Sasuke Vs. Dupin

Il mio primissimo combattimento

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  1. sasuke91
     
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    CITAZIONE
    Combattimento: Dupin (Energia Bianca) Vs. Sasuke (Energia Bianca)
    Durata del combattimento: 12 post a testa, dopo il primo attacco (escludendo la descrizione).
    Luogo in cui si svolge il combattimento: Ghiacciai
    Armi tollerate: Armi bianche image

     
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  2. Dupin
     
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    Bianco...

    Dupin ormai era in viaggio da molto, si era messo in testa di potenziarsi fin oltre ogni possibilità umana.
    Non aveva motivo di dubitare di questo, ce l'avrebbe fatta ma non sapeva se era in grado anche con quella potenza a cui aspirava di sconfiggerlo.
    Un corpo si può sconfiggere con astuzia e con abilità, ma un'anima? Era la stessa cosa? Un'anima era un ente astratto che per alcuni neanche esisteva per l'impossibilità scientifica di accertarsi della sua esistenza.
    Dupin invece era sicuro della sua presenza, di notte non sognava altro che incubi reali e tangibili, urla e lamenti si alternavano senza sosta e un essere lo chiamava a sé incessantemente.
    Un incubo che però per sua natura era fuori dalla dimensione onirica e costantemente scacciato da una luce potente e vitale che però andava via via affievolendesi.
    Si chiese cosa avrebbero detto Freud e Jung su di lui. Un caso insolito di certo, per uno la causa del disturbo sarebbe stata da ricercarsi nel complesso di Edipo, per l'altro nell'archetipo.
    Comprese che avrebbero sbagliato tutti e due, il suo demone non proveniva di certo né da un desiderio sessuale represso né da una causa, da una forma, intrinseca nel genere umano.
    Lui era solo...

    Un'anima... Inutile pensare che la scacciasse, o lui avrebbe perso un importante pezzo di se stesso o era costretto a morire. Le due cose non sono comunque dissimili e nessuna nega l'altra.

    Si guardò in giro, non vedeva altro che bianco, non un'ombra, non c'era nero nel raggio di chilometri.
    Solo neve... Un solo ghiacciaio...
    Si sedette su una roccia, la neve gli stava pian piano congelando i piedi ma non era una sensazione spiacevole, tutt'altro, gli infondeva calore nel cuore, il bianco ormai era un colore che gli piaceva ma sempre meno e intuiva il perchè.
    Osservò il cielo e il Sole, un Sole così pallido che non riscaldava l'ambiente, illuminava però una vasta area sotto un cielo azzurro zaffiro.
    Il ghiacciaio era spazioso, vastissimo tanto che all'orizzonte non si vedeva altro che bianco...
    Senza accorgersene Dupin prese un po' di neve nel palmo della mano °QUESTO BIANCO COMINCIA SERIAMENTE A DARMI FASTIDIO° pensò, ma il pensiero non era un sussurro come solo un'idea è, era un urlo.
    Stritolò la massa di neve con odio e disprezzo, Dupin si accorse tardamente del suo comportamento anomalo e tristemente lasciò cadere la neve sfaldata e guardò all'orizzonte.

    Un uomo si stava avvicinando silenziosamente sul ghiacciaio, Dupin lo osservò finché non le fu incontro °un ragazzo, da lontano sembrava un uomo° pensò, si chiese se non era stato uno scherzo visivo della neve illuminata dal Sole. Silenziosamente ma non per questo distratto, "chi sei?" chiese Dupin.
    Come un ricordo di una promessa fatta in tempo remoto gli venne alla mente, forse quel guerriero, era evidente che fosse un guerriero, già lo aveva conosciuto.
    O forse più precisamente non lo aveva conosciuto lui ma DPN, l'essere Nero...

    Queste considerazioni furono formulate mentre ascoltava le parole di quel giovane che tanto gli ricordava una persona nascosta dai suoi pensieri...
     
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  3. sasuke91
     
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    *Sasuke, era da molti giorni che vagava senza meta, senza qualcuno che lo seguisse veramente, ormai erano 3 o 4 giorni che stava camminando in quei ghiacci sterminati, senza saper cosa cercava, forse un oggetto prezioso, forse qualcuno...

    Intanto, camminando tra quel bianco sconfinato dei ghiacciai, gli si erano gelati i piedi, visto che i suoi sandali non erano molto resistenti e fu costretto ad appoggiarsi su una sporgenza, dove grazie al suo chakra riuscì in parte a sciogliere il ghiaccio accumulato.

    Una volta adagiatosi sulla roccia, il ninja del villaggio di Konoha, cominciò a riflettere nel suo Conscio: §Sono giorni che vago, ormai i miei piedi si sono quasi congelati, come farò a continuare di questo passo, dovrò inventarmi qualcosa.§

    Il sole picchiava abbastanza forte sulla neve, facendo un effetto argentato su di esse e, nel frattempo, Sasuke, si sdraiò, con aria di rassegna, quando improvvisamente gli venne alla mente le immagini di suo fratello, Itachi, del sangue che fece scorrere nella sua vecchia dimora; queste immagini diedero una specie di scossa elettrica al ninja, una specie di stimolo per continuare nel suo lungo e tortuoso cammino, come una nuova speranza.

    Sciolse il ghiaccio intarsiato nei suoi sandali, con l'ausilio del suo chakra e ricominciò a camminare con le immagini fisse nella mente, un punto fisso e indelebile; dopo aver sorpassato un rilievo abbastanza ripido, trovò uno strano uomo seduto sulla roccia, che guardava con aria un po' arrogante il bianco argentato della neve. Si avvicinò molto cautamente, ma poi il giovane urlò, chiedendo il suo nome; era scortese non rispondere, quindi urlò con altrettanto spirito di quest'ultimo:- Innanzitutto io sono Sasuke Uchiha, 12 anni, provenienza Villaggio dell Foglia, situato nella Contea del Fuoco. Piuttosto lei chi è, visto che ora mi sono presentato, tocca a lei farlo.-
    Scrutando bene l'uomo misterioso e ombroso, capii, anche la sua giovine età, che quell'uomo nascondeva qualcosa dentro di lui, qualcosa di molto pericoloso; dalla faccia affaticata che aveva si poteva capire che, o aveva viaggiato da molti giorni, o aveva degli incubi notturni.

    Il suo fisico era snello e prestante, altezza media e soprattutto aveva degli occhi castani ma che trasparivano del fuoco, come un demone che si risveglia la notte, per mietere le sue vittime; dopo aver visto il misterioso uomo cominciò a pensare intensamente:§ Questo ragazzo deve essere molto forte, desiderei confrontarmi con lui il più presto possibile, per vedere quanto sono migliorato, ma per adesso meglio conoscerlo meglio, e soprattutto scoprire cosa cela nella sua anima§.

    Nel frattempo Sasuke e il ragazzo si fissavano, guardandosi negli occhi, erano grandi, molto espressivi ed è proprio vero che gli occhi sono lo specchio dell'anima. Sasuke dopo questo osservarsi distolse lo squardo, diede le spalle al ragazzo, pensando:§ Vediamo se è leale, se mi attaccherà scoprirò subito che tipo è, altrimenti sarà più complicata la rassegna della sua anima§.

    Intanto che il ninja dava le spalle, cominciò a scrutare il paesaggio, per vedere se era un buon terreno per un duello corpo a corpo, oppure un duello a distanza, ed è proprio verò che un generale prepara un piano di battaglia durante i periodi di pace.

    Sasuke, dopo acute osservazioni, domando:- Desidererei sapere, oltre al suo nome, come è potuto arrivare in questo sperduto posto e soprattutto, cosa cerca qui-. Il ninja, dopo la domanda cominciò a riflettere, allontanandosi dal soggetto:§ Un tizio incappucciato nel Villaggio di Konoha mi ha consigliato di venire proprio in questo posto, che avrei trovato alcune risposte alle mie domande. Sarà lui la risposta che cerco, oppure è pure lui un mendicante in cerca di risposte, proprio come me?§

    Sasuke pensò di lasciargli la parola per soddisfare alcune domande.
    *

    Edited by sasuke91 - 5/12/2006, 11:47
     
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  4. Dupin
     
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    Dupin ascoltava la risposta del giovane, il quale si presentò in modo esaustivo.
    Era stata corretta l'impressione avuta su di lui, era un guerriero, un ninja se volessimo essere precisi, il villaggio della foglia per quella tipologia di guerriero era riconosciuto da tutti.

    Sasuke, il ragazzo, chiese il suo nome... Dupin inizialmente stette in silenzio a guardarlo.
    Sembrava che valutasse la sua persona, lo ispezionava con la mente in cerca di informazioni sulla sua persona, non ne avrebbe trovate. Dupin era troppo ermetico anche cn se stesso..
    Comprese anche che, il suo, era un tipico sguardo di uno che cercava una sfida, lo stesso che contraddistingueva Crixen, Dupin portò la mano sinistra alla gamba massaggiandosela con piccoli movimenti circolari.

    Percependo l'ombra di un dolore ormai lontano...

    E mentre compiva queste operazioni Sasuke si voltò non dando nessuna importanza a Dupin.
    La voglia interiore di ucciderlo, di farlo scomparire nell'oblio di queste vette, fu immensa tanto che stava portando la mano destra al marsupio contenente un coltellino ma si trattenne, lo estrasse ma lo rimise subito via resosi conto di quello che stava per compiere.
    Il ragazzo che ancora aspettava una risposta riprese a parlare e gli chiese il perchè Dupin si trovasse lì.
    Due domande e già per Dupin erano troppe e troppo difficili, rispose a quella iniziale con qualche difficoltà non avendo spiegazioni per la seconda "Mi chiamo Dupin" disse ma si chiese se fosse veramente il suo nome.
    Dupin? DPN? Nero? Chi era lui fra questi tre? °Tutti° pensò nascondendo a sé stesso che non era vero, capiva che lui non era l'insieme di queste entità così chiamate ma bensì ciò che le divideva.

    Si chiese infine quale motivo lo portasse lì su quel piano innevato, la neve bianca rifletteva il Sole e la temperatura si stava alzando col passare del tempo.
    Forse il suo girovagare cercava un fine? Era il caso a portarlo lì o era stato lui stesso? Il motivo comunque Dupin non lo sapeva, ma forse il Nero sì...
    "Scusa ma non so risponderti alla seconda domanda" disse pacamente al ragazzo. "Tu invece? Qual è il motivo che ti spinge su queste alte vette con solo neve, intatta e morbida, quale è questa perchè mai stata calpestata da piede umano? chiese al giovane ma Dupin capì che la domanda era più retorica che curiosità per il ragazzo.
    Guardando il ragazzo scoprì che poteva essere un rivale non da poco negli ultimi tempi, era forte, non come Crixen, ma si sentiva che era una persona di grande abilità.
    Più per lo sguardo che indossava che per l'aspetto in sé, uno sguardo penetrante e profondo che faceva trasparire una grande voglia di misurarsi...

    Attese comunque la risposta mentre osservava indirettamente il Sole attraverso quel grande specchio bianco che si profilava fino all'orizzonte.
     
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  5. sasuke91
     
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    *Sasuke, dopo aver sentito il discorso di Dupin, nuovo guerriero e forse la risposta alle sue domande, cominciò a camminare frettolosamente e a pensare:§Ormai è giunta l'ora di chiedergli di sfidarlo, bene farò io il primo passo§.

    Quando ormai stava sul punto di chiedergli uno scontro, ripensò alla sua famiglia e a Itachi, che lo bloccarono mentalmente e fisicamente, poi venirono allla mente del ninja immagini del Maestro, della sua freddezza, della sua tranquillità d'animo, della sua bonta.

    Temporeggiò, non aprì più bocca per una 30 di secondi, poi, cominciò a riflettere sulle domande che gli erano state fatte dal nuovo, se così si vuol dire, compagno e parlò:-Salve Dupin, con molta educazione hai risposto alle domande che ti ho sottoposto, ora anche io ti risponderò sinceramente: io sono venuto su questa montagna su consiglio di un estaneo, perchè alla ricerca di qualcuno di qualcosa, non so. Forse ero alla ricerca di lei Sign. Dupin...-.

    Mozzò così il suo discorso, in cerca di qualcosa da parte del guerriero che aveva difronte, qualcosa che gli facesse capire delle cosa celava la sua anima. La temperatura era ormai stabile, un tepore ideale per un incontro senza equali; infatti Sasuke, fin dall'inizio, aspettò proprio questo momento, per poter chiedere se poteva scontrarsi con lui.

    Dopo alcuni passi, mossi verso il senso opposto della roccia che ospitava Dupin, si riavvicinò, con una falcata lenta ed estenuante, come se volesse temporeggiare ancora, come se una forza sovrumana lo trattenesse; cominciò allora a riflettere:§ E' da un po' che voglio sfidarlo, ma un qualcosa mi trattiene, una forza maggiore alla mia. Non può essere, siamo solo noi due su queste montagne sperdute in capo al mondo. Deciso, adesso parlerò o comunque glielo farò capire.§

    Sasuke, ora rinfrancato dalla sua profonda riflessione, si posizionò di fronte a Dupin, una diecina di metri li separavano, il ninja ormai deciso mise le mani nel Astuccio porta shuriken, ne prese uno in mano e cominciò a farlo girare.

    Mentre continuava il moto dello shuriken, Sasuke aprì la bocca facendo uscirè delle parole di sfida:-Non so bene perchè, ma è un po' che medito di confrontarmi con lei Sign.Dupin, e non mi interessa se ai suoi occhi possa comparire un'arrogante, ma quando incontro dei guerrieri, mi voglio confrontare con loro, anche a costo di perdere. Io non conoscerò mai quando è il momento di arrendermi, ma se lei rifiuterà, sarò costretto ad attaccarla ugualmente. Sono stato chiaro?-

    Il ninja ormai pronto allo scontro, pose il suo shuriken, nel porta oggetti e prese in mano il kunai, strinse saldamente, allargò un po' i piedi, lasciando un'impronta marcata e ben definita nelle neve, che ormai risplendeva, come se fosse una stella.

    Aspettò che l'altro parli o, meglio ancora, faccia la sua mossa, intanto si concentrò sullo scontro imminente..
     
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  6. Dupin
     
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    Dupin osservava il giovane, inutile dire che fosse sovreccitato.
    Lo guardava come se cercasse una battaglia, probabilmente pensava la faccenda come se fosse un gioco o, peggio, una sfida d’onore…
    Vuole sfidarmi, non perché abbia un motivo per farlo così importante ma solo per mettere alla prova se stesso, così il giovane guerriero lasciò intendere…
    Dupin intanto pensava che la lotta era una delle forme più antiche di relazione fra uomini, ma come tale doveva raggiungere una forma superiore… Prese atto che così invece non era, da che mondo e mondo la lotta o la guerra si svolgeva sempre allo scopo di annichilire l’altro, a mani nude e con armi era lo stesso…
    La lotta poteva avere uno scopo diverso da questo? Molti avrebbero risposto sì o no, a seconda del loro carattere. Per Dupin la risposta non era così ovvia, per lui era la domanda che era ambigua.
    Forse che la lotta fosse intrinseca nel pensiero umano? Un principio di inconscia sudditanza in cui l'uomo doveva farci conto?
    E mentre pensava fra sé e sé rispose ” Sì, accetto la tua proposta!”, guardò ancora per un momento il giovane, forse era troppo giovane per capire quello che gli aveva chiesto, una sfida che li portasse oltra al limite umano, oltre alla cruda terra fino al cielo per farli abbagliare dal Sole, dalla divinità…
    Lo scontro è un rito.
    Vide il ragazzo già in posizione, come se aspettasse un attacco.
    Dupin tese i muscoli e spalancò la sua intelligenza, l’avversario aspettava un attacco diretto, per Dupin era ovvio come il Sole dato che lo guardava fisso e analizzava i suoi più piccoli movimenti.
    Ma un attacco diretto in questo caso non serviva riflettè in un tempo di un secondo, se un avversario si distrae seguendo i movimenti dei piedi allora era il momento di sferrare un pugno. Perciò urlò "ZANZOKEN!!!", muovendosi molto velocemente creava delle false immagini di se stesso.
    Decise. Le copie alla fine dell'attacco dovevano essere rispettivamente davanti, dietro, e alla sinistra del giovane Sasuke, Dupin invece doveva essere alla sua destra pronto a tirargli un pugno con la mano destra.
    Un attacco indiretto. Dupin non era un combattente normale ma era un demone agiva nell’oscurità e non combatteva nel senso più comune del termine, lui plasmava i combattimenti come meglio poteva, per lui lo scontro doveva essere una rappresentazione della sua idea di scontro, vincere o perdere era irrilevante. Lui, o quello che era lui, era un Demiurgo.
    Intanto il luogo non era più una distesa infinita di ghiaccio agli occhi di Dupin, la battaglia appena cominciata lo stava facendo diventare già rovente.
    Quando venne il tempo e Dupin pensò fosse il momento giusto, portò l'attacco, un pugno destro verso il volto di Sasuke dalla sua destra.



    SPOILER (click to view)
    1-lieve
    Zanzoken: attravero un movimento veloce del corpo e coordinato al tempo stesso cerca di ingannare l'occhio avversario lasciano un'immagine residua del suo movimento ultrarapido.
    L'immagine è assolutamente non pericolosa per il rivale, perchè è intangibile.
    Le immagini residue possono raggiungere il massimo di 3 copie.
    Inoltre la velocità massima raggiunta è definita dalla mia energia, se la superassi mi danneggerebbe seriamente il corpo.


    OT Scusa se non ti ho risposto per così tanto tempo, cercherò di esserci di più, riprendiamo. /OT

    Edited by Dupin - 16/2/2007, 14:47
     
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5 replies since 4/12/2006, 19:35   325 views
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