Ace vs ?

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  1. ACE_88
     
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    Narrato
    *Pensato*
    "Parlato"


    MEMORIES IN THE RAIN




    La Solitary Island, in quel giorno, cambiò improvvisamente il tempo. Le nubi cariche di pioggia incominciarono a ricoprire il vasto spazio azzurro del cielo, il calmo mare si stava colmando di un’insolita agitazione e i lunghi e rigidi rami delle palme incominciarono a piegarsi dal forte soffiar del vento… una tempesta si stava per abbattere sull’isola.

    Delle profonde orme si potevano notare sulla velata spiaggia e degli indifferenti passi si stavano disinteressando di ciò che stava accadendo al tempo e al clima dell’isola.
    Colui che camminava per la spiaggia lasciando le sue orme impresse nella sabbia era Ace, un ragazzo in cerca d’avventure sempre nuove.

    Solitamente molta grinta e spensieratezza erano alla base del giorno ma quel dì era diverso, forse il tempo aveva cambiato il suo stato d’animo e il suo sorriso sulle labbra. Ace vagava senza meta e senza timore, ricordando ciò che quella giornata stava estrapolando dal suo cuore.

    *Questa orribile giornata!!! Mi ricorda ciò che credevo di aver dimenticato da anni, ma ora questi ricordi stanno riaffiorando in superficie spezzandomi il cuore…*

    Pensò Ace mentre le nuvole in cielo stavano incominciando a piangere per lui, in breve tempo la vellutata spiaggia si bagnò completamente rendendo più faticosi e affannosi i sui passi ed i sui pensieri, fino a quando si fermò fissando il vuoto e pensando:

    *Cosa sto facendo?…*

    Si domandò il ragazzo.

    *Devo riprendermi, devo seppellire questa tristezza, devo combattere.*

    Convinto di se incominciò a correre, non sapeva nemmeno lui dove, lo stava facendo sia per sfogare la sua ira e sia per trovare un avventuriero che, come lui in quella giornata, aveva bisogno di un combattimento.

    SPOILER (click to view)
    cerco sfidente, questa è la modalità del duello:
    -1 post di presentazione a testa
    -4 post di combattimento a testa
    -1 post di conclusione a testa
     
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  2. Shuda_the avenger
     
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    narrato
    parlato
    "pensato"
    "pensieri bovini"


    Shuda stava passeggiando sotto la pioggia che si infittiva sempre più. Alzando gli occhi al cielo scrutò i bassi nuvoloni gravidi di pioggia che lasciavano trapelare solo qualche sporadico e tiepido raggio di sole ancora legato al gelo dell'inverno.

    "Che terribile giornata!"

    La sabbia della spiaggia era diventata molle e fangosa il che rendeva difficoltoso mantenere uno stabile equilibrio. Il vento soffiava tanto forte da piegare le palme e l'aria era gelida e satura di umidità.

    Lo sguardo del vendicatore vagò un po' scrutando l'orizzonte. D'un tratto si soffermò su una collinetta dove l'erba era cresaciuta alta e rigogliosa, segno della primavera imminente.


    Shuda, ho fame voglio brucare un po' d'erba! Gli disse la sua parte animalesca assopita. Infatti aveva da poco ingerito il frutto cow cow modello giraffa e doveva ancora entrare in sintonia con la bestia ch'era in lui.

    "Taci! Non ho tempo per queste cose!" rispose shuda aggiustandosi il colletto della giacca per schermarsi dal freddo sempre più pungente e proseguendo a passo deciso per la vasta pianura.

    Camminava da circa una trentina di minuti quando intravide una figura che, noncurate della pioggia gravosa, correva lungo il litorale.

    "Dev'essere lui"
    pensò cercando di mettere meglio a fuoco l'oscura figura in lontonanza. Un locandirere infatti gli aveva detto qualche giorno prima che un pirata si trovava nella zona ed era probabilmente in cerca di uno sfidante in grado di soddisfare le sue aspettative. Shuda si era precipitato alla sua ricerca, voglioso di affilare le lame con lui e saggiare le sue potenzialità.

    Con una rapida corsetta gli si accostò e con voce ferma e decisa disse:

    Mi chiamo Shuda, primo spadaccino degli Sharingan's emperor, e sono giunto fin qui per sfidarti! Prima però gradirei conoscere il nome del mio sfidante!

    Detto questo, squadrandolo da capo a piedi, restò ritto sotto la pioggia aspettando una risposta

    Un altro duello stava per cominciare e il vendicatore era ansioso di combattere

    Edited by Shuda_the avenger - 22/11/2007, 19:35
     
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  3. ACE_88
     
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    Narrato
    *Pensato*
    "Parlato"

    Chapter One: "The Blaze Burn Up"


    La pioggia scendeva sul volto, sulle mani, sulle vesti e soprattutto sugli affranti pensieri di Ace come se volesse aiutarlo a dimenticare ma la collera e il rancore erano così accesi da riuscir a far breccia nell’intenso vento che forte soffiava alimentando l’incendio che in Ace divampava non ostante l’aria frigida e pungente ogni cosa soffocasse.

    Correndo tra la sabbia rorida che appesantiva la sua marcia decise di salire sulla verde altura che intravide a poca distanza da dove era posto. Percorrendo la sua via notò come la sabbia diventò terra e, una volta raggiunti i piedi della radura, come da essa fiorirono nuovi fili d’erba. Infatti la primavera stava germogliando dal freddo inverno, le giornate incominciavano ad allungarsi e la vita ritornava a risvegliarsi dopo mesi di letargo.

    Un ombra vide correre verso di se, una persona con un’espressione ardente e affilata, o meglio, uno sfidante.

    CITAZIONE
    Mi chiamo Shuda, primo spadaccino degli Sharingan's emperor, e sono giunto fin qui per sfidarti! Prima però gradirei conoscere il nome del mio sfidante!

    *Shuda... Primo spadaccino... Sharingan’s Emperor... Sfidarti!*

    Quelle parole risuonarono nella mente di Ace, quelle parole rivelavano la personalità dell’individuo che si ritrovò d’innanzi, quelle parole accesero il focolare che da tempo non ardeva più in lui... il focolare che arde in combattimento contro un forte, leale e rispettoso avversario.

    Ace sguainò la sua nuova spada al cielo, la Tsunami Katana, affilando la sua voglia di combattere per poi presentarsi al suo avversario:

    “Il mio nome è Ace, anch’io come te sono uno spadaccino... anch’io come te sono in cerca di sfide!”

    Uno strano silenzio proseguì le parole di Ace mentre Shuda lo stava squadrando da cima a fondo...

    *Va bene, incomincerò io...*

    Ponderò Ace.

    “Shuda... Tieniti pronto!”

    Ace sapendo di dover iniziare il combattimento avvertì il suo avversario dell’imminente attacco, non per stupidità o per stoltezza, ma per onore. Per Ace, infatti, portare il primo attacco all’improvviso senza preavviso gli riusciva fastidioso come portare slealmente un attacco “alle spalle”.

    Con uno scatto si portò nelle strette vicinanze di Shuda, la sua intenzione era quella di attaccare con due calci per vedere cosa avrebbe fatto l’avversario, se avrebbe schivato usufruendo della sua velocità o se li avrebbe respinti contando sulla sua forza. Il primo calcio fu indirizzato allo stomaco con l’intenzione di farlo piegare in avanti, su se stesso, per poi cercare colpirlo con una tallonata secca e veloce alla nuca con un calcio dall’altro verso il basso.

    “...Double Kick...”

    SPOILER (click to view)
    bassa

    Double Kick

    Sono due calci in successione. Il primo calcio, con la gamba sinistra, è indirizzato allo stomaco in modo da far piegare l'avversario con la faccia verso il basso, poi si alza al cielo la gamba destra che si fa scendere sulla testa del nemico cercando di colpirlo alla nuca con il tallone.

    image



    Esclamò Ace impugnando la katana in posizione difensiva per poter poi facilmente affrontare un contrattacco nemico in caso di insuccesso.


    SPOILER (click to view)
    OT\\ Buon Combattimento! //OT
     
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  4. Shuda_the avenger
     
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    “Il mio nome è Ace, anch’io come te sono uno spadaccino... anch’io come te sono in cerca di sfide!” aveva detto il pirata con fervore, anche lui ansioso di combattere.

    "Hmmm...Ace?" pensò Shuda "Il nome non mi è famigliare, ma va bene lo stesso, l'importante è che sappia combattere come si conviene e che sia desideroso di incrociare le lame con un altro spadaccino. Non chiedevo di meglio!


    Shuda...tieniti pronto! urlò quindi Ace, sfoderata la spada, pronto ad effettuare l'attacco che avrebbe dato inizio al violento scontro, ma ormai Shuda si era calato completamente nella "procedura" che effettuava all'inizio di ogni combattimento:

    Ebbene Ace, sappi che io ti sconfigg...

    La voce del vendicatore fu come spezzata dal poderoso calcio inferto da Ace al suo stomaco.

    Urgh..

    Shuda, stringerndosi il petto quasi come per proteggerlo da un altro eventuale attacco, piegò leggermente le gionocchia per sostenere meglio il peso del corpo. Tuttavia non ebbe molto tempo per riprendesi: un altro calcio repentino indirizzato alla nuca scoperta stava calando su di lui. Senza riflettere questi lo parò con entrambe le mani, ma non ci fu il tempo di effettuare un dignitoso contrattacco, infatti Ace, roteando su sè stesso, si divincolò dalla sua presa atterrando con estrema maestria al suolo senza produrre il benchè minimo rumore e assunse la classica posizione di difesa ad una spada.

    "Mamma mia che figuraccia!"

    Shuda arrosì tutto vergognandosi della sua imprudenza di fronte all'avversario. Mai distrarsi di fronte al nemico!

    "A forza di sorseggiare tè con la nonna devo essermi arruginito!"

    Nella mente di Shuda si fece largo senza tante cerimonie uno dei tanti ricordi nei quali, nell'ora serale, beveva il tè assieme alla nonna, vestita con una classica vestaglia rosa e agghindata con una quantità spropositata di bigodini, considerando che porta una parrucca.

    "Maledizione! Basta pensare a mia nonna, devo concentrarmi sullo scontro o finisco per perdere ancor prima che cominci!!!"

    Pensò quindi scacciando l'immagini sdentata della nonna ed estraendo la spada dal fodero in pelle, puntandola poi contro l'avversario con fare leggermente teatrale.

    Uhm, ti ho concesso la prima mossa da galantuomo e mi sono lasciato colpire, ma stai sicuro che non ti capiterà un'altra volta una simile fortuna!

    esclamò quindi riflettendo sulla tattica migliore da usare:

    Vediamo, come me è uno spadaccino, tuttavia a mio vantaggio ho ingerito un frutto del diavolo contrariamente a lui, anche se non so di preciso se questo possa portarmi grande aiuto ed essere decisivo per il risultato finale. Lui utilizza due spade, mentre io posso contare su una spada e la lancia....sarà un duro scontro.

    Shuda io direi di usare la solita tattica... gli disse la giraffa, impaziente di combattere

    "Si, in effetti hai ragione: basta pensare! Vada per la solita tattica a casaccio!"

    Pensato ciò, divaricando leggermente le gambe e brandendo la spada con entrambe le mani ritto d'innanzi a sè, si preparò ad eseguire il suo attacco, sperando che avrebbe avuto successo, anche se lo considerava improbabile data la potenza avversaria. A seconda della sua riuscita o meno sperava di carpire importanti informazioni sulle doti avversarie, sia offensive che difensive.

    SPOILER (click to view)
    bassa
    silfarion high speed: in questa tecnica Shuda tenta di effettuare una serie di 9 velocissimi attacchi all'avversario con la spada. Gli attacchi sono perlopiù indirizzati all'addome


    "Ma come mi sono ridotto?" pensò mentre effettuava la serie di veloci colpi di spada "Ascoltare i consigli di una giraffa..."

    Effettuato l'attacco Shuda si distanziò di circa tre metri dall'avversario, in modo da non essere in gittata della lama minacciosa di Ace e posizionandosi a mo' di difesa, pronto all'attacco nemico

    SPOILER (click to view)
    O.T: che vinca il migliore :D
     
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  5. ACE_88
     
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    Chapter Two: ”The Restless Rain”



    Soli, nel bel mezzo di una verde radura, sotto l’incessante rumore della pioggia vacillante dal cielo, tra il gelido vento e la fosca foschia, nessuno dei due spadaccini aveva paura, entrambi stavano affilando la loro determinazione e la loro voglia di combattere nonostante avessero l'apparenza di piccoli esseri insignificanti di fronte alla forza della natura che in quel giorno stava dimostrando la sua veemenza.

    Ace dichiarò il suo imminente attacco ma Shuda sembrava essere preso da tutt’altra faccenda, infatti si stava attingendo nel compiere una strana procedura, le sue parole furono:

    CITAZIONE
    Ebbene Ace, sappi che io ti sconfigg...

    Ma proprio in quell’attimo arrivò il primo calcio di Ace che lo colpì in pieno stomaco facendolo leggermente piegare in avanti con un conseguente abbassamento delle gambe, la seconda parte dell’attacco di Ace si stava per abbattere sulla nuca avversaria ma Shuda fu in grado di contrapporsi alzando le mani e bloccando il calcio nella sua discesa. A quel punto Ace sgattaiolò via posizionandosi in una postura conforme alla difesa tenendo in mano solo una delle sue due katane e aspettando che l’avversario svelasse le sue abilità.

    La risposta di Shuda non tardò ad arrivare, egli infatti, con faccia assai tentennante sfoderò la spada e in modo enfatico dichiarò:
    CITAZIONE
    Uhm, ti ho concesso la prima mossa da galantuomo e mi sono lasciato colpire, ma stai sicuro che non ti capiterà un'altra volta una simile fortuna!

    Ace scantonò un sorriso, il combattimento era iniziato in modo completamente diverso da come se lo aspettava ma non per questo avrebbe dovuto abbassare la guardia. Shuda abbassò lo sguardo come se stesse pensando alla tattica più giusta da utilizzare ma ad un tratto innalzò un determinato e deciso sguardo contornato da sicurezza e si decise ad attaccare.

    Levò in alto la spada con entrambe le mani e portandola d’innanzi a se incominciando a correre verso Ace che stava ancora tenendo la sua katana in posizione difensiva mentre stava osservando le intenzioni avversarie.

    *Sta tenendo la spada diritta di fronte a se con due mani, cosa avrà intenzione di fare, un affondo allo stomaco?*

    *Se centro la sua spada con un fendente potrei mandare a monte il suo attacco e persino squilibrarlo rendendolo facilmente vulnerabile al mio contrattacco!*


    Così Ace posizionò la spada alla sua destra con la punta rivolta verso il basso e il filo della lama all’in su. Aspettava il momento favorevole per colpire la spada avversaria e sventare l’attacco:

    *Certo è un po’ avventata come soluzione ma devo rischiare per poi ritrovarmi in una situazione nettamente compiacente...*

    Shuda era davanti ad Ace, ad un metro di distanza, pronto ad affondare la lama della sua spada nell’addome del suo avversario ma Ace con un colpo forte e preciso deviò l’affondo. Stava già pensando ad attaccare quando vide che la carica avversaria non era completamente terminata, la spada avversaria ritornò sui suoi passi per colpire ancora.

    Ace cercò di schivare gli attacchi e a contrapporre la sua katana ma ormai era troppo tardi, la lama tagliente della spada di Shuda lo sfiorò due volte, quattro attacchi fu in grado di contrastarli parzialmente con l’ausilio della katana rimediando qualche graffio non preoccupante mente due affondi lo colpirono in pieno addome causandogli due ferite di medio-lieve entità.

    A quel punto, Ace, fissò lo sguardo per terra ed estrasse anche la seconda katana, una Sendai Kitetsu, e, anche se con l’addome dolorante, roteò su se stesso di 360 gradi generando, con le spade, un fendente e uno spostamento d’aria avente un raggio di cinque metri, mentre l’avversario si stava posizionando a circa tre metri di distanza da Ace.

    *Sta prendendo le distanze pensando che la mia lama non possa raggiungerlo, ora si è fermato a circa tre metri di distanza da me, bhè...*

    “Prendi questo!!!”

    "...Vortex Sword..."


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    media

    Vortex Sword

    Ruotando, di 360 o più gradi, su se stessi si emana un fendente che causa uno spostamento d'aria e un'onda d'urto in grado di colpire chiunque sia nel raggio di cinque metri.

    image



    L’attacco di Ace spazzò via quei pochi ciuffi d’erba che erano cresciuti nel raggio di cinque metri innalzando anche frammenti di terra, se l’attacco avrebbe centrato il suo obbiettivo, l’avversario si sarebbe trovato con tagli su tutto il corpo.
     
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  6. Shuda_the avenger
     
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    "L'ho colpito!"

    Pensò Shuda nell'oservare le ferite poco preoccupanti inflitte all'avversario con il suo attacco.

    "Ero convinto che l'avrebbe schivato, ma meglio così. In fondo tutto ciò non potrà che giovarmi alla resa dei conti, quando verrà deciso il vincitore dalle nostre lame!

    Il vendicatore attese in posizione di difesa la risposta dell'avversario che, come era plausibile, si era ripreso prontamente dall'attacco e si stava a sua volta preparando per effettuarne un altro.

    Nel mentre, il cielo si stava schiarendo dopo la vioenta tempesta, un pallido sole illuminava flebilmente la zona dove i due pirati si contendevano la vittoria e Shuda iniziava a sentire un po' meno freddo.

    "Meno male!"

    Riflettè slacciandosi di qualche bottone il colletto della giacca, mantenendo però l'attenzione sempre rivolta all'avversario.

    "Mh? E ora che diavolo fa??

    Pensò nell'osservare che questi, roteando su sè stesso di 360° come una specie di ballerino, emanava un fendente causante un violento spostamento d'aria.

    Maledizione la distanza di sicurezza che ho preso non serve a nulla!!!

    pensò disperatamente Shuda estraendo in qualche frazione di secondo la lancia e ponendo quest'ultima in posizione incrociata assieme alla spada tentando una difesa di emergenza e preparandosi all'impatto imminente.

    La sferzata d'aria colpì in pieno il vendicatore, tuttavia questi era riuscito a farsi sommariamente scudo con la spada e la lancia, ma alcuni squarci si aprirono nel petto, in prossimità del collo, dove entrambe le armi non avevano potuto difenderlo da quel potente attacco. L'attacco proseguì ancora, o meglio l'impatto causato da esso. Shuda divaricò un po' le gambe puntando i piedi al suolo e pregando che il suo fisico riuscisse a sostenere e a respingere l'impatto.
    Non andò esattamente come sperava: infatti la forza dell'attacco lo mise in ginocchio e questi, con un disperato tentativo inclinò all'indietro il petto la testa "deviando" quel che rimaneva dell'attacco contro la parete di roccia appena dietro al vendicatore. Questa in un primo momento sembrò indenne, ma poi una gran parte si sgretolò come se fosse neve friabile.
    Shuda la guardò un po' esterrefatto, ringraziando il cielo che al posto di quella roccia non ci fosse la sua testa.


    L'hai scampata bella stavolta...

    "Lo so, lo so!" pensò irritato Shuda "Non c'è bisogno che me lo venga a dire una giraffa!"

    Lentamente questi si rialzò, un po' vacillante con le gambe, ma poi, riacquistando sicurezza iniziò lentamente a trasformarsi

    "Preparati, è arrivato il tuo turno!" disse alla giraffa

    Grandioso...non vedevo l'ora...

    rispose sarcasticamente questa, ancora parzialmente offesa per la mancata scorpacciata di erba.

    Agli occhi dell'avversario lentamente il volto di Shuda iniziò ad allungarsi, la pelle stava prendendo un colore giallastro le dita si stavano unendo a formare delle specie di zoccoli e il collo si stava allaungando a dismisura. Quando la trasormazionè fu completata la giacca di Shuda era completamente strappata, i pantaloni erano invece intatti. Che anche le giraffe avessero il senso del pudore?

    Preparati! per te è finita!!!

    Piano piano il bovino ritrasse il collo sempre di più con un rumore molto simile a quello di un risucchio.

    Questa è una delle mie tecniche speciali: si chiama kilimanjaro!

    Detto questo il collo scatto in avanti come una molla, o meglio come una palla di cannone, tentando di colpire cinque volte Ace, con potentissimi colpi indirizzati perlopiù al capo avversario.

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    Media:
    Kilimanjaro:In questa tecnica Shuda, trasformatosi in giraffa, ritrae il collo come una specie di molla. Successivamente colpisce circa cinque volte di fronte a sè, colpendo il suolo con la testa. Il colpo ha una grande potenza poichè, a causa della contrazione del collo, ne consegue una sorta di spinta simile a quella di una palla di cannone. I colpi sono indirizzati alla testa






     
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  7. ACE_88
     
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    Chapter Three: "Against My Speed"


    L’incessante pioggia sembrava voler porre fine di versar lacrime digradando i foschi nembi che intralciavano i lucenti raggi del sole, il vento stava zittendo il suo stridulo lagno lasciando lemma al cinguettio dei passeri, al rumore delle onde che, anch’esse, si stavano confortando ma soprattutto alla melodia forgiata dagli attacchi dipesi dalle spade dei due combattenti.

    *L’ho preso in pieno!*

    Pensò Ace compiaciuto e fiero della sua tecnica mentre stava ancora roteando su se stesso, aveva visto l’avversario provare a contrapporsi unendo in difesa lancia e spada ma sapeva che non sarebbe stato così facile contrastare una tecnica di livello medio.

    Ace stava portando a termine il suo attacco cercando di sprigionare ancora più potenza, stava concludendo la sua offensiva quando vide che il suo colpo fu fuorviato da Shuda andando a colpire una parete di roccia schiodandone un grande macigno.

    *Merda! E’ riuscito a deviarlo...*

    Pensò tra se e se Ace ma poi vide che il suo avversario vestiva lacerazioni su parte del petto.

    *Cavolo, avrei sperato in qualcosa di meglio... forse l’ho sottovalutato...*

    Ma proprio in quell’istante il volto di Ace incominciò ad impallidire, i suoi occhi stavano per uscire dalle orbite e la sua mascella sembrava che stesse per staccarsi dalla bocca spalancata. Era esterrefatto, non capiva cosa stesse accadendo, il corpo del suo avversario si stava trasformando.
    Il volto e il colore della pelle di Shuda stavano ingiallendo...

    *Si sta trasformando in... un limone!*

    Gli occhi si stavano allungando verso l’alto prendendo posto in due antenne sopra la testa...

    *No! E’ una lumaca!*

    Le dita stavano diventando zoccoli, il volto accrebbe trasformandosi come quello di un cavallo e le sue dimensioni incominciarono a crescere strappando la giacca che stava indossando mentre i pantaloni erano ancora intatti e al loro posto.

    “...è ...è una giraffa!”

    Disse Ace con tono e volto sbalordito, era la prima volta che vedeva una trasformazione, era la prima volta che assistiva agli effetti di un frutto del diavolo, era la prima volta che si confrontava con un avversario di quelle sembianze e di quella stazza ma non ebbe paura, raccolse il suo entusiasmo, strinse le sue due spade, ghignò e mormorò:

    “Più grande è… più rumore farà quando cade!”

    CITAZIONE
    Preparati! per te è finita!!!

    Si sentì dire dall’avversario che aveva completamente terminato la sua trasformazione, così si piegò leggermente sulle ginocchia portando il busto in avanti e alzando le katane davanti a lui, in senso verticale, parallele tra di loro, pronte e desiderose di tagliare.

    La giraffa ritirò il suo collo portando la testa nei pressi delle spalle.

    *E ora cosa ha intenzione di fare? Questo Shuda è pieno di risorse, farò meglio a non sottovalutarlo!*

    Pensò Ace mentre si vide catapultare contro la testa della giraffa a gran velocità.

    “Oh caz...”

    Ace cercò di cambiare direzione al colpo inflitto dall’avversario con la spada che impugnava nella mano destra ma venne colpito ugualmente alla spalla, il colpo lo fece indietreggiare di circa due metri ma subito si accorse che il collo dell’avversario non era ritornato in posizione normale così un’intuizione pervase il suo capo:

    *L’attacco non è finito!!*

    “...Speed Cut...”
    SPOILER (click to view)
    media

    Speed Cut

    Combinazione tra Passo Veloce e un fendente orizontale. In un lampo ci si porta alle spalle dell'avversario, a circa un metro di distanza, dove si emana un fendente che parte da destra e si conclude sulla sinistra dell'avversario. E' una tecnica molto veloce che tenta di sorprendere la difesa dell'avversario sfruttando la velocità del Passo Veloce.

    image



    A quelle parole Ace scomparve dalla traiettoria dell’attacco di Shuda per riedificarsi alle sue spalle pronto per colpire con un fendente orizzontale spedito dal fianco destro fino a concludere sul fianco sinistro.

    "Va bene, sei grande e grosso ma... vediamo cosa farai ora contro la mia velocità!"
     
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  8. Shuda_the avenger
     
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    La pioggia aveva smesso di cadere. Le ultime sporadiche goccie cadevano ormai irregolarmente, a distanza di qualche secondo una dall'altra. Un pallido sole faceva capolino dietro le nubi che, piano piano, si stavano diradando. L'aria era ancora fredda, ricolma di umidità, e i raggi del sole non emanavano che un tiepido calore. C'era un estremo silenzio, quasi che la terra si stesse leccando le ferite dopo la violenta tempesta. Dalle palme gravide di pioggia ricadevano ancora numerose goccie d'acqua piovana, andando a cadere sulla sabbia che, mano a mano, stava assorbendo tutta l'acqua e riacquistando il solito colorito giallastro.

    In questo paesaggio stava una giraffa. A qualunque passante che, per caso, si fosse trovato da quelle parti, la scena poteva sembrare particolarmente buffa: l'animale aveva la testa conficcata completamente nella sabbia, mentre dietro di lei stava uno spadaccino, brandente una spada, quasi che fosse un domatore di animali. A terra, in una pozza di sangue, stava la coda della giraffa, recisa dal...dal deretano di quest'ultima. Se tal passante poi, colpito dalla singolare scena, avesse chiesto spiegazioni, la ricostruzione dei fatti non poteva che essere una sola: la giraffa aveva allungato il collo per colpire l'avversario, ma questi si era spostato tanto rapidamente che...be' potete immaginare... ed in seguito la giraffa, avvertendo il pericolo era riuscita a spostarsi minimamente,quel tanto che bastava per evitare di essere ferita gravemente, non salvando però la coda da quel terribile destino.


    La giraffa riuscì dopo qualche vano tentativo ad estrarre la testa dalla sabbia, stupefatta guardò la coda caduta e la riguardò per qualche secondo non capendo cosa era accaduto. Infatti è consueto sia per animali che uomini che, quando ci si trova in una particolare situazione adrenalinica o quant'altro, il dolore si avverta molto debolmente o, non si avverta affatto. E' questo il caso della povera giraffa, che lentamente ma inesorabilmente, inizò a elaborare una trista ipotesi di quanto poteva essere accaduto e, cercandone conferma, si mise a girare grottescamente in tondo per verificare se la coda stava al suo posto. Quando vi riuscì, ed ebbe verificato l'accaduto, verso lacrime amare miste a dolore e a sconforto.

    "Ahia!!!! Mi ha tagliato la codaaaaaaaaaaa! Shuda questo maledetto mi ha tagliato la mia preziosissima coda! E adesso come faccio? Dove la trovo un'altra??? Era la mia coda, la mia personale coda! Non aveva il diritto di strapparla via!"

    "Avanti!"- si spazientì Shuda- "E' solo una dannatissima coda! vedrai che quando mi ritrasformerò la prossima volta l'avrai di nuovo"

    "Ne sei sicuro?"

    "Certo"- rispose il vendicatore- "Ora riposati, ci penso io a concludere lo scontro."

    "Ok, mi raccomando stendilo!"

    "Farò del mio meglio...."

    Lentamente la giraffa rimpicciolì, il collo si accorciò, la pelle assunse una tonalità vivace di rosa e la testa ritornò di dimensioni umane. La coda sanguinante al suolo svanì in una nuvoletta di fumo, lasciando il vendicatore, leggermente ansimante per lo sforzo della trasformazione, ritto in piedi, le gambe leggermente divaricate.

    Bel colpo Ace...

    Si congratulò il cacciatore

    Ma ora è finita, non credo di poter proseguire ancora a lungo, lo scontro mi ha spossato, il prossimo attacco sarà l'ultimo!

    Detto questo Shuda abbassò il palmo della mano sinistra rivolgendolo al suolo e afferrando il braccio al polso con l'altra mano. Dopodichè cominciò a concentrare l'energia nel palmo della mano, incanalandovi tutta quella rimasta. Piano piano iniziò a spuntare una specie di sfera di energia di un minaccioso colore scuro, nero come la pece.

    Lo senti? questo è il suono di mille rapaci messi insieme, per questo questa tecnica viene ufficialemnte chiamata mille falchi!

    Gridò cominciando a correre verso l'avversario, sperava di riuscire a imprimere nel colpo tutta la forza rimasta, e che l'attacco non finisse per il peggio. In ogni caso, quello era l'ultimo che il suo corpo poteva concedergli e che fosse stato a lui favorevole o meno avrebbe deciso le sorti della battaglia.

    In the ...dark depth!

    Mormorò. Era sempre più vicino, oramai poteva scorgere le gocciolino di sudore appese alle ciglia di Ace, alzò la mano sinistra, tentando di portare la sfera contro il petto dell'avversario...era molto vicino....mancava poco, ma quella distanza gli sembrava lunghissima, il tempo interminabile, i battiti del cuore simili a quelli di un pesante martello su un'incudine.

    "Chissa se questo sarà il mio ultimo scontro?"

    Pensò tristemente in quegli attimi di pura follia. Non c'era però tempo di distrarsi, c'erano in gioco la sua vita...ed il suo onore...

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    Alta

    in the dark depth: Shuda, concentrando tutta la sua energia nel palmo della mano sinistra, crea una potente sfera di colore nero che rende il suo braccio più tagliente di una spada stessa. A questo punto, se l'attacco va a segno Shuda tenta di perforare il petto dell'avversario con violenza.
     
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  9. ACE_88
     
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    Chapter Four: "Time Of Reckoning"



    Un lieve albore lambiva la sabbia asciugandola lentamente mentre, dalle palme gravide e bagnate, dell'acqua ricadeva al suolo innumidendo nuovamente quei granelli di sabbia che il fievole sole cercava d'asciugare. Il cielo era ormai limpido e riarso, le nubi friabili e leggere e il mare piatto, calmo e silenzioso.

    Ma il duello non era ancora finito, gli incessanti movimenti provocati dai due combattenti stavano importunando la tregua che si stava instaurando nell'aria, ma ad un tratto il silenzio prese il sopravvento, solo lunghi e intensi affanni risunavano nell'aria, il combattimento era giunto quasi al termine, le carte erano state scoperte, entrambi avevano lottato cercando di sfruttare le proprie abilità e le incertezze mostrate dal proprio rivale al fine di poter penetrare le difese avversarie.

    La breve tregua staccò, anche se solo per un'attimo, il pensiero di Ace dal combattimento facendo così affiorare un lancinante dolore alla spalla destra e all'addome causatogli dai precedenti attacchi di Shuda.

    *No! La mia spalla destra! Questo non ci voleva!*

    Ace, essendo uno spadaccino destro, incominciò a preoccuparsi temendo che il dolore alla sua spalla potesse compromettere l'esecuzione del suo ultmo attacco.
    Il spadaccino chiuse gli occhi, con un respiro profondo e deciso scacciò la tensione, impugnò la spada con entrambe le mani, piegò leggermente le gambe e pensò dentro di se:

    *...Brucia i sensi, domina il dolore ...Brucia i sensi, domina il dolore ...Brucia i sensi, domina il dolore...*

    Mentre Ace stava là, impalato, cercando di concentrarsi e di distogliere il proprio pensiero dal dolore, la giraffa stava a pochi metri di distanza da lui, con la testa conficcata nella sabbia, senza coda , senza controllo ma con voglia di vendicarsi per il torto subito. Infatti l'animale, dall'attacco subito, perse la coda e con lei una parte di onore non ostante non avesse subito ingenti danni.

    Shuda ritornò al suo stato umano, sicuro, risoluto nel dare il meglio. Blaterò alcune parole ma Ace non lo stava ad ascoltare, era intento e concentrato, racchiuso in se stesso.
    Ad un tratto uno stano rumore attirò l'attenzione di Ace, sapeva benissimo che era Shuda e altrettanto chiaramente capì che si stava preparando ad attaccare con una delle sue tecniche più feroci.

    CITAZIONE
    Lo senti? questo è il suono di mille rapaci messi insieme, per questo questa tecnica viene ufficialemnte chiamata mille falchi!

    *Mille Falchi...?*

    A quel punto Ace riaprì gli occhi, si era concentrato abbastanza, aveva momentaneamente soppresso il dolore estrapolando e ingabbiando tutte le sue forze nell'ultimo attacco che stava per effettuare. Stringeva forte la sua Sendai Kitetsu con entrambe le mani, la alzò al cielo mostrando la sua affilata lama al vento, con un lento movimento delle braccia tracciò in aria un semi arco portando la katana vicino al suo fianco sinistro, con la punta rivolta a terra ma pronta ad infilzare l'avversario.


    "La mia lama domerà il tuo attacco senza alcun strepito!!"


    Disse Ace vedendo Shuda correre a gran velocità verso di lui impavido nel sferrare il suo attacco. L'avversario in pochi e brevi istanti si era portato a poca distanza da Ace pronto per colpire.

    Ace era pronto, spavaldo nel scatenare l'innarrestabile voglia di tagliare che aveva lui e la sua spada. L'attacco che aveva intenzione di sferrare era diretto alla spalla sinistra avversaria prima che Shuda potesse colpirlo in modo da danneggiare l'avversario e sventare l'attacco con un'unica tecnica.

    Forse sarebbe stato più semplice schivare l'attacco avversario ma Ace era fatto così, era un pò controverso, amava le sfide e a lui piaceva contrapporsi agli attacchi aversari mostrando la propria superiorità se tutto andava a buon fine o la sua infariorità nel caso in cui fosse stato colpito.
    Anche in quel caso pensava la stessa cosa, come se fosse una regola da seguire, come se questo gli provocasse una inspiegabile sensazione di piacere al quale sarebbe stato difficile sottrarsi.

    "Eccoci Shuda! Alla resa dei conti!"

    Ace era pronto, con tutta la sua forza sguinzagliò la sua impaziente spada simile ad un lupo rabbioso che cerca di agguantare la sua preda, o meglio, tagliare il proprio avversario!

    *...Il Canto del Leone...*
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    alta

    Il Canto del Leone

    tecnica che può tagliare con la rapidità di un lampo. Concentrandosi molto si riesce a cogliere alla sprovvista l’avversario sfruttando la percezione del suo respiro. Ci si concentra a tal punto da poter sentire il respiro dell'avversario e da ciò si riesce a capire le sue intenzioni, così facendo si riesce a scrutare il momento opportuno per attaccare con questa stoccata veloce e precisa.

    image



    Uno schizzo di sangue, un lacerante dolore si diffuse sul petto di Ace che, nel percepire che uno squarcio si stava aprendo tra le sue costole, fece un balzo a tergo, all'indietro, distanziandosi dal suo aversario per una distanza di circa cinque metri, perdendo l'equilibrio ma salvandosi la vita.
    Nel cercare di colpire il suo avversario alla spalla dovette fare un passo in avanti, sopostato un pò veso la propria sinistra, per aver più campo libero nel colpire.

    Certo, in questo modo Ace sarebbe andato direttamente contro l'attacco avversario con la certezza di esser colpito ma era un rischio che voleva correre, riuscì a rilasciare il suo attacco verso la spalla sinistra dell'avversario con la speranza di averlo colpito per poi lanciarsi all'indietro, ma non cadde a terra, no... Non voleva macchiare il suo orgoglio lasciandosi cadare dopo aver sfidato in quel modo l'attacco avversario, rimase in piedi con lo sguardo fisso per terra consapevole di aver rischiato ma consapevole anche del fatto che se il suo avversario fosse stato adeguatamente colpito con quella stoccata il braccio sinistro sarebbe caduto al suolo facendo la stessa rovinosa fine della coda o come minimo si sarebbe ritrovato una profonda incisione nella spalla.

    Alzò lo sguardo al cielo e con un sorriso stampato in viso disse:

    "I grandi fatti non si compiono senza grandi pericoli!!"

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    Azz, scusa per il ritardo!
     
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  10. Shuda_the avenger
     
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    Shuda correva a tutta velocità contro l'avversario, pronto a colpirlo con la sua tecnica.

    "Ma..che diamine vuole fare?"

    Pensò nel vedere che l'avversario si stava preparando con la sua fidata spada a contrattaccare il suo mille falchi.

    "Vuole tagliare il mio chidori? Impensabile!"

    Si disse Shuda per rassicurarsi tuttavia non ne era molto convinto

    "E...se ce la facesse? Dopotutto da quando mi sono messo in viaggio ne ho viste di cose straordinarie....dovrò stare molto attento e cercare di prevalere in questo attacco finale. Ace, sei davvero un ottimo guerriero, per concludere il nostro duello. non chiedevo di meglio che uno scontro frontale.


    Eccoci Shuda! Alla resa dei conti!

    Gridò Ace, preparandosi a sferrare il suo attacco nel tentativo di bloccare il chidori del vendicatore.

    Il canto del Leone!

    Quandò udì queste parole Shuda era ormai quasi a contatto con l'avversario, ancora qualche centimetro e l'avrebbe certamente colpito.
    Il resto dell'attacco accadde così velocemente che Shuda capì a malapena ciò che era successo. Vide il suo braccio perforare il petto di Ace, vide la sua smorfia di dolore, udì chiaramente il fragore delle costole che si spezzavano sotto la sua furia. Poi Ace si allontanò, Shuda a causa della forza di impatto dell'urto riuscì solamente a vedere senza poter reagire la controffensiva avversaria.


    Malediz...

    Il fendente colpì Shuda al braccio sinistro. L'arto meccanico si staccò stridendo rumorosamente e, al contatto col suolo si ruppe in mille pezzi. La carne viva dove il braccio era stato saldato si era scottata violentemente. Shuda urlò come non aveva mai fatto prima, il dolore era insopportabile per i suoi nervi. Fu catapultato in dietro di qualche metro, prima di cadere pesantemente al suolo.

    Con gli occhi colmi di lacrime amare guardò l'avversario. Questi era ancora in piedi, fiero nella sua postura.

    "Come è possibile? Sono certo di averlo colpito..."

    Pensò Shuda ed infatti non si sbagliava: dal petto di Ace grondava copioso lo scuro sangue, tuttavia il pirata non era caduto al suolo.

    Facendosi coraggio il vendicatore si alzò barcollando, vacillando sulle gambe, aveva la vista offuscata dal dolore.

    "Io..non posso...perdere!"

    Pensò rialzandosi completamente. Chiunque fosse passato di lì casualmente, alla vista del vendicatore, non poteva fare a meno di pensare che il pirata non se la passava tanto bene. Dalla bocca fuoriusciva un rivolo di sangue, il braccio sinistro non c'era più e dalla ferita usciva del fumo che lasciava ad intendere che la pelle era gravemente ustionata.

    "Io..ho..perso?"

    Pensò prima di accasciarsi al suolo, era stanco come mai lo era stato prima e aveva bisogno di riposo. Lo scontro lo aveva alquanto spossato. Dagli occhi di Shuda fuoriuscivano numerose lacrima che si riversavano sull'erba già bagnata, come piccole goccie di rugiada. Più che di dolore erano lacrime di frustazione, non poteva perdere, se l'era promesso tanto tempo addietro. Tuttavia oltre a stare disteso sull'erba non poteva fare niente, si sentiva debole ed inerme. Anche Ace provava lo stesso? O aveva superato psicologicamente indenne il suo attacco?

    L'esito dello scontro non era così sicuro, sarebbe stato il fato a determinare chi dei due pirati era il più forte.


    SPOILER (click to view)
    complimenti per il bellissimo scontro! :up:


    Edited by Shuda_the avenger - 17/12/2007, 19:22
     
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  11. ACE_88
     
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    Chapter Five: "This Is The End?"


    “Il sole, la luce, l’azzurro cielo...”

    Con il volto rivolto verso l’alto, con la vista offuscata, con le mani e le braccia tremanti e con le gambe titubanti Ace stava la, nel bel mezzo di una radura, stanco ed affannato dopo un logorante scontro che lo costrinse a dare il meglio di se. Sebbene le forze lo stessero abbandonando lui stava ancora in piedi, barcollante, mentre i cinque sensi si stavano affievolendo come se lo spirito stesse per lasciare il corpo tra la vita e la morte.
    La sua convinzione e la sua determinazione stavano incominciando a svanire lasciando trasparire emozioni e dolore. Non aveva più la forza di stringere il pugno, non aveva più la forza per muoversi nonostante riuscisse a malapena ad irrigidire le gambe per permanere in quella posizione.

    L’aria leggera riusciva a farlo oscillare, avanti e dietro, quasi cercasse di fargli perdere l’equilibrio, fino a quando, una gamba cedette facendo inginocchiare Ace che a peso morto poi si distese tra l’ancor umida e verde erba.

    Tra gli intensi battiti del cuore e gli affannosi respiri riuscì a posar lo sguardo sul suo avversario, anch’esso era ridotto male, stremato dal combattimento ma in particolar modo dall’ultimo attacco diretto. Stava stramazzato al suolo proprio come lui, abbandonato dalle forze, ormeggiato tra il sangue fuoriuscente dalle ferite, assillato dal fatto che non si sarebbe mai arreso per nulla al mondo non ostante la precaria situazione.

    A quel punto Ace era veramente sicuro che anche la sua ultima fatica non era stata invana, il suo attacco aveva colpito il bersaglio centrandolo proprio come desiderava ma la sorpresa fu ben altra, infatti alla vista del braccio sinistro di Shuda a terra lo sbigottì:

    *Shuda è?*

    *Lo terrò ben a mente questo nome...*

    *Quel maledetto, ne sa una in più del diavolo... chi avrebbe mai immaginato che il suo braccio sinistro fosse meccanico?*


    Un’amara delusione percosse Ace nell’intuire che avrebbe potuto giocarsi meglio l’ultima carta. La sua impulsività e la sua caparbietà lo avevano spinto verso quella drastica scelta, pericolosa e rischiosa da eseguire in quella circostanza ma del resto ne il rischio ne la paura lo terrorizzavano, anzi a volte lo eccitavano a tal punto da dar retta più al suo istinto che alla sua ragione e di questo ne andava fiero.

    Lo sconforto scomparve presto, Ace radunò le sue ultime energie per voltarsi con il volto rivolto nuovamente al cielo, sospirando sorridendo. Sapeva che anche il suo avversario non era più in grado di continuare lo scontro, sapeva che ognuno aveva dato il meglio di se e sapeva che presto o tardi si sarebbero sicuramente incontrati nuovamente.

    Passò qualche minuto di aspro silenzio mentre entrambi cercavano di riprendere fiato e forze ma Ace detestava quel dannato silenzio così, seppur deturpato dal dolore, si rimise in piedi con grande fatica, voltò le spalle al suo avversario e sorridendo proferì a Shuda:

    “Sei riuscito a salvare la tua dura pellaccia anche dopo quest’ultimo attacco èh...!?”

    “Sorridi, hai lottato con onore, hai dato il meglio di te, mi hai regalato un combattimento indimenticabile!”


    Disse Ace, in fondo era felice così, aveva trovato casualmente uno sfidante che si era dimostrato un osso duro, una persona leale e formidabile che come lui amava combattere.

    “Shuda...!!”

    Gridò al cielo...

    “Non credere che sia finita qui...!!”

    E, incamminandosi verso una schiera d’arbusti, continuò:

    “Ci incontreremo nuovamente in futuro, stanne certo! E aspetterò con ansia quel giorno per sfidarti e poter finalmente dire chi di noi due è il vincitore!”

    Ace cercò di fare la "voce grossa" volendo concludere con una perla di saggezza ma non ebbe neanche più il fiato di andare avanti così finì di esprimersi e, barcollando, si porto nelle strette vicinanze del boschetto verso cui era diretto. Quando lo raggiunse s’inoltrò scomparendone all’interno, ma non fece molta strada, appena gli alberi incominciarono ad infittirsi si sdraiò su di un masso, era sfinito, voleva solo riposare.


    SPOILER (click to view)
    :up:
     
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  12. Shuda_the avenger
     
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    SPOILER (click to view)
    qualcuno potrebbe correggerlo please?
     
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  13. ACE_88
     
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    SPOILER (click to view)
    scusate, c'è nessuno che può valutare lo scontro?
     
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    ロブ・ルッチ

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    Mi appresto ora a giudicare il vostro scontro:

    ACE_88: 5 - Shuda_the avenger: 4
    Devo dire che ho faticato non poco a scegliere un vincitore. Avete combattuto bene entrambi, anche se Shuda_the avenger ha tralasciato un post di scontro. Infatti, da quanto scritto sopra, dovevano essere 4 i post di lotta, e non 3. Cmq, a parte questo, vi do anche un altro consiglio: rileggete più volte i vostri messaggi, prima di postarli definitivamente. Ci sono un sacco di errori grammaticali e di sintassi. Non ho faticato molto a seguire il vostro scontro, però, una maggiore cura per i dettagli aumenta l'interesse da parte del lettore in generale.
    Per il resto, mi è sembrato uno scontro pulito, leale e anche divertente (niente male l'idea della giraffa parlante). Alla fine, dovendo scegliere il vincitore, ho optato per ACE_88, che mi è sembrato leggermente superiore a Shuda_the avenger (ma leggermente). Un bravo ad entrambi, ed in bocca al lupo per i prossimi scontri.
     
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  15. Shuda_the avenger
     
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    grazie mille! faccio i miei complimenti a Ace per l'ottimo duello! la vittoria se l'è meritata tutta e onestamente se fossi stato il giudice avrei optato anche io per la stessa scelta!

    ...ci rivedremo! ^^
     
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16 replies since 19/8/2007, 14:50   394 views
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