Addestramento Spadaccino

Herman Li

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    Addestramento: Herman Li
    Maestro: Momonga
    Scopo Addestramento: Addestramento spadaccino

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    Herman Li
    Momonga

    Il tuo addestramento si svolgerà in un Dojo della marina.

    Descrivi il luogo dell'incontro, troverai il maestro dentro al Dojo ad aspettarti.

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    Come di consueto Herman, dopo aver fatto colazione, iniziò ad allenarsi, anche se era appena entrato come recluta nella marina. Era un'abitudine che era dura a morire, come quella di suonare la chitarra nei primi momenti di tempo libero. Fece spazio nella sua modesta camera e iniziò subito a fare un pò di allungamenti e appena li terminò iniziò con gli addominali.

    Oggi devo arrivare a 100 di fila... 1.. 2.. 3.. 4.. 5..

    I suoi pensieri, ma soprattutto i suoi esercizi, furono bloccati poco dopo il loro inizio dal bussare incessante e ostinato alla porta della sua camera. Pensò subito a chi fosse, ma non gli venne in mente nessuno. Dopo essersi asciugato quelle poche gocce di sudore che gli imperlavano la fronte ed essersi messo velocemente la prima maglietta trovata su una sedia si decise ad aprire la forta. Si trovò davanti un giovane marines come lui. Appena lo vide in faccia, la recluta disse in modi sgarbati:

    Finalmente, pensavo che stessi ancora dormendo per fare la figura del fannullone.. Ti ho portato un messaggio da parte del colonello Momonga, dice che ha intenzione di addestrarti nell'arte della spada; anche se non so come mai provi interesse per uno come te.. Però gli ordini sono ordini e io devo anche accompagnarti al dojo. Porta la spada e sbrigati.

    Herman bloccò a malapena la sua voglia di tirare un bel pugno in faccia al suo interlocutore, ma decise con molto rancore di lasciar scorrere e non irarsi più di tanto. Così, dopo aver preso la spada, disse con voce calma:

    Sono pronto, adesso puoi accompagnarmi al dojo..

    Detto questo, il giovane iniziò a camminare, e dopo un'infinità di corridoi raggiunsero un'enorme porta con scritto in caratteri cubitali:
    IN QUESTO DOJO POSSO ENTRARE SOLO I PIU' FORTI E I PIU' CORAGGIOSI, CHI NON SE LA SENTE PUO' RIMANERE A GUARDARE.
    Il Colonello Momonga

    Il marines lo guardo e ridendo sotto i baffi gli disse che poteva anche non entrare ed Herman, dopo averlo fissato con uno sguardo pieno di rabbia, aprì la porta e si trovò davanti a una visione paradisiaca per tutti gli amanti delle palestre. Il luogo era diviso in due spazi principali: il primo era pieno di tutti i possibili strumenti per allenarsi, dai pesi ai sacchi da boxe; mentre il secondo era un enorme salone, dove gli unici arredi erano dei pupazzi che sicuramente sarebbero serviti ad allenarsi con la spada. In mezzo al salone c'era un uomo alto, robusto, con un ciuffo di capelli neri e un paio di baffi molto lunghi. Aveva l'aria di chi comandava da una vita e di chi non si arrendeva tanto facilmente, sicuramente era stato forgiato dal furore di tante battaglie. Nella mano destra aveva una lunga spada. Dopo aver fatto il saluto militare si presentò subito:

    Piacere, sono la recluta Herman Li e sono venuto qui sotto vostra indicazione per allenarmi nell'arte della spada. Con voi credo di poter imparare molte cose.

    Attese, in posizione di attenti, una riposta dal suo superiore, con le due mani dietro la schiena, chiuse sul manico della sua spada.

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  3. ..Rob Lucci..
     
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    Era un mattina di sole come tutte le altre e Momonga il Vice-Ammiraglio della marina si stava rilassando nel suo ufficio sfogliando i nuovi manifesti di cattura e bevendo una bella tazza di caffe.

    Il numero dei pirati stà aumentando sempre più, ci serviranno delle nuove leve per contrastarli.

    In quello stesso istante un marine bussò alla porta e una volta entrato disse:

    CITAZIONE
    Signore ho degli ordini per lei. Deve raggiungere il Dojo per allenare una nuova recluta della marina.

    Momonga sentendo quelle parole disse:

    Un altro addestramento!! Ma ci sono solo io disponibile per queste cose ultimamente!! E va bene informa pure il Quartier Generale che me ne occuperò io anche questa volta.

    Detto ciò Momonga prese la sua spada e uscì dal suo ufficio dirigendosi a piedi verso il Dojo dove avrebbe dovuto incontrare il suo allievo. Una volta arrivato entrò nell’edificio e dopo aver percorso i vari corridoi arrivo nella stanza degli allenamenti. Nessuno era ancora arrivato per cui attese e pochi minuti dopo vide arrivare un giovane che presentandosi disse di chiamarsi Herman Li.

    Piacere di conoscerti Herman io sono il Vice-Ammiraglio Momonga e oggi sarò il tuo maestro. Ora per non perdere tempo iniziamo subito con il riscaldamento per cui fai 100 flessioni, 100 addominali e 50 salti sul posto, ma prima mettiti questi.

    Detto ciò Momonga diede al ragazzo dei pesi da mettersi alle caviglie e ai polsi da 40 Kg l’uno.

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    Così per precisare Momonga è un Vice-Ammiraglio non Colonnello, per il resto bene.
     
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    Dopo essersi presentato, il vice-ammiraglio Momonga, gli disse che doveva iniziare subito a riscaldarsi. Gli diede anche dei pesi, da mettersi alle caviglie e ai polsi.

    Che bello mi allenerò con i pesi! Dovevo pensarci anche in questi giorni a usarli.. Chissà quanto peseranno questi..

    La risposta alla sua domanda mentale venne subito, ma non gli piacque per niente. Erano molto pesanti, e quando diceva "molto" non scherzava per niente. Solo uno doveva pesare sulla quarantina.

    E io dovrei allenarmi con queste bestie attaccate ai polsi e alle caviglie? Per di più adesso devo fare anche un bel pò di cose! Questo è pazzo. Però mi sembra meglio non deluderlo, per il momento non vorrei imbattermi nella sua furia omicida.

    Dopo essersi attaccato i pesi iniziò subito con le flessioni. Le prime 5 furono, tanto per dire, le più facili. Herman perse molte volte il conto e, sotto lo sguardo severo del maestro, dovette ricominciare molte volte dall'inizio. Alla terza o alla quarta ripetizione, vide il suo maestro voltarsi e sentì che disse qualcosa sotto voce.

    Sicuramente starà pensando che sono un buono a nulla, però devo dimostrargli che sono capace di fare gli esercizi che mi ha dato. Non sono un buono a nulla come pensa lui.

    Così, mettendoci molta grinta in più riuscì a finire le flessioni. Dopo un minuto abbondante di riposo iniziò a fare gli addominali, questi erano, o così sembrarono, più semplici delle flessioni. Finiti anche questi si alzò in piedi e incurante della sua stanchezza iniziò a saltare sul posto. Quest'esercizio, in se per se, era molto semplice, però, con i 160 kg divisi tra braccia e gambe, la loro riuscita sembrava impossibile. Non scoraggiandosi per questo fatto, Herman continuò a saltare, incurante della stanchezza e del dolore che gli invadeva tutti i muscoli del corpo. Con molto sforzo riuscì a finirli e piegatosi in due dalla stanchezza disse al maestro:

    Ho.. f-f-finito gli e-e-es-esercizi.. Adesso che d-d-dovrei fare?

    Detto questo rimase a riposarsi, sperando che ci mettesse un pò più di tempo a rispondere, così da riuscire a riprendere fiato.

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  5. ..Rob Lucci..
     
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    Herman iniziò a fare gli esercizi partendo dalle flessioni a cui dedicò molto tempo in quanto perse molte volte il conto poi una volta eseguite passo agli addominali e poi ai salti. Una volta completato l’intero riscaldamento Momonga disse al suo allievo:

    Bene ora riposati pure qualche minuto mentre io vado a prendere delle cose per il prossimo esercizio.

    Dopo circa cinque minuti il Vice-Ammiraglio ritornò con in mano una quindicina di biglie di ferro molto resistenti e una spada di legno, dopo aver dato la spada al ragazzo disse:

    Prima di iniziare l’addestramento vero e proprio dimmi il motivo che ti ha spinto ad arruolarti in marina.

    Dopo di che Momonga disse:

    Bene questo è il classico esercizio per valutare le tue capacità, dovrai cercare di respingere le 15 biglie di ferro che ti lancerò contro utilizzando la spada di legno che ti ho appena dato e inoltre non potrai spostarti dal punto in cui inizi. Quando sei pronto dammi pure il via che iniziamo l’esercizio.

    Una volta ricevuto il segnale dall’allievo Momonga iniziò a lanciare le biglie mirando alla testa, al petto, alle braccia e alle gambe.

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    Le parole del vice-ammiraglio furono un toccasana per la povera recluta. Infatti gli aveva concesso qualche minuto di riposo perchè doveva andare a prendere alcuni strumenti per continuare l'allenamento. Quando tornò, all'incirca 5 minuti dopo, chiese ad Herman il motivo per cui aveva deciso di entrare in marina. Lui, dopo aver pensato alla risposta per un minuto buono disse:

    Ci sono due ben precisi motivi: il primo è che da molte generazioni i miei avi hanno fatto la carriera militare, anche se la maggior parte non ha fatto molta carriera. Il secondo motivo, quello che ritengo più importante, è che voglio cercare di difendere i più deboli a ogni costo, non voglio che nessuno venga maltrattato dai soprusi delle persone cattive o dei marines corrotti.. Questo è tutto..

    Dopo aver detto questo, Herman ebbe l'impressione che il maestro si addolcì, ma durò solo un momento, perchè iniziò subito a spiegargli in cosa consisteva il suo nuovo allenamento. Lui, con una semplice spada di legno, doveva respingere ben 15 biglie di ferro che il maestro gli avrebbe lanciato contro. Lui mettendosi in guardia fece il segnale al maestro e così iniziò la seconda parte dell''allenamento. Le biglie vennero scagliate a una velocità assurda, in tutte le direzioni. Se Herman avrebbe potuto muoversi sarebbe stato un gioco da ragazzi, peccato che non lo poteva fare. Le prime sei vennero deviate e respinte grazie alla sua prontezza di riflessi. Già dalla settima iniziarono i guai, perchè a causa dei pesi si stancò prima e la sua velocità era notevolmente ridotta. Rischiò molte volte di farsi colpire, ma non abbassando la guardia riuscì, bene o male, a respingere tutte le biglie che gli vennero lanciate. Fiero di se disse al maestro:

    Con abbastanza fatica sono riuscito a deviare le biglie. Posso dire che questo è stato uno degli esercizi più difficili che ho mai provato. Adesso che dovrei fare?

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  7. ..Rob Lucci..
     
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    Herman disse al Vice-Ammiraglio Momonga che era entrato in marina per il passato militare degli avi e per evitare che i più deboli subiscano sopprusi da parte dei malvagi. Dopo di che il ragazzo iniziò a svolgere l’esercizio che riuscì a portare a termine anche se a fatica e una volta terminato chiese al maestro quale fosse l’esercizio successivo.

    Momonga rispose dicendo:

    Il tuo prossimo esercizio sarà ancora più duro del precedente in quanto dovrai sostenere con due spade un sacco pieno di sabbia dal peso si 100 Kg per mezz’ora rimanendo immobile. Questo esercizio è molto importante per potenziare la tua resistenza, quando sei pronto per iniziare dimmelo che ti posiziono il sacco sopra le spade che dovranno essere incrociate.

    Dopo di che Momonga diede al ragazzo una seconda spada di legno e attese il suo segnale per iniziare l’esercizio.

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  8. terminenzio
     
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    Le parole che uscirono dalla bocca del maestro colpirono Herman come una lancia in pieno ventre. Non poteva credere che doveva resistere tenendo 100 kg con due spade. Per mezz'ora. La cosa gli sembrava letteralmente impossibile. Nessun uomo normale poteva sopportare un tale peso in una posizione così scomoda.

    Il maestro deve essere completamente pazzo se crede che io riesca a resistere così tanto.. In più sono anche sfinito a causa degli esercizi precedenti.. Però non devo perdermi d'animo e devo almeno provarci.. Se non ci riesco posso dire di averci rpovato

    Prima di iniziare chiuse gli occhi e dopo essersi concentrato abbastanza prese l'altra spada datagli dal vice-ammiraglio e dopo aver messo le spade incrociate diede il segnale. Già i primi cinque minuti furono una tortura per i suoi braccia. Sembrava che miglioni di aghi stessero penetrando nel suo essere, cercando di farsi spazio fino alle ossa. Poco prima dei quindici minuti le sue braccia cedettero, anche se pensava di resistere altri minuti preziosi.

    NOOO!!!

    Cadde a terra in preda a degli spasmi muscolari. Era tutto un dolore. Esso era amplificato anche dal fatto di non essere riuscito a finire l'esercizio. Si sentiva peggio di un verme in fin di vita. Non credeva di poter essere tanto scarso. Chiuse gli occhi. In quel momento gli vennero in mente ricordi di quando era ancora un ragazzo spenzieratoe innocente.

    "Era un giorno un giorno di metà giugno, stava giocando nella piazza principale con altri bambini. Era il giorno della fiera. Le urla dei mercanti e della gente comune si confondevano l'un l'altra in un frastuono assordante. Nessuno dei ragazzi del suo gruppo si era accorto di aver provocato l'ira di alcuni ragazzi, di 15 - 16 anni, per aver mandato la palla sulla testa di uno di loro, forse il capobanda. I ragazzi, dopo essersi avvicinati, picchiarono a sangue ogni bambino del gruppo, maschio o femmina che fosse, senza avere pietà. Da quel giorno, tornando a casa pieno di lividi, graffi e forse anche qualche costola rotta, grazie all'aiuto di un signore alto, dall'aria gentile e dai lunghi capelli rossi, decise di diventare più forte, ad ogni costo... E soprattutto avrebbe cercato e ringraziato il signore dai capelli rossi e l'avrebbe fatta pagare a quella banda di teppisti di strada."

    Alla fine, quando riaprì gli occhi vide il suo maestro sopra di lui, pallido. Molto pallido. Sembrava che avesse quasi perso un figlio. Lo aiutò a mettersi seduto e gli disse che era stato svenuto per una dozzina di minuti. Herman rispose che si era ripreso e poteva continuare l'allenamento. Il suo maestro lo fissò con aria sbalordita, non credendo alle sue parole, perchè nessuno poteva continuare nel suo stato, non senza un adeguato riposo.

    Maestro, adesso ho trovato la vera forza che mi permette di continuare l'allenamento, anche se dovessi fare esercizi più duri di questo. Non vi deluderò più.

    Dopo queste parole, prese le spade e si rimise in posizione, cercando di resistere per la mezz'ora stabilita. In quel momento, il sacco sembrò poco più pesante di un foglio di carta. Passarono i minuti, ma l'espressione di calma emessa da Herman non mutò e le sue braccia non vacillarono nemmeno per un momento. Sembrava una statua a grandezza naturale. Solo i capelli si spostavano di poco, mossi dal leggero tocco di una brezza fresca che entrava attraverso una finestrella sul muro. Dopo mezz'ora, il silenzio fu rotto dalla voce tonante del vice-ammiraglio che diceva di mollare il sacco. Quell'allenamento era finito. Le uniche parpòe di Herman furono:

    Adesso che si fa?

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  9. ..Rob Lucci..
     
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    Una volta che Herman diede il via Momonga mise il sacco di sabbia sopra le spade incrociate del ragazzo e l’esercizio prese il via, ma dopo circa 15minuti le braccia del ragazzo cedettero e il sacco cadde a terra assieme all’allievo che rimase immobile per alcuni minuti.

    Deve essere svenuto per lo sforzo…forse non è ancora pronto per diventare uno spadaccino al servizio della marina.

    Dopo circa una decina di minuti Herman si riprese e dalla sua espressione sembrava quasi potesse ripetere l’esercizio senza più avere problemi; infatti si rimise in posizione e riuscì a resistere per trenta minuti. Dopo di che Momonga guardò il ragazzo e disse:

    Devo dire che mi hai sorpreso, credevo non ce l’avresti fatta. Ora dovremo potenziare ulteriormente i tuoi muscoli e la tua resistenza per cui dovrai allungare le mani e aprire i palmi delle mani e sorreggere questa volta un sacco da 160 Kg senza però usare le spade per 45 minuti. Mi raccomando questa volta vedi di non svenire!!

    Detto ciò Momonga prese il sacco e attese il segnale di Herman.

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