L'isola degli alberi bianchi

Nel Mare Settentrionale sorge un'isola molto particolare. È molto grande e ricca di vegetazione di ogni tipo. Proprio al centro dell'isola sorge un bosco assai bello, rinomato presso le altre isole, ma dove le persone preferiscono non avventurarsi per non essere maledetti. È il bosco degli alberi bianchi. Si racconta che un tempo gli alberi del bosco erano pieni di vita, di un verde splendente da far invidia a tutte le altre foreste del mondo. L'invidia genera odio, a tal punto che gli alberi degli dei - così invidiosi - chiesero ai loro giardinieri celesti di punire gli alberi di quell'isola per la loro bellezza o non avrebbero più offerto frutti al cerchia divina. Allorché gli dei lanciarono una potente maledizione sul bosco affinché gli alberi perdessero la loro giovinezza e diventassero bianchi, come la spuma delle onde dell'oceano.
Al centro della foresta, sorge un abete maestoso. Sembra che egli sia il padrone incontrastato della foresta. Il Padre, lo chiamano. Sul suo tronco, molto in alto, nascosta dalla folta chioma, vi è un nascondiglio un tempo usato dagli scoiattoli per conservare ghiande e quant'altro potesse loro servire per l'inverno. Sentomaru, capitato sull'isola per sbaglio, lo aveva trovato tempo addietro. Ed aveva deciso di nascondervi le sue ricchezze. Accumulandone tante forse avrebbe potuto dar vita ad una grande leggenda. Tuttavia la cosa fondamentale era che la paura della maledizione teneva lontani i curiosi. Insomma, la superstizione della gente era la sua più alta forma di sicurezza.