Addestramento Lottatore

.LenKagamine.

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  1. •Nao-chan.
     
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    Addestramento: .LenKagamine.
    Maestro: •Nao-chan.
    Scopo Addestramento: Addestramento da lottatore
    Ordine Post:
    .LenKagamine.
    •Nao-chan.

    L'addestramento si svolge qui:
    SPOILER (click to view)
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    Descrivi il tuo arrivo, l'ambiente e le tue emozioni.
    Troverai il tuo maestro ad aspettarti.
     
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  2. .LenKagamine.
     
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    Era quasi l'alba, finalmente. Il sole era quasi arrivato a dare il buongiorno. Daisuke viveva con suo fratello, il quale in quel momento dormiva, e non era riuscito a farlo dormire perché russava molto forte. Guardò il fratello con una faccina irritata:
    "Sembri un rinoceronte!" Gli mise un cuscino sulla faccia. Sorrise. Era un giorno davvero importantissimo per lui. Quel giorno avrebbe intrapreso la vita da pirata, quella che aveva sempre desiderato. Il padre era un pirata, caduto in battaglia. L'aveva sempre stimato, nonostante avesse abbandonato sua madre e suo fratello non aveva da ridire sul fiero padre, e anzi, ora che avrebbe intrapreso il suo stesso cammino sentiva che gli avrebbe voluto ancora più bene. La stanza era totalmente in disordine, e il ragazzo si era perso nei suoi pensieri, fissando il soffitto come nelle sue famose "crisi". Aveva rotto la sveglia con un pugno, poverina. Ad un certo punto guardò l'orologio e si accorse che erano le sette e trenta. LE SETTE?! Era terribilmente in ritardo! Cominciò a vestirsi con le prime cose che gli capitarono a tiro, ma la cosa più importante, la quale non dimenticava MAI di portare era la bandana che gli aveva lasciato suo padre prima di partire per il Grande Blu. Si infilò una camicia abbottonata male, mise una giacca sopra di un colore blu sgargiante, facendo quasi intuire la sua personalità solare. Infilò i jeans e cominciò a scendere le scale di fretta e furia, saltando tre scalini alla volta. Il sole era ormai alto nel cielo e illuminava il piccolo paesino in modo solenne. C'era una leggera brezza fresca, molto piacevole.
    "Ok, ok. CALMO CALMO CALMO!" Esclamò. "A Sud, giusto!? Un piccolo campo con un grande albero. A SUD.. Dai, A SUD." Si guardò intorno correndo in ogni direzione facendosi strada tra i vicoli. "UAAAAH! QUELLA NUVOLA è A FORMA DI SCIMMIA! E SI STA ANCHE GRATTANDO L'ASCELLA!" Fece un sorriso ebete, poi si fermò di scatto.
    "Oh.. Ma che..? MA DOVE CAVOLO è IL SUD?!?!" Urlò. Il paesino sembrava tranquillo. Alla fine trovò finalmente il sentiero che usciva dal paesino situato vicino a un piccolo porto, e continuò a correre come un forsennato, finché non vide un grande prato verde, davvero bellissimo. Non vide subito "colui" o "colei" che avrebbe dovuto fargli l'allenamento, per cui si lasciò cadere con le gambe e le braccia allargate nella soffice erba, riposando.
    "Uaaah! Che corsa!" Vide il grande albero. Il cuore gli batteva a mille. Davvero dopo quell'allenamento avrebbe finalmente potuto prendere il mare, il mare che per anni suo padre aveva solcato alla ricerca del rinomato tesoro del Re dei pirati Gold Roger? Ecco. Era caduto in un'altra trans iniziando a fantasticare sulle avventure che avrebbe vissuto assieme ai suoi compagni. Navi, animali strambi, persone nuove con cui sfidarsi. Un sogno che diventava realtà. Aspettò per qualche minuto... Finché non si alzò e si avviò all'albero.

    Narrato - Pensato - Parlato
     
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  3. •Nao-chan.
     
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    QUOTE
    "Parlato"
    Narrato
    Pensato

    Una mattinata di primavera assai tranquilla, era domenica e nell'aria si sentiva il dolce profumo delle primule... Il suo fiore preferito.Rachel e i suoi compagni si erano concessi una pausa di qualche giorno, sbarcati sulla prima isola incontrata sul loro tragitto.Ci voleva proprio, era un bel pò di tempo che la ragazza non accarezzava un prato così verde.Un paesaggio così splendido non si vedeva tutti i giorni, ma Rachel lo osservò fin dall'alba: stava aspettando con la poca pazienza qualcuno.Quel qualcuno era in ritardo, molto e di sicuro avrebbe passato un brutto quarto d'ora.

    "Insomma! Per quanto tempo Ra-chan dovrà aspettare? Se non si fa vedere entro un'oretta se ne andrà e al diavolo quel che gli spetta!"

    Arrabbiata, borbottava tra se e se, facendo girare la propria falce tra le dita con abilità, per poi lasciarne cadere la pesante lama sul suolo e far alzare una polvere di color marroncino.Stava cercando di calmarsi, ma con un carattere come il suo, la cosa era molto difficile.
    A distrarla fu la sagoma di un ragazzo apparentemente agitato, correva per le stradine di campagna con aria nervosa, ma la luce presente nei suoi occhi cambiò appena vide il colore del cielo e notò le bellissime nuvole di un bianco puro.Rachel sospirò, scrutando il ragazzo che si lasciò cadere sul soffice prato con spensieratezza.

    È lui, è sicuramente lui...

    La ragazza stava per avvicinarsi, perché, lo sguardo del coetaneo sembrava ammaliato dalla dolce visione.Si rialzò da se, dirigendosi verso di lei.

    "Beh, dato che hai finito di sognare ad occhi aperti, Ra-chan direbbe di poter presentarsi, dici? Rachel è il suo nome, onorata di fare la tua conoscenza."

    Con un movimento educato alzò il braccio, per presentargli la mano destra e aspettare di ascoltare a sua volta il suo nome e di poter stringere la mano del coetaeo.Poi, riprese a parlare con calma.

    Ora che sei qui, possiamo cominciare il tuo addestramento.
    Vuoi diventare un lottatore, da quel che hai detto a Ra-chan.La cosa più importante è la forza.Quindi, comincerai subito facendo 200 flessioni.300, dato che far aspettare gli altri non ti disturba."

    Sorrise tornando di fronte all'albero, per raccogliere un masso pesante circa 35kg.Non sembrava aver fatica nel portarlo, quindi si girò a guardare "l'allievo".

    "Per indurirti, ciò non basterà.Farai cento flessioni utilizzando entrambe le braccia, cento usando il braccio destro e altre cento utilizzando poi il sinitro...Con questo peso sulla schiena.D'accordo?
    Se mai cercassi di barare, ricomincerai, stesso vale, se Ra-chan perde il conto."

    Sghignazzò lasciando cadere il masso davanti al ragazzo, per andare a sedersi all'ombra dell'albero ed osservarlo con attenzione.Si stava preparando a contare e forse, il ragazzo non apprezzava il suo senso dell'umorismo, detto marcio...O pessimo.
    Ma ciò non le importava, non era là per fare amicizia con lui.

    "Cosa aspetti?Comincia, su su!"
     
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  4. .LenKagamine.
     
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    Il ragazzo si vide avvicinare l'esile ragazza, che sembrava arcigna e molto arrabbiata. Non aveva un bel presentimento, ma era sicuro di sé. Avrebbe dato il meglio di sé pur di svolgere come si doveva l'allenamento. Mise una mano sopra la fronte, perché il sole gli abbagliava la vista e impediva di vedere bene colei che gli era di fronte. Era sicuramente "colei" che doveva fargli l'allenamento. UNA DONNA!? Forse era anche lei un pirata, e infatti aveva nelle mani un'arma, a quanto pare una falce.

    "Il mio nome è Daisuke..."
    Gli porse una mano, mostrando un gran bel sorriso, solare come sempre, per nulla inacidito dal comportamento aspro della ragazza, anzi, diverito.

    "Piacere di fare la tua conoscenz..!"

    Non finì di pronunciare questa frase, che la ragazza cominciò a spiegare che, per via del suo ritardo, gli aveva assegnato cento flessioni in più. Non ne era particolarmente colpito. Era abituato a quel genere di esercizi. In casa aveva creato una specie di "palestra" in cui si allenava perché un giorno avrebbe abbandonato la terra ferma.

    "Mi dispiace!" Disse cercando di giustificarsi, "Purtroppo il mio senso dell'orientamento è scarso. Avevo perso la strada, e non sapevo come arrivare qui, visto che non mi avevano detto bene qual'era il luogo. Sud.. Sud.. DOVE CAVOLO è IL SUD?!"
    Concluse con una risata cristallina, piena di giovinezza. Sembrava avesse preso tutto quello per un gioco. Poi continuò:

    "Ad ogni modo mi assumo le mie responsabilità! Farò le cento flessioni in più, siediti pure lì e guarda come le concludo in poco tempo!"
    Disse sicuro di sé, sorridendo nuovamente. A quel punto tirò su le maniche della camicia cominciando a farle, posizionando il masso sopra la schiena. Iniziò a fare le prime cento con due mani. Il sole cominciava però a farsi sentire. Sudò appena, e quando finì le prime flessioni con le due braccia si asciugò la fronte.

    "Bene! Ho finito le prime cento. Uaah! Che fatica! Susu, forza e coraggio!"
    Si diede una pacca su una guancia e con grande determinazione cominciò le cento con il braccio destro. Passarono circa una ventina di minuti, e concluse anche quelle.

    Alzò un braccio salutandola con un sorriso ebete.
    "Ghehehe! Anf... Anf.. Ho quasi finito!"
    Senza farla aspettare troppo concluse quelle con il braccio sinistro, e fece cadere poi il masso a terra, rialzandosi perfettamente in forma, anche se un pò stanco.


    OT/ Modificato per errore di battitura.


    Edited by .LenKagamine. - 22/2/2012, 12:48
     
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  5. •Nao-chan.
     
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    Il ragazzo si mise subito all'opera senza fiatare, non sembrava affatto sorpreso della 'punizione' che gli era stata imposta.E, con un pò di fatica, finì le prime cento flessioni, prendendosi alcuni momenti di pausa... Rachel fece finta di non guardarlo e glieli concese senza repplicare..Ricominciando poi ad osservarlo mentre cominciava con la seconda serie di flessioni. Sembrava leggermente complicato come esercizio, ma Daisuke riusciva a cavarsela come poteva.Accecato dal sole che gli colpiva il corpo senza pietà, cominciò la terza serie dopo una breve pausa, che durò alcuni secondi.
    Felice di aver concluso l'esercizio, il ragazzo lasciò scappare una frase dal tono allegro e sorrise a Rachel lasciando cadere il peso sul suolo.

    "Bene...Credi di aver finito?Se fosse così, sarebbe troppo facile!"

    Lo osservò con sguardo annoiato e indicò un albero poco più lontano, circa una ventina di metri.Poi sospirò, dedicandogli un sorriso corto, ma sincero.

    "Adesso, dovrai indurire le gambe.Cento flessioni a testa in giù, usa il ramo di quell'albero.Attenzione a non cadere, mi raccomando."

    Questa volta, non gli avrebbe fatto portare il masso, dopo aver esercitato le braccia, doveva essere stanco e non voleva affaticarlo troppo, non subito.Dato che era solo l'inizio dell'allenamento.Tornò a sedersi, pensando all'esercizio che gli avrebbe imposto dopo.
     
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  6. .LenKagamine.
     
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    Annuì entusiasta del nuovo esercizio. Era goffo, e a volte ne combinava delle sue per la poca "grazia", ma era molto agile visto il suo fisico. Si tolse la camicia, perché cominciò a sentire il caldo afoso, mostrando alcune cicatrici. Tutto intorno era tranquillo, e c'era una calma quasi assordante. Si sentivano solamente alcune piccole creature emettere i loro richiami, come le cicale, e i topi di campagna. Poi ogni tanto passavano alcuni gabbiani, che facevano intuire che il mare non era molto distante dal villaggio. Un pò però lo intristiva il fatto di dover abbandonare, molto presto, il luogo in cui era nato e vissuto, ma non aveva la minima intenzione di cambiare idea. La testardaggine: una dote che aveva sempre avuto nel sangue. Quando si metteva in testa di fare qualcosa non gli si faceva cambiare idea nemmeno pagandolo.

    "Bene, mi metto subito al lavoro!" Si legò la bandana a un braccio, dopo averla osservata per alcuni secondi con uno sguardo sia malinconico che fiero.

    "Adesso... Sono una scimmiaa!" Urlò ridacchiando, cominciando ad arrampicarsi sull'albero. Sembrava divertirsi. Era molto in alto, ma non soffriva affatto di vertigini. Cominciò a fare le flessioni una dopo l'altra.

    "Ventiquattro... Venticinque... Ventisei... Ventisette..."
    Se le contava una ad una, mentre lo sguardo apparentemente serio si posava unicamente sul ramo, concentrato sull'esercizio. Quando si impegnava a fare qualcosa con tutto sé stesso sembrava cambiare totalmente carattere e modo di fare.

    "Quaranta... Quarantadue... Quarantatre!" Lo sguardo non si smuoveva mai dal ramo, ma qualche volta rivolgeva uno sguardo alla ragazza che lo fissava attentamente. Chissà se lei era un pirata? Cercò di non distrarsi e non cadere in una delle sue trans.

    Il ragazzo concluse l'esercizio con molta velocità, in circa un quarto d'ora senza nessuna interruzione, per poi lasciare la presa e lanciarsi di sotto con una capriola, atterrando sull'erba sulle due gambe.

    "GANBATTEEE!"
    Urlò, alzando un pollice in segno di vittoria. Pensò poi a un pasto come si doveva dopo quel duro allenamento, e si preparò subito mentalmente al prossimo esercizio.
     
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  7. •Nao-chan.
     
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    "Molto bene, riposati pure per qualche minuto, in tanto Ra-chan cercherà di farsi venir qualcosa in mente.D'accordo?"

    Lo squadrò, all'ombra della folta chioma verde scuro.Appoggiò il palmo della mano al mento, accarezzandosi le labbra con i polpacci. Fissava il vuoto, cercando di concentrarsi per riuscire a trovare qualcosa da fargli fare.Era piuttosto inesperta, dato che questa era la prima volta che Rachel allenava qualcuno.

    "Oh...Idea!"

    Si voltò con uno scatto secco e rapido, camminando con passi decisi per andare ad afferrare la propria arma, la cui lama era piantata nel terreno.Adagiò la mano destra al manico asciutto della falce, poi la tirò fuori senza il minimo sforzo.La lama brillava alla luce del sole, un bel color rosso vivo, dei dettagli degni del miglior fabbro, era il suo tesoro.

    "Ascolta bene. Per essere un bravo lottatore, non basta avere forza bruta in quantità. Anche l'agilità, i riflessi e la destrezza sono importanti.Adesso, dovrai evitare gli attacchi di Ra-chan, ma non ti azzardare a colpirla, altrimenti ti colpirà così forte da far piangere i tuoi antenati! Non ti preoccupare, Ra-chan utilizzerà unicamente il dorso della lama e il manico, non ci sarà il rischio di ferirti, ma se non sarai furbo, potresti avere dei brutti lividi!"

    Detto ciò, non si fece alcuno scrupolo: si avvicinò a lui passo veloce, facendo roteare l'arma sul palmo della mano. Il manico e la lama creavano un efetto ottico interessante...
    Arrivata davanti a lui, si fermò di scatto e eseguì tre attacchi, uno seguito dall'altro.
    Per il primo, mandò l'arma dietro il proprio collo e andò a recuperarla con la mano sinistra, per tornare ad impugnarla con entrambe le mani, poì mandò il dorso della lama in direzione del suo ginocchio destro...
    Il secondo attacco era mirato allo stomaco, Rachel giocò con la falce per pochi momenti, facendola girare con abilità tra entrambe le mani.Lo scopo era preciso, confonderlo.Questa volta, utilizzò la fine del manico per cercare di colpirlo.
    Il terzo attacco, invece arrivò subito dopo il secondo, Rachel mirò il fianco sinistro, utilizzando di nuovo il dorso largo della lama.
     
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  8. .LenKagamine.
     
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    Il ragazzo non ebbe il tempo di riprendere fiato, che la ragazza gli si avvicinò avvertendolo di schivare i suoi attacchi. In quello era abbastanza bravo, ma non era ancora abbastanza veloce.

    "Mh.. D'accordo!" Era curioso di vedere se sarebbe riuscito a fare di meglio, e a schivare tutti gli attacchi. Improvvisamente notò che la ragazza faceva sul serio, e si fece passare intorno al collo la falce con dei movimenti semplici e omogenei. Sembrava volerlo confondere.

    "Vediamo... Cosa sai fare!"
    Pensò che prima o poi avrebbe dovuto fare sul serio in un vero scontro, per cui decise di fare seriamente. Non aveva alcuna intenzione di colpirla. I suoi grandi occhi scuri come il carbone si posarono sull'arma che cominciava a prepararsi per l'attacco. La ragazza non si fece attendere, e improvvisamente mandò il manico dell'arma contro il suo ginocchio. Prontamente Daisuke si lanciò di lato, a terra, cominciando a rotolare di qualche metro proprio come i militari schivano delle esplosioni. Era riuscito a schivare quel colpo ben mirato e potente. Quasi si sentiva fiero di sé, ma non doveva perdere la concentrazione, infatti la ragazza subito dopo ricominciò ad attaccare. Il secondo pareva mirato allo stomaco. Purtroppo non riuscì a schivarlo, perché troppo veloce.

    "Ugh! Dannazione.. Devo riuscire a schivare il prossimo!" Pensò tra sé e sé, e poco dopo lei gli mandò un terzo ed ultimo attacco, mirato al fianco. Lanciò un urlo di battaglia, e con il palmo delle mani fermò il colpo, stringendo il dorso con molta forza. Calò il silenzio. Ansimava appena, per il colpo subito allo stomaco che era stato abbastanza doloroso, ma tutto sommato era riuscito a schivarne ben due. Era già un passo avanti. La fissava con il suo solito sorrisetto divertito, sempre sincero e solare, aspettando che lei pronunciasse qualcosa.
     
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  9. •Nao-chan.
     
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    Daisuke aveva un'aria strana, sembrava sicuro di se, quasi fiero.Riuscì a schivare il primo attacco senza problemi, ma il secondo lo prese in pieno.Notò la smorfia che seguì il botto, un lamentino che cercò di trattenere.A quanto pare, Rachel ci aveva messo un pò di forza, ma ciò lo aiutò ad essere più attentivo e a parare il terzo.

    "Oh, andiamo! Ra-chan non sta neanche usando tutta la sua velocità!"

    Esclamò ridacchiando, poi alzò la falce, come se gli consigliasse di restare sull'attenti.
    Questa volta, avrebbe aumentato la forza e la velocità di poco e avrebbe eseguito quattro "attacchi".Lo osservò per un corto istante, giusto per assicurarsi di vederlo pronto... Poi ricominciò a cercare di colpirlo:

    Il primo attacco era mirato alla spalla destra.Rachel impugnava la falce con le due mani e cercò di colpirlo con un gesto diretto e preciso, usando il dorso della lama.
    Il secondo, invece, era mirato al petto.Fece girare l'arma di 180° e la fermò appoggiando la mano sinistra sulla lama, senza procurarsi il minimo graffio.Fece per colpirlo in pieno volto con il manico dell'arma bianca, non avendo paura di esagerare in velocità e forza.

    Fa vedere a Ra-chan di cosa sei capace...

    Pensò mentre fece scendere di peso la lama, facendo assumere alla falce una posizione obliqua.La lama era orientata a sinistra, verso Rachel.Così partì il terzo colpo, mirato ai piedi.Se colpito, Daisuke avrebbe avuto il rischio di cadere.
    Subito dopo partì il quarto colpo. Rachel drizzò la falce, la stringeva nella mano sinistra in un posizione orizzontale e mirò il fianco destro, usando ancora il dorso della lama.
     
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  10. .LenKagamine.
     
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    "E va bene! Di nuovo!"
    Il dolore del colpo di prima gli passò quasi subito, e si concentrò a schivare i prossimi quattro colpi. Lo sguardo era serio, e sembrava attaccato ai movimenti della falce. Osservava anche ogni movimento della ragazza, tentando quindi di prevedere i colpi. Senza aspettare oltre lei gli lanciò un attacco più forte e veloce di prima, dritto alla spalla.

    "Non sono un pivellino, io miro a diventare il re dei pirati!" Esclamò, saltando all'indietro facendo una capriola allontanandosi di poco da lei, ovviamente restando in guardia.

    Gli venne un flashback. Alla memoria gli tornò il caro padre, che con un gesto d'affetto donò la bandana al figlio, di soli 6 anni, per poi partire con una promessa nel cuore. Tutto ciò lo aveva distratto, e non gli aveva fatto accorgere che stava per essere colpito da un altro attacco potentissimo. Era mirato al petto. Ormai non c'era più tempo, non avrebbe potuto pararlo.

    "Ah, cavol...!" Improvvisamente cadde con il sedere a terra passando sotto la lama e sotto le gambe della ragazza scivolando sull'erba, arrivando all'altro lato, dietro di lei.
    "..U..U...UAAAHAHHAHAAHAH! CHE CADUTA!" Si grattò la nuca, ridendo come uno scemo, poi tornò serio. La ragazza sembrò incazzata nera. Il prossimo attacco mirò alla faccia, quando esso si fu alzato. Piegò il busto all'indietro, poi quando la ragazza aveva ritratto l'arma indietreggiò, preparandosi al prossimo. La ragazza infine cercò di colpirlo ai piedi, ma gli bastò uno scatto veloce e istintivo indietro per schivare anche quello. Ora aveva la massima concentrazione. L'ultimo mirò al fianco. Era difficile, ma alla fine riuscì a schivare anche l'ultimo per un pelo. Sembrava un canguro, per via dei saltelli. Si fermò di fronte a lei, aspettando nuovamente che parlasse.
     
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  11. •Nao-chan.
     
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    Rachel spalancò gli occhi.Daisuke era appena passato sotto alla sua gonna con il capo alzato e sorrideva come se niente fosse, non prese neanche la pena di scusarsi con la ragazza...Che sgarbato! Era arrabbiata, molto...Moltissimo.La voglia di farlo a fette la prudeva, ma qualcos'altro la tratteneva.Si limitò a mandare il pugno chiuso in direzione del suo volto, per cercare di colpirlo con il braccio destro.

    "PERVERTITO!POTRESTI ALMENO CHIEDERE SCUSA? O LO HAI FATTO APPOSTA?!"

    Urlò con voce tremante, poi, andò a tenersi la gonna con il volto leggermente rosso. Era una cosa insolita, mostrava facilmente ciò che provava, senza paura di essere derisa dall'altro.Cercò di riprendersi dalla rabbia che l'aveva assalita.Di pervertiti, ne aveva incontrati già abbastanza nella sua vita e non riusciva proprio a sopportarli.

    Calmati, Ra-chan, calmati...

    Sospirò, poi drizzò la lama utilizzando tutta la propria velocità.Voleva eseguire un quadruplo colpo, voleva vedere se Daisuke fosse in grado di parare un attacco di quella velocità.Quindi, in un solo momento, fece guizzare la falce per farle acquisire una posizione orizzontale, la lama posizionata verso destra, sempre in direzione della ragazza.Non voleva ferirlo, metteva già forza e velocità nei propri "attacchi".
    Le mani erano posizionate una lontana dall'altra. La mano destra era posizionata a circa 10 cm della lama, mentre quella sinistra era posizionata a trenta centimetri dalla mano destra.Le sole braccia della ragazza scattarono, movimenti diretti e semplici, mentre si avvicinava a lui, quasi a volerlo spingere.Cercò di colpirlo per quattro volte, questa volta un colpo, direttamente dopo l'altro.Il primo era mirato alla coscia destra, usando il dorso della lama, il secondo mirava alla coscia sinistra, usando il manico. Il terzo, invece, mirava al naso di Daisuke, utilizzando il ferro duro dell'arma.Infine, l'ultimo colpo era diretto all'avambraccio sinistro, utilizzando il manico.
     
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  12. .LenKagamine.
     
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    "N-no! Non sono un pervertito! Sono scivolato, scus..!"
    Non fece in tempo che la ragazza, probabilmente dalla rabbia, scattò in avanti contro di lui pronta a colpirlo in testa, questa volta sembrava facesse seriamente. Il ragazzo si preparò a scattare per evitare i colpi quando essa sembrò volerlo attaccare nuovamente con la falce, di certo non voleva farsi colpire, né farsi male.

    "Uoh!" Il primo era diretto alla coscia, e lui di risposta scattò indietro con altrettanta velocità. Aveva sul volto la solita espressione innocente, poi d'un tratto il secondo, che veniva subito dopo il primo. Sembrava volesse colpirlo con dei colpi uno dopo l'altro per confonderlo. L'altro mirò all'altra gamba, mentre lei avanzava verso di lui. Scattò di lato, questa volta cercando di sorprenderla. Era abbastanza difficile schivare i colpi di quella falce, perché molto lunga ma allo stesso tempo esile e veloce nei movimenti. Era davvero bravissima a maneggiarla, di certo, non era una normale ragazza. Cominciava quasi a provare stima per lei, e infatti le rivolse uno sguardo mentre lei non si fermava, e gli tirava il terzo colpo che mirava al viso, in particolare il naso. Riuscì a intercettarlo all'ultimo istante, e per bloccarlo posizionò due mani davanti alla faccia afferrando il ferro. Il colpo fu così forte che indietreggiò di qualche passo. Era davvero forte. L'ultimo arrivò due secondi dopo, senza dargli tempo di respirare. Era diretto all'avambraccio. Cercò di farsi venire un'idea in mente, e subito. Piegò il braccio destro e con uno scatto parò il colpo di manico con il palmo della mano. Prese respiro, ci era riuscito, e lei non finiva di stupirlo mai. Doveva stare sempre attento, perché avrebbe potuto attaccarlo da un momento all'altro per controllare i suoi riflessi.
     
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  13. •Nao-chan.
     
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    Ottimo, te la cavi e non poco.

    La ragazza aveva osservato con attenzione i riflessi del coetaneo.
    Sempre sull'attenti, aveva una grinta che sembrava non finire mai, che determinazione.Era fatto per essere un lottatore, uno bravo, così rifletteva Rachel.Se avesse continuato ad allenarsi come si deve anche dopo l'addestramento, sarebbe di sicuro diventato un buon pirata.
    Testare la sua pazienza, perché no?Era una buona idea, dopotutto.Alzò lo sguardo per guardare negli occhi il giovane, per aprire leggermente le labbra e comunicare al giovane quale sarebbe stato il suo prossimo esercizio.Indicò le stradine di campagna accidentate con il braccio destro...

    "Bien. Ora dovrai correre per tre chilometri, senza fermarti.
    Non cercare di barare, altrimenti ricomincerai da capo.E correrai il doppio!
    Quando avrai finito, tornerai da Ra-chan camminando sulle braccia."

    Sbuffò, e restò in piedi osservando il giovane.Voleva vedere quanto ci avrebbe messo a percorrere tre chilometri in corsa e quanto a percorrere gli stessi utilizzando le sole braccia.Sapeva che non era un'impresa facile, ma il tutto stava nella determinazione del ragazzo.

    "Cerca di fare in fretta, su."

     
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12 replies since 21/2/2012, 22:11   159 views
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