattutto un combattente di grande livello. Mi basterebbe sapere questo per portarti il massimo rispetto e per avere stima nei tuoi confronti!! Se tu non vuoi fare lo stesso sei liberissimo. Ma volevo solo farti sapere che è un vero onore battermi con te e se non sto parlando è perché necessito di ogni mio respiro per poter cercare di batterti!!Dopo l'impatto Saifer si trovava a una decina di metri da Halambard ma non si scoraggiò...

    Dopo l'impatto Saifer si trovava a una decina di metri da Halambard ma non si scoraggiò...

    "La distanza e troppo proibitiva,devo attaccarlo da lontano...Ci sono!!!"

    Saifer dopo aver realizzato, fece una rotazione ,di 360 o più gradi, su se stesso per poter emanare un fendente che causò uno spostamento d'aria e un'onda d'urto in grado di colpire chiunque...

    Prendi questo!

    Difesa
    Schivata (-10 Hp)
    Attacco
    CITAZIONE
    Centrifuga:Ruotando, di 360 o più gradi, su se stessi si emana un fendente che causa uno spostamento d'aria e un'onda d'urto in grado di colpire chiunque sia nel raggio di dieci metri.

    (-20 Mp)

    CITAZIONE
    HP 120-10 =110
    MP 60-20 =40
    Oggetti =1 pozione 50 Mp

     
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  14. Halambard
     
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    *La reazione di Halambard che mirava a cogliere di sorpresa il suo avversario non andò a buon fine. Infatti grazie alla Gunblade, Saifer riuscì a parare il colpo diretto in pieno petto. L'impatto fu fortissimo, tanto che entrambi i contendenti vennero sbalzati per terra e a notevole distanza da dove si trovavano precedentemente. Entrambi però si rialzarono prontamente. I contendenti erano molto lontani, circa una decina di metri. Era difficile che uno dei due riuscisse ad attaccare l'altro impensierendolo.
    Invece il pirata, Iniziò a ruotare sopra il suo capo, la grande spada, generando un fendente di grandissime dimensioni. Poi, con un abile gesto del polso indirizzo quell'onda d'urto improvvisa contro il Marine. Da come era partito il colpo, Halambard si accorse subito che sarebbe stato colpito in pieno. Ma il discorso di Saifer aveva svegliato quell'animale che aveva tentato più volte di essere sopito. Halambard era di nuovo quella bestia in libertà che aveva tentato di rinchiudersi in una gabbia forgiata dal suo autocontrollo e dalla sua ragione. Aveva creduto che con la tattica, con l'astuzia e con precisi calcoli matematici avrebbe vinto l'incontro per proseguire nel torneo. Ma ora questo non aveva alcuna importanza. Non contava assolutamente nulla il torneo, il primo premio, l'onore e la gloria. Lì si era davanti alla Storia. Già, quella Storia che supera il tempo, che lo annienta e che ci permette di vivere in eterno, perché ricordati dai posteri che rimembreranno le nostre gesta. Il torneo era nulla in confronto a quello! Ci sarebbero state altre medaglie, ci sarebbero state altre occasioni, ma l'occasione di far entrare quel duello in una memoria imperitura era unico e irripetibile. Halambard si era svestito dai panni del freddo calcolatore, aveva buttato via le strette vesti di chi soppesa ogni mossa, per rivestirsi degli abiti più fulgidi che esistano, quelli del coraggio e dell'ardore. Erano quelli gli unici abiti che permettevano di fare grandi imprese e di sconfiggere il tempo per vivere in eterno!

    Halambard vide Saifer far roteare la spada, e mentre lui era intento in quella mossa, cominciò a correre a perdifiato. Mise tutte le energie rimanenti in quella corsa, con il gelo che sferzava il volto e le mani quasi congelate. Non era solo a correre. Con lui correvano tutti coloro che avevano osato, almeno una volta nella vita, quell'impresa impossibile che avrebbe potuto dargli l'immortalità. Correva senza pensare al torneo, correva senza preoccuparsi dell'attacco avversario, era puro istinto, era puro coraggio, il corpo si era quasi smaterializzato, per lasciare spazio ad una figura eterea composta da tutti i più nobili sentimenti umani. Correva su quella neve gelida, correva su quei monti che lo avevano visto crescere, correva contro un così forte avversario.
    Saifer non si accorse di nulla. Quello di Halambard fu il gesto più insensato e al contempo eroico che si potesse mai vedere. Il pirata non si aspettava di certo che qualcuno fosse tanto folle da andare a impattare volutamente contro l'onda d'urto che aveva sferrato.
    La corsa disperata del Marine, si esaurì nello scontro con l'aria tagliente di Saifer. La neve copiosa, e l'impatto dello scontro resero impossibile la visibilità. Tutto il campo di gara era come stato investito da una gigantesca bufera di neve. Il Marine prima di essere raggiunto dall'attacco, aveva percorso molto più della metà della distanza che separava i due contendenti. La bufera di neve non si esaurì, e ci volle del tempo prima che Saifer tornasse a vedere qualcosa, e quando riuscì a distinguere nella nebbiolina generata dalla neve alzata per la violenza dello scontro, un'ombra, era evidentemente troppo tardi. Halambard gli era addosso. Gli artigli della mano destra erano sporchi di terra, ma anche stranamente arroventati. Il Marine conficcò nel piede destro del pirata i suoi lunghi artigli. La carne viva si aprì sotto la potenza di quel furioso impatto. Poi con la mano sinistra assestò un violentissimo colpo all'altezza del ginocchio della stessa gamba, ed un rumore sordo si protrasse nella vallata.

    Saifer non riusciva a comprendere cosa era potuto accadere. Ricordava solo il suo colpo andato a buon fine e poi quell'immensa bufera di neve. Non poteva sapere che proprio quando l'impatto del suo attacco colpì in pieno il petto del suo avversario, Halambard aveva piantato a terra i suoi artigli, ma non per difesa, come aveva fatto precedentemente, ma per attaccare. L'impatto era stato violentissimo, al punto che la maglietta del Marine era andata completamente in brandelli, ma grazie al suo forte appiglio conficcato nel terreno, non venne sbalzato dall'onda d'urto come ci si sarebbe aspettati. La bufera aveva fatto il resto, proteggendolo alla vista di Saifer. Inoltre aveva continuato a correre inclinato su un fianco, in modo tale che l'attrito rendesse incandescenti i suoi artigli e poi, in tal maniera avrebbe alzato ancora più neve, creando una cortina nella quale nessuno avrebbe mai potuto vedere il suo arrivo.

    Una mossa incredibile, memorabile. Nessuno mai avrebbe osato tanto, nessuno si sarebbe mai avventato contro un attacco avversario in quella maniera, nessuno avrebbe mai concepito di poter realizzare quello che Halambard era riuscito a fare. Dal suo petto sgorgava sangue, la maglietta lacerata, lasciava in vista i potenti pettorali, lo sforzo per la corsa lo avevano stremato. Ma lui era riuscito a portare il suo attacco!!!

    Non si poteva sapere come sarebbe finito l'incontro, forse Halambard avrebbe perso, forse non sarebbe riuscito ad avere la meglio, Ma cosa importava in fondo... Ora lui era nella Storia, ora lui ERA LA STORIA!!!!*

    Difesa
    CITAZIONE
    Nessuna -20 HP per attacco di Saifer arrivato a destinazione

    Attacco
    CITAZIONE
    Cortina di Morte 40MP: Quando l’avversario è abbastanza distante, Halambard gli ci si getta contro, incurvandosi leggermente sul lato destro, in tal modo con i suoi lunghi artigli scava la terra alzando un gran polverone. L’attrito è vero che lo rallenta leggermente, ma gli permette di fare un attacco di sorpresa. Quando arriva vicino al nemico, gli perfora uno dei due piedi a scelta, con i suoi artigli divenuti incandescenti per l’attrito, e così facendo lo blocca a terra, impedendogli di scappare. A questo punto con il braccio sinistro sferra un potente pugno dal basso verso l’alto, diretto al ginocchio del piede bloccato del nemico, con l’intento di romperglielo. Poi molla la sua presa.

    CITAZIONE
    HP=110-20=90
    MP=50-40=10

     
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    Il colpo di Saifer fù scagliato ad una grande velocità ma, Halambard di tutta risposta lo stupì per l'ennesima volta durante questo incontro con una mossa che aveva dell'incredibbile ma sopratutto aveva del folle... Durante la rotazione che Saifer aveva dovuto compiere per eseguire il suo attacco, non aveva mai perso di vista il suo avversario;il quale con un grande spirito combattivo si scagliò direttamente contro l'onda d'urto prodotta da Saifer...Mentre ricandeva dopo aver eseguito il suo colpo Saifer guardò il suo colpo colpire in pieno Halambard.
    Saifer ne rimase esterefatto:

    " Non ci credo ha preso in pieno la mia onda d'urto, ma è pazzo? Non ho mai visto nessuno prendere in pieno un attacco...Deve per forza avere qualcosa in mente."

    Mentre Saifer ragionava su il motivo di tale follia , Halambard anche se malconcio continuava imperterrito la sua corsa, chiunque in questa situazione avrebbe fatto gridare dal dolore chiunque... ma non lui. Lui era ancora lì che correva incontro a Saifer,quest'ultimo lo guardava senza però credere a cosa stava assistendo. Inoltre Halambard non contento aveva anche deciso di attuare un suo contrattacco; infatti il Marine si mise a correre inclinandosi su di un fianco, in modo tale che gli artigli avrebbe alzato ancora più neve di quella creata dall'impatto tra l'onda d'urto prodotta da Saifer e il corpo inerme di Halambard, così creando una cortina nella quale Saifer non avrebbe mai potuto vedere l'arrivo del suo avversario.

    " Dovè??? non lo vedo dove???Lo devo trovare per forza se nò sono finito!"

    Saifer non vedeva niente neanche il minimo spostamento a causa della bufera che si era alzata per colpa di Halambard,non sarebbe mai riuscito a vedere niente a causa di questa cortina...ma durante un solo istante qualcosa accadde, riuscì a distinguere nella nebbiolina generata dalla neve, un'ombra.
    Halambard gli era gia adosso con li artigli della mano destra ancora sporchi di terra, ma anche stranamente arroventati; il Marine tentò di conficcare nel piede destro del pirata i suoi lunghi artigli ma quest'ultimo con una prontezza che mai e poi mai aveva pensato di avere tirò all'indietro il suo piede e lame di Halambard si conficcarono nella neve la quale si aprì come carne viva tagliata da un coltello; successivamente con la mano sinistra Halmbard tentò di assestare un violentissimo colpo all'altezza del ginocchio della stessa gamba ma,questa volta Saifer decise che non sarebbe scappato ma anche che non si sarebbe fatto colpire....

    Non mi farò colpire da te perchè con le mie ultime forze te lo impediro! Difesa totale alta!

    Saifer utilizzando una solo mano cominciò a ruotare la spada in modo tale da creare per la seconda volta in questo incotro la sua difesa migliore alla quale avrebbe seguito un ennesimo impatto tra gli artigli di Halmbard e la sfera di lame e aria creata da Saifer....Lo scontrarsi tra queste 2 potenti tecniche produsse un rumore sordo che si protrasse nella vallata e riecheggiò per tutta l'isola di Drum.I due contendenti furono sbalzati via l'uno dall'altro....
    Saifer aveva utilizzato anche l'ultima goccia di energia che aveva in corpo per pararsi dall'attacco di Halambard...quando ricaddette per terra dopo aver volato per un paio di metri, Saifer impatto sulla neve soffice senza far rumore...E si perse nei suoi pensieri...

    " Non ho voluto utilizzare la pozione MP! Ma perche non l ho fatto???Anzi lo so perchè.... voglio vincere senza imbrogli,senza inganni questo perchè non voglio che sia uno stupido oggetto a decidere le sorti di questo bellissimo scontro ma sarà il fato a decidere..."

    Finito il suo ultimo ragionamento... Saifer.....Svenì.....!

    Difesa
    CITAZIONE
    Difesa totale alta: (Questa viene usata sia come mossa di attacco che come mossa di difesa)Seifer fa volteggiare la spada vorticosamente per creare così una sfera di aria e di lame che lo circonda e che procura ferite a ciò che tocca(può parare solo mosse di livello alto e inferiore)
    (MP-40)

    Attacco
    CITAZIONE
    Nussuno

    CITAZIONE
    HP 110
    MP 0
    Oggetti: 1 pozione MP

     
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