Per entrare nella Baroque

Narrato
Pensato
Parlato

Era uscito dall'ospedale pieno di ferite e di cicatrici, come mai non ne aveva avute in vita sua. In un giorno era riuscito a minare il suo corpo come mai non era riuscito a fare in altri vent'anni di vita, e tutto per un patetico marine che, a questo punto, poteva tranquillamente esser stato ucciso o da qualche altro pirata di suo, o per morte naturale, sempre se naturale si può dire una morte a seguito del collasso di un polmone e di altri organi interni.

La cosa strana è che non si sentiva minimamente dispiaciuto, Nè aveva dei rimorsi per quello che aveva fatto. Anzi, la cosa strana è che nel ferire quel patetico marine aveva provato quasi piacere, anzi, una completa soddisfazione che mai aveva provato nell'arco della sua esistenza. Il perché? Non voleva ammetterlo, ma più andava avanti più pensava che fosse causa del suo rancore verso la marina, a seguito della distruzione del villaggio che lo aveva accudito ed allevato. Se l'era chiesto spesso: dove fu la marina, quel giorno? Dov'erano quando tutte le persone a lui care venivano bruciate e trucidate vive?

Camminava con questi pensieri in testa, senza una meta precisa, senza niente per vivere se non la sua spada come unico mezzo di guadagnarsi qualcosa. Dedicarsi al brigantaggio? No, non era nel suo stile, né mai si sarebbe abbassato a farlo. Giusto andando a giro era arrivato a vedere che, su un cartello lungo la strada, avevano affisso una taglia a suo nome, dal valore di sette milioni di Berry. Perfetto, adesso non poteva più andare per i paesi senza che cacciatori di taglie e marines. Cosa mai poteva fare?

La risposta gli venne in mente quasi subito. Un uomo lo aveva assistito per un momento, addestrandolo e facendogli fare una dura prova con la spada, ed era la persona al quale avrebbe chiesto aiuto. Non sarebbe potuto uscire da solo, non più. Aveva bisogno di qualcuno con il quale stare, e chi meglio di un capitano di una ciurma? Cos'è che aveva detto? Era a capo della...?

Ci pensò un attimo, poi gli giunse la risposta. Baroque Works

Ivi si sarebbe diretto, verso il loro covo. Gli sarebbe bastato chiedere n pò in giro a qualche persona alla quale nessuno chiederebbe mai nemmeno un'indicazione per sbaglio

...

Alla fin fine era arrivato, ed il covo della ciurma era lì davanti a lui. Adesso non gli rimaneva da fare che una cosa sola, cosa che aveva già fatto all'ospedale

Seifer!!

Chiamare fuori il capo

Narrato
Pensato
Parlato

Passavano i secondi, ma nessuno se ne usciva. Che fosse sbucando uscendo dalla porta principale o che se ne fosse arrivato apparendo in una nuvola di sabbia, a Kuja non importava. Il suo obbiettivo non sarebbe cambiato minimamente, nemmeno se gli avesse chiesto di cambiare lo spirito della sua madre adottiva, colei che lo aveva cresciuto da piccolo con cura come se fosse il suo vero figlio

Durante quegli attimi Kuja era rimasto impassibile. Alcuni passanti lo avevano appena guardato, per poi scuotere il capo e passare oltre. C'era una lieve brezza nell'aria, ed un lieve ondeggiare aveva preso i capelli argentei di Kuja, piegandoli verso destra. Sguardo fisso verso l'entrata del covo, il pensiero era solo quello: volersi arruolare, perlomeno provarci. Tutto era per una questione di praticità. Da solo non sarebbe mai potuto andare lontano

Dopo poco ancora, Seifer apparì: uscì comodamente da quello che sembrava un bar, ipotesi confermata poco dopo dallo stesso Mr.0 che rivelò oltretutto che quell'edificio era di sua proprietà. La cosa alquanto curiosa era che Seifer non appena era uscito aveva assunto uno sguardo serio e concentrato, mentre alla vista dello spadaccino dai capelli argentei egli si era lasciato scappare un grosso e radioso sorriso dal volto. Ci fece caso, e lo fece notare

Contento di vedermi?

Solo dopo rispose alla domanda postagli dopo

No, dopo quel marine ho cominciato a girare senza meta, e quando ho visto un avviso di taglia sulla mia testa mi sono reso conto che da solo non posso andare da nessuna parte, né migliorarmi. So che sei uno spadaccino notevole, la tua fama ti precede, e penso che potrei imparare molto sull'uso della spada da te. Per questo io mi metto a tua disposizione e ti chiedo di poter entrare nella tua ciurma, nella Baroque

Il tono non era mai cambiato: serio, deciso...Nulla che lasciasse trasparire emozioni, né tantomeno cambiamenti di idee. Lungi da lui ripensarci: andava contro i suoi principi

Narrato
Pensato
Parlato

Dopo la risposta di Kuja, Seifer rimase per qualche secondo in silenzio avendo tirato una boccata al sigaro con sguardo sognante all'orizzonte. Settimane prima aveva avuto anch'egli uno sguardo simile, puntando al mare dalla collina del suo piccolo villaggio, ignaro di ciò che sarebbe successo qualche tempo dopo. Forse aveva nostalgia di quella sensazione di vuoto e di perdizione mentale che fungeva da riparo alla condizione attuale

Immaginazione come riparo dalla realtà...

Non aveva mai concepito la facoltà del pensare come un mezzo per estraniarsi dalla realtà, ma solo ora arrivava a fare quest'abbinamento. Con il tempo gli sarebbe stato molto utile, ne era più che certo e sicuro. Alla fin fine la risposta arrivò, e ciò che doveva fare era quella di combattere con lui, con Seifer, con colui che poi l'avrebbe rifiutato o accettato a seconda dello scontro

Così sia...

Mormorò a bassa voce. L'idea non gli piaceva, ma doveva farlo: per sé e per il suo futuro. Abbassò la testa, alzando la mano destra che portò all'impugnatura della sua lunghissima Masamune. Non appena vi pose la mano, gli venne in mente un flashback: fiamme, urla, dolore...Il dolore altrui, il SUO dolore; la sensazione di aver trafitto qualcuno con tutta la lama, la sensazione nel ferire più volte il marine...Tutto in quel momento. Cosa provò? Un intenso impulso omicida, come se si fosse completamente trasformato

Rapido sguainò la spada tendendola in tutta la sua lunghezza tesa alla sua destra, poi la poggiò a terra piantandola nel terreno. Si tolse la lunga giacca nera, non poteva tenerla per uno scontro così impegnativo. Il suo impulso omicida era generato dalla rabbia interna dovuta alla rievocazione di quei pensieri, e la rabbia diede sfogo a quella che era la volontà di Kuja. Un tenue ed inquietante bagliore nero lo avvolse in pochissimi istanti. Riprese la spada, e come la toccò, il baglior enero diffuse proprio verso la lama, avvolgendola completamente come le tenebre prendono ogni cosa al calar della sera

Tese di nuovo la lama orizzontalmente, alla sua destra, ed il bagliore nero si fece più vivo, più intenso, come se volesse uscire da lì, da quella lama ed esser completamente sprigionato. In un attimo menò un fendente orizzontale, ed il bagliore lasciò la spada sottoforma di onda d'urto completamente nera, lunga tre metri. La sua partenza era quella

Kokuangyo
Sprigionando la rabbia provata nel momento, Kuja scatena la sua volontà che si manifesterà sotto forma di un particolare bagliore nero che ne avvolge il corpo. Dopo lo sprigionamento, il bagliore si concentra tutto attorno alla spada, e verrà scagliato sottoforma di potente onda d'urto orizzontale dall'arco di 3m. Dopo 15m di propagazione, si dissolve nel nulla

Narrato
Pensato
Parlato

No, era ovvio che non bastasse. D'altronde aveva davanti il capitano di una ciurma, e se era il suo ruolo un motivo c'era. Kuja, d'altronde, non era per niente intimorito, anzi: l'idea di uno scontro così lo rendeva fremente, e le sensazioni provate all'impugnatura della sua spada lo rendevano furioso ed alquanto ferocemente incazzuto. Una combinazione alquanto pericolosa per lui, non si sarebbe reso conto del pericolo imminente

Seifer schivò la sua onda semplicemente saltando, passandovi sopra. Impugnò la sua speciale lama con facilità e rapidità impressionanti, lasciando partire un colpo veramente rapido al petto dell'aspirante Baroque. Kuja non ebbe molte possibilità di rendersi conto di ciò che stava succedendo, ed il colpo lo prese in pieno petto. Si formò subito una ferita alquanto impressionante, e lui era caduto a terra ad occhi sbarrati. Si riprendeva a poco a poco, e più si rendeva conto di quel che succedeva, più si lasciava pervadere dalla rabbia.

Si mise sui palmi delle mani, tirandosi su e mettendosi anche una mano al petto, sopra la ferita. Il sangue sporcò immediatamente il guanto, il cui palmo si mise a guardare il pirata argenteo. Lo chiuse a pugno, poi riprese rapidamente la spada. Senza sguardo di timore né altro, si volse a Seifer. Non perse tempo, e subito menò cinque affondi in avanti, in modo da originare altrettante onde d'urto che erano dirette tutte verso il pirata.

Era finita? No, per nulla. Il dolore non era da trascurare, ma continuò eseguendo ancora cinque fendenti. Quattro formavano due croci, una diagonale ed una classica, a forma di "più". Il quinto fendente fu menato dopo una rotazione in senso orario, ed erano tutti dall'arco di due metri. Per ora era meglio mantenersi a distanza

Combo [Media+Alta]

SanKaze
Eseguendo cinque affondi in avanti in rapida successione, Kuja origina 5 onde d'urto che si propagano in linea retta fino ad un massimo di 10m da sé. Dopo tale distanza, le onde si dissolvono

Kazeshiridan
Variante del Kazedan, stavolta il numero di colpi aumenta. Eseguendo cinque fendenti, Kuja è in grado di lanciare altrettanti colpi d'aria di forma semicircolare e dall'arco di due metri. I primi due, eseguiti in serie, daranno una X, i secondi due, lanciati poco dopo, danno origine ad una croce, mentre l'ultimo è orizzontale eseguito dopo una rotazione su sé stesso

Narrato
Pensato
Parlato

La sua strategia dell'attacco a distanza non era che stesse andando un granché bene, questo lo poteva vedere, ma in compenso stiamo parlando di un capitano di una ciurma, dalla molta più esperienza di quanto mai possa averne Kuja. Per arrivare al suo livello, probabilmente, sarebbe dovuto stare per mari per mesi, se non anni addirittura. Ma non intendeva farlo da solo, intendeva farlo al suo fianco, al fianco di Seifer, perlomeno ci avrebbe provato

Dopo una schivata alquanto facile, Seifer parò la tecnica più debole con una rotazione della sua particolare spada, bloccando i fendenti e rendendoli completamente inoffensivi, spronando Kuja a fare di più. La rabbia, si, era sempre presente, e sentire il sangue sgorgare vivo sul suo petto lo faceva "ardere" di più, lo rendeva ancor più bramoso di rendere al suo avversario il dolore che al momento era stato provato.

Non ci pensò più due volte. Impugnò la spada con entrambe le mani, lasciandosela andare sul fianco, poi partì in corsa verso il suo nemico, rimanendo in silenzio e guardandolo dritto in volto: no, non aveva paura. Ad un tratto alzò la lama, piantandola nel terreno. L'effetto fu quello del salto con l'asta, Kuja venne alzato da terra secondo una parabola molto precisa. In aria, all'apice, si diede una spinta con le gambe sfilando la spada, iniziando a roteare. Dal movimento ne uscirono cinque fendenti d'aria, come cinque erano i giri effettuati in aria. I colpi erano diretti al busto di Seifer, che, come se non bastasse, dopo si sarebbe dovuto parare anche da un fendente in caduta verticale

Nabandan [Alta]
Altra evoluzione del Naban, si basa sullo stesso concetto di elevazione. Usando la spada come se fosse un'asta, si pianta la lama a terra in modo, grazie all'esecuzione di un salto, di poter aumentare la propria elevazione. Una volta arrivato all'apice della parabola, Kuja si da la spinta con le gambe prima di togliere la lama da terra, per eseguire cinque rotazioni in aere e lanciare altrettanti fendenti d'aria. La tecnica termina con un fendente verticale in caduta al petto

Narrato
Pensato
Parlato

Ne era ben coscente, non c'era bisogno che Seifer glielo ricordasse. Il fatto che sapeva già in partenza di aver perso e nonostante ciò aveva iniziato a combattere e l'aveva fatto per tutto questo tempo un minimo gli rendeva onore, ma non era questo quello che gli serviva, in quel momento, perlomeno non dopo che Seifer aveva assorbito, con l'impact Dial, i suoi colpi.

Riatterrato dopo esser andato a vuoto con il fendente, si trovò contro il petto, a pochissimi centimetri di distanza, quella piccola conchiglia distruttrice che, appena premuta, fece un impatto tremendo, rilanciando contro la potenza dei suoi fendenti ma raddoppiata. Non ci fu molto da fare, in questo caso, per il pirata dai capelli argentei. L'unica cosa che poté fare fu quella di spalancare gli occhi e subire appieno il colpo.

Volò all'indietro, questo se lo ricordò bene. Nel suo breve volo aveva perso la spada, gli era sfuggita di mano, e quando era atterrato non sul morbido, facendosi male, pensò subito ad essa. Non gli interessava che il sangue, dopo l'impatto, dalla ferita sul petto uscisse in modo ancor più copioso. Era qualcosa di assolutamente inutile. Era completamente sdraiato a terra, appoggiato con la schiena ad un mucchio di casse di legno andate in frantumi dopo l'impatto, e dopo aver scosso la testa si mise faticosamente a sedere sul posto, molto acciaccato.

Con lo sguardo si osservava intorno, alla ricerca della sua adorata spada, che per lui aveva un valore più grande anche della sua stessa vita. Dopo averla individuata, con una fatica mai provata prima si mise in piedi, essendo parecchio malconcio. Barcollante ed incurante di chi aveva di fronte, si concentrò solo sull'andare a riprendere la spada. Arrivatovi nei pressi cadde su un ginocchio, per poi afferrarne l'elsa e cercare di rimettersi in piedi. Uno sforzo eccessivo, ma forse forse anche ammirevole.

Ora era in piedi, di nuovo con la sua katana nella mano destra e pronto, per dire, a combattere e per fare il suo ultimo attacco, che venne dettato dalla propria volontà. Dopo un paio di secondi per prendere lucidità, il pirata argenteo iniziò a correre verso Seifer, trascinandosi la spada lungo il lato destro. Era una corsa continua ed a zig-zag, durante la quale vennero generate, dalla volontà, quattro immagini speculari ed illusorie di sé stesso.

Arrivate negli immediati pressi, tutti e cinque i Kuja iniziarono a girare intorno a Seifer, nel tentativo di disorientarlo. Sapere quale fosse quello vero era quasi impossibile, dato che nella corsa i cinque non avevano smesso di mescolarsi, ed ora che ruotavano intorno all'obbiettivo era difficile individuare quello vero. Dopo poco più di tre giri, l'attacco arrivò. Tutti e cinque i Kuja conversero verso il centro, verso l'obbiettivo, menando un affondo ciascuno, ma solo quello che sarebbe arrivato dal fianco sinistro di Seifer era quello vero, e fino a quando l'attacco non sarebbe stato portato a termine, ovvero dopo l'affondo, il vero Kuja si sarebbe rivelato

Geppou [Alta]
Kuja si dirige verso l'avversario usando tutta la sua velocità, correndo verso egli a zig zag. Tramite l'ausilio della sua volontà, da sviluppare ancora, Kuja è in grado di originare quattro immagini illusorie di sé stesso. Una volta arrivato nei suoi pressi, il pirata e le illusioni corrono attorno l'avversario, per poi convergere allo stesso momento tutte insieme verso il nemico. Tuttavia solo uno è quello vero, ed il fendente vero sarà uno solo

Narrato
Pensato
Parlato

Evidentemente in preda all'euforia, Kuja non si accorse che Seifer cercava di dire qualcosa. Avrebbe volentieri fermato il suo attacco e si sarebbe risparmiato un pò di dolore: no, probabilmente nemmeno in quel caso si sarebbe fermato. Ormai aveva preso a fare la tecnica, e non si sarebbe fermato per nulla al mondo...

Beh, qualcosa lo fermò eccome: seifer eseguì la stessa tecnica difensiva di prima, stavolta, però, essendo ravvicinato il colpo venne subito in pieno da Kuja, che venne completamente sbalzato indietro, come prima. Stava per riperdere il controllo sulla spada, ma all'ultimo ce la fece a stringerla, e non gli cadde

Stette pochi secondi in terra, rialzandosi spinto dalla propria forza di volontà, ma non era più necessario. Seifer dichiarò la fine dello scontro, facendolo a tutti gli effetti un membro della Baroque. Dopo di ché sparì nello Spider Café. Era tutto finito

Stanco, Kuja si lasciò andare sulle ginocchia, tenendo le mani sul taglio della lama appoggiate, facendosi dei lievissimi tagli insignificanti. Doveva assolutamente farsi curare, iniziava ad esser troppo, per lui